mercoledì, aprile 02, 2025

La Cgil accusa il governo: “Trapani punta dell’iceberg, la Sanità è al collasso”


La protesta dello stato maggiore del sindacato. Allarmanti i dati del Pnrr: la spesa per ospedali e case di comunità prossima allo zero

La politica che sceglie i manager, i fondi del Pnrr che non vengono spesi, le carenze di organico e le inefficienze. Ieri, nel corso di una conferenza stampa, la Cgil siciliana ha rivolto un atto d’accusa durissimo nei confronti della Sanità siciliana. A partire dalla cronaca, drammatica, dei fatti dell’Asp di Trapani. «Schifani non può cavarsela — dice il segretario regionale Alfio Mannino — individuando un singolo responsabile. Il sistema è collassato perché manca visione e organizzazione».

Secondo il responsabile Sanità, Renato Costa, la politica ha sempre influenzato la scelta dei manager: «Ma almeno — dice — prima c’era un po’ di pudore. A Trapani il problema adesso non sarà trovare uno bravo, ma uno di Fdi. All’Asp di Palermo non si nomina il dg, perché deve andare a ForzaItalia » . Secondo il segretario Mannino, «i diversi trattamenti riservati ai manager di Villa Sofia, andati via in pochi giorni, e Trapani dove il dg è rimasto al suo posto per oltre un mese, dimostrano che non c’è stata una valutazione di merito, ma che si teneva di più contodegli aspetti politici » . Per il sindacato, poi, serve un piano di assunzioni straordinario: oggi mancherebbero 4 mila tra medici e infermieri. «Stiamo assistendo — spiega il segretario della Funzione Pubblica, Gaetano Agliozzo — a una fuga dei professionisti verso il privato. Ma così potrà curarsi solo chi ne ha le possibilità economiche». Per Maria Concetta Balistreri, segretaria regionale dello Spi, siamo al « game over. Abbiamo sprecato troppo tempo, mentre si continua a guardare alla sanità come un pozzo da cui attingere per le clientele » . Il sindacato ha anche diffuso uno studio sui fondi del Pnrr destinati alla sanità siciliana. « Ad oggi — spiega la Cgil — la realizzazione delle case di comunità e degli ospedali di comunità presenta ritardi spaventosamente incolmabili rispetto alle scadenze del giugno2026. A un anno e mezzo dalla scadenza del Pnrr sono state inaugurate solo due case di comunità e un ospedale di comunità, a fronte della previsione di 155 case e di 43 ospedali » . Secondo il report del sindacato, a tre anni dall’avvio del Pnrr, in Sicilia sono stati spesi soloil 7,1 per cento dei fondi. «E mentre la sanità regionale è in ginocchio — spiega il segretario confederale Francesco Lucchesi — molti dei 767 interventi finanziati, per un totale di 980 milioni di euro, rischiano di non partire». — A.S. 

la Repubblica Palermo, 2/4/2025

Nessun commento: