domenica, aprile 13, 2025

Corleone, martedì mattina nell’Auditorium del liceo sarà presentato il libro di Giuseppe Cerasa “Sipario siciliano”


di
SALVATORE SORTINO 

"Sipario siciliano" è un libro che ci appartiene e ci riguarda da vicino, che ci invita a interrogarci sulla nostra identità, sul nostro rapporto con questa terra, sulle nostre responsabilità

Un ritorno alle origini, un tuffo nella memoria, un incontro tra generazioni. Giuseppe Cerasa torna tra i banchi del liceo di Corleone, dove tutto ebbe inizio, per presentare il suo ultimo lavoro: "Sipario siciliano". Un libro che è un atto d'amore e di coraggio, un viaggio tra le pieghe della storia, tra le luci e le ombre di una terra complessa e affascinante. Accanto a lui, due figure chiave di un'epoca straordinaria: Giuseppe Savagnone, storico docente di filosofia e storia, testimone di un Sessantotto e dei primi anni Settanta che qui, tra queste aule, ha lasciato un segno indelebile; e Franco Accordino, compagno di scuola e amico di sempre con cui confrontarsi, poi poliziotto ai vertici della squadra mobile di Palermo, un uomo che ha vissuto in prima linea la lotta alla mafia negli anni più drammatici per Palermo e per la Sicilia.

A impreziosire l’incontro la lettura di alcune delle pagine più significative del libro fatta dall’attrice Ester Pantano.

Sipario siciliano di Giuseppe Cerasa è un memoir che si dipana come il nastro di una pellicola che ci conduce in un viaggio attraverso settant'anni di storia italiana filtrati dallo sguardo di chi ha vissuto e amato la Sicilia e la porta sempre nel cuore. Un racconto che attraverso la prosa asciutta, essenziale e precisa del cronista di razza ricostruisce la cronaca a presa diretta, senza edulcorarela realtà, ma esplorandone le contraddizioni e restituendo attraverso piccoli affreschi di vita quotidiana, che incrociano la sua storia personale con la storia collettiva,una Sicilia parecchio diversa dagli stereotipi e dai luoghi comuni. Una Sicilia fatta di donne consapevoli e coraggiose capaci di guardare avanti e di non lasciarsi piegare da un mondo che avrebbe voluto tenerle ingabbiate; di contadini che provano a cambiare il corso delle cose mettendosi assieme per non farsi depredare dagli strozzini; di ragazze e ragazzi che dai banchi del liceo di una Corleone immobile e paralizzata dalla paura e dell’omertà provano a pensare che un altro mondo è possibile e si inventano un giornale per indagare e per analizzare la realtà ed aprire prospettive nuove e diverse. Memorabile in questo senso è l’intervista a Leonardo Sciascia fatta dal diciassettenne aspirante cronista. E poii cineforum ai quali venivano invitati a partecipare intellettuali e registi per dibattere e confrontarsi con gli studenti sui temi più scottanti d’attualità e sulla mafia.Da queste esperienze nasce l’iniziativa di un giornale: “Il giornale del Corleonese” che per alcuni anni è diventato il punto d’incontro, di confronto e di analisi critica per conoscere e provare a cambiare la realtà del nostro territorio. In quegli anni Giuseppe Cerasa matura la piena consapevolezza che la sua strada è quella del giornalismo e da lì il passaggio alla redazione di quel magnifico giornale di frontiera che era L’Ora di Palermo e poi il salto a Repubblica, un percorso che lo ha portato a raccontare da cronista alcuni dei passaggi più significativi e purtroppo tragici della storia recente del nostro paese e poi a dirigere la cronaca di Roma e ora le guide di Repubblica.     

Corleone e il liceo non sono per Giuseppe Cerasa solo un luogo geografico della memoria, ma un passaggio cruciale di esperienze e di sogni, di speranze trasformate in progetti e di confronto con difficoltà che sembravano insormontabili, di successi e di delusioni dalle quali ripartire, di incontro con una cultura che apre orizzonti e fornisce gli strumenti per la crescita di una coscienza civile e per l’impegno a costruire una società migliore e più giusta. Tutto questo ha contribuito in modo determinante a formare il bagaglio della sua identità che lo ha accompagnato poi nei luoghi del suo percorso professionale e di vita. 

L'incontro con i vecchi compagni di liceo, testimoni di un'epoca irripetibile, sarà un'occasione preziosa per dialogare sul libro, sulla Sicilia, sulla memoria e sull'importanza del giornalismo e della letteratura come strumento di conoscenza e di impegno civile. Un modo per riannodare i fili del passato e per guardare al futuro con occhi nuovi.

E poi ci saranno gli studenti del liceo "Don Colletto", i giovani di oggi, che attraverso la lettura e la partecipazione avranno modo di confrontarsi con la storia di ieri, con le passioni e le contraddizioni di una Sicilia che non smette di interrogare il presente. 

"Sipario siciliano" è un libro che ci appartiene e ci riguarda da vicino, che ci invita a interrogarci sulla nostra identità, sul nostro rapporto con questa terra, sulle nostre responsabilità. È un libro che ci spinge a non dimenticare, a non tacere, a non rassegnarci. E Cerasa, con la sua scrittura incisiva e mai retorica, ci offre una chiave di lettura per comprendere la complessità della nostra misteriosa e affascinante isola.

Salvatore Sortino 

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