Cinque vie cittadine dedicate a personaggi legati al colonialismo per un giorno intitolate alle vittime dei regimi
Il 25 aprile a Palermo è stata anche l’occasione per l’intitolazione simbolica di cinque strade di Palermo a partigiani e alle vittime dei fascismi di ieri e di oggi. Luoghi che per un giorno « hanno smesso di essere vie dedicate a figure ed episodi legati a un passato coloniale e di guerra per celebrare, in modo simbolico, i protagonisti siciliani della lotta per la liberazione dal fascismo » dice Mari Albanese componente dell’assemblea nazionale del Partito Democratico.
Durante il corteo per gli 80 anni della Liberazione il Pd siciliano ha voluto «togliere dallo stradario» per qualche ora cinque vie legate a battaglie e personaggi come il generale Magliocco, accusato di avere diretto i bombardamenti con armi chimiche durante l’invasione fascista dell’Etiopia. « Abbiamo partecipato al corteo e ci siamo fermati in via Magliocco — continua Albanese — per dedicare simbolicamente questo spazio a Pompeo Colajanni, “ il comandante Nicola Barbato”, liberatore di Torino».
Poco prima delle 11 il corteo si è fermato davanti al cartello di via Magliocco. Mari Albanese con il presidente dell’ottava circoscrizione Marcello Longo hanno «per qualche ora omaggiato uno dei combattenti per la guerra di liberazione dal nazifascismo — hanno spiegato in coro — Una lotta per le libertà di cui tutti oggi godiamo e che dobbiamo continuare a preservare dalle derive autoritarie».
Al termine della sostituzione un lungo applauso ha salutato il cambio di intitolazione. « E’ un segnale per questa amministrazione — commenta uno dei partecipanti al corteo — Non vogliamo strade e piazze a Palermo intitolate a personaggi legati al fascismo e a luoghi di un tragico passato per il nostro Paese».
L’iniziativa lanciata dal Pd ha riguardato altre quattro vie di Palermo intitolate con nomi di partigiani siciliani e vittime degli odierni autoritarismi. « Non può esserci “ sobrietà” della memoria e dell’impegno — continua — Patriarcato, razzismo, omofobia sono i volti di un fascismo contemporaneo che diventa nemico comune in un percorso di crescita e rinascita».
Accanto a via Magliocco diventata via Colajanni, via Amba Alagi (battaglia della guerra di Abissinia) è stata trasformata in via strage di Cutro, in cui il 26 febbraio 2023 sono morti 200 migranti a bordo di un’imbarcazione partita dalla Turchia che si èspezzata in due a pochi metri dalle spiagge calabresi. Via Dalmazio Birago ( un aviere dell’esercito regio italiano decorato nella guerra di Etiopia) è diventata via Placido Armando Follari, partigiano palermitano tra i liberatori di Bologna.
Via Luigi Razza, ministro ai Lavori pubblici durante il regime fascista ha ceduto il passo solo per ieri a via Salvatore Pantaleone “il comandante Orione” che ha combattuto in Friuli Venezia Giulia con i partigiani della brigata Osoppo. Infine, via Indro Montanelli ( giornalista italiano accusato di aver comprato una ragazzina di 12 anni nel 1936 mentre combatteva nella campagna d’Etiopia) in via Vittime del patriarcato. —FR.PAT.
la Repubblica Palermo, 26/4/2025
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