sabato, aprile 12, 2025

Torna la truffa dell’incidente. Arresti tra Corleone e Prizzi

Fabio Lo Bono

Anziani presi di mira da truffatori senza scrupoli in azione, ancora una volta, in provincia. A Corleone una pensionata è stata convinta da due finti carabinieri a consegnare il denaro che aveva in casa per aiutare un parente mentre a Prizzi un’altra anziana è stata raggirata dai due falsi militari che si sono fatti consegnare oro e gioielli per liberare il figlio in arresto. 

Alla fine però a finire in manette sono stati i due sedicenti carabinieri, due catanesi, il trentaseienne S.N. e A.V. di 47 anni, bloccati dai veri militari dell’Arma con l’accusa di truffa aggravata ed estorsione in concorso ai danni di anziani. A eseguire l’arresto sono stati i carabinieri delle Compagnie di Lercara Friddi e di Corleone, con l’intervento dei militari della Stazione di Prizzi.

Una operazione congiunta per fermare i malviventi, che avevano messo a segno diversi colpi: sono stati recuperati anche monili in oro e pietre preziose per un valore di circa 20 mila euro.

I due indagati, spacciandosi proprio per carabinieri, avrebbero convinto una anziana di Corleone a consegnare loro tutto il denaro contante custodito in casa per ottenere la liberazione di un parente in stato di arresto per aver causato un grave incidente stradale. La vittima, dopo avere realizzato cosa era accaduto davvero, ha avvisato i carabinieri, fornendo una precisa descrizione dei due uomini e dell’auto utilizzata. 

È scattata così la caccia ai truffatori. L’allarme diramato a tutte le pattuglie impegnate nel territorio ha fatto sì che a Prizzi, venisse rintracciata l’auto sospetta, con alla guida un uomo, in sosta a pochi metri di distanza dalla abitazione di un’altra possibile vittima. Dopo pochi istanti, i carabinieri hanno notato un secondo uomo raggiungere a piedi la vettura con in mano un involucro. I due uomini non hanno saputo giustificare la loro presenza a Prizzi e sono stati trovati in possesso di monili in oro e pietre preziose, provento di una truffa che le indagini hanno dimostrato essere stata commessa pochi istanti prima ai danni di un’anziana prizzese. La refurtiva è stata riconsegnata alla proprietaria. Anche in quest’occasione, i finti carabinieri avevano contattato telefonicamente la vittima, chiedendo la consegna di soldi a titolo di cauzione, per la liberazione del figlio che era stato arrestato per aver causato un grave incidente stradale che aveva coinvolto una donna in stato di gravidanza. Per i due catanesi si sono aperte le porte del carcere di Termini Imerese. Il gip del Tribunale ha convalidato l’arresto, applicando, la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. «Fatti dolorosi, che coinvolgono la parte più fragile della comunità - dice il sindaco di Corleone, Walter Rá -. Abbiamo fatto informazione e invitato i nostri concittadini, soprattutto gli anziani, a diffidare e non aprire la porta agli sconosciuti. Abbiamo ricordato che le forze dell’ordine non richiedono mai denaro per aiutare i cittadini. Ringraziamo le forze dell’ordine per il tempestivo intervento e l’attenzione a questo fenomeno dilagante». (*falob*)

GdS, 12/4/2025

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