lunedì, aprile 21, 2025

CI SCRIVE FRA PAOLO: “Anche il pontificato di Francesco è stato segnato non solo da parole, ma anche da tanti gesti "folli"…

Papa Francesco

Fra Paolo fmr
Abbiamo scritto stamattina al nostro carissimo amico fra Paolo, dei frati minori rinnovati, da tempo in missione in Tanzania, che per tanti anni è stato con noi a Corleone, per chiedergli una riflessione sulla scomparsa di Papa Francesco e l’autorizzazione a pubblicare una sua nota sullo scontro delle “follie” del venerdì santo. Ci ha risposto con questa lettera che pubblichiamo… (dp).

di FRA PAOLO fmr

La riflessione sullo scontro delle follie penso che possa essere anche un commento alla vita di Papa Francesco nel triste giorno della sua morte. Anche il suo pontificato è stato segnato non solo da parole, ma anche da tanti gesti "folli". 

Senz'altro molti avranno ritenuto tali anche le ultime sue uscite a Rebibbia e sul piazzale di san Pietro. Mi auguro che tutti, oltre che al suo successore, possiamo essere contagiati dal suo folle amore per Gesù che lo ha portato a vivere e costruire una Chiesa più impegnata a testimoniare la pazzia evangelica fatta di misericordia che non la pazzia di una Chiesa preoccupata e affogata in un trionfalismo mondano. Il fatto che il Padre abbia accolto tra le sue braccia papa Francesco il lunedì di Pasqua è per me un forte segno di speranza che i semi da lui piantati, a volte con non poca sofferenza da parte sua e con molta ostilità da parte di altri, porteranno certamente quei buoni frutti di cui tutti abbiamo bisogno. Un forte abbraccio e un saluto a tutta la tua famiglia. Il Signore ti dia pace! fra Paolo

21 aprile 2025


Venerdì santo: il giorno dello scontro delle follie. 

Molti amici mi parlano e mi dicono che si sentono in un tempo di follia. Anch’io mi sento così, e specialmente oggi venerdì santo del 18 aprile 2025. Un giorno in cui ricordo, con tutta la Chiesa, la follia che ha portato alla morte in croce di Gesù di Nazaret. Ma la follia non è senso unico, c’è la follia di chi ha voluto “far fuori” Gesù di Nazaret (dai capi religiosi di Israele, a chi ha gridato “libera Barabba, crocifiggi Gesù”, ai soldati romani esecutori materiali di questa follia). Anche per chi non crede che Gesù sia Figlio di Dio, mandato da Dio, è pur sempre un uomo che ha fatto solo del bene e ha insegnato a farlo nella verità. 

Ma c’è anche la follia di Gesù, tanto più follia quanto più lo riteniamo Figlio di Dio, mandato da Dio, che con un gesto di amore umile e coraggioso non si sottrae al giudizio e alla condanna di questi folli necrofili. 

Sì, è follia uccidere l’Autore della vita, ma è ancora più follia avere uno sguardo e parole d’amore, dare la vita per chi ti toglie la vita. Nel venerdì santo si scontrano in maniera impressionante queste due follie, oggi venerdì santo del 18 aprile 2025, si scontrano ancora queste follie: follie generate dall’odio che non portano altro che alla sofferenza e alla morte, come vediamo quotidianamente nelle nostre vite, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e in tante parti del mondo (sono troppe per elencarle) devastate da questa follia che ormai oltre a far soffrire gli uomini sta facendo soffrire anche l’intero pianeta. Ma anche oggi non c’è solo questa follia prepotente e necrofila, lo vedo e lo testimonio, c’è anche la follia di mama 

Yusufu, mama Elia, mama Suzi e tanti altri che stanno consumando la loro giovane vita per accudire, per dare vita, alle loro creature e ad altri fragili come loro che senza il loro amore umile, generoso e costante si spegnerebbero in poco tempo. Conosco tanti folli volontari (potrei fare i nomi, ma sono troppi…) che, pur già segnati dalla sofferenza personale, dedicano il loro tempo, le loro risorse, la loro vita per dare vita a chi rischia di soccombere sotto il peso della povertà, della malattia, dell’ignoranza, della prepotenza e ingordigia di altri. Conosco tanti folli contadini, artigiani, allevatori, pescatori, operatori sociali e sanitari, operai, maestri, professionisti, studenti, artisti, mamme e papà, uomini e donne, vecchi e bambini che non hanno paura di impegnarsi a fondo nel loro lavoro, con amore folle, non risparmiando sacrifici personali perché il loro lavoro possa dare sostegno, consolazione e coraggio per affrontare un presente e un futuro minacciato dalle follie dei potenti, o di chi, follemente, si crede tale. E’ venerdì santo e nello scontro tra 

queste follie chi ama perde la vita e sembra venire recluso in un sepolcro. Ma per questa Pasqua vi auguro  mla follia di Gesù, la follia dell’amore che dà la propria vita, del contadino che getta il seme attendendo una spiga. Questa è la buona notizia, la gioia e la pace del Cristo risorto, “poiché è dando che si riceve, perdonando che si è perdonati, morendo che si risuscita a vita eterna” come pregava il folle san Francesco. 

Quando si nega questa verità e si ha paura della follia dell’amore, si rimane comodamente chiusi a imputridire nel proprio sepolcro. Perché uscirne, se fuori regna la follia che distrugge? 

Il Signore vi dia pace! 

Fra Paolo fmr

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