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Salvatore Coppola |
L’omaggio di Trapani a un appassionato che ideò i block notes per divulgare la cultura antimafia
di GIACOMO PILATI
Pare di vederlo Salvatore Coppola, con la sigaretta fra le dita, i pantaloni bianchi, la camicia colorata, il berretto grigio in testa, la borsa di tela a tracolla gonfia di manoscritti da leggere e libri da consegnare. Pare di vederlo defilato, in un angolo, con i pensieri chissà dove. A scansare il fuoco su quella targa in cima allo slargo che l’amministrazione comunale di Trapani gli ha intitolato, “Largo Salvatore Coppola, editore”.
Avrebbe sorriso, sicuro. Un sorriso di quelli antichi, timidi, sospesi fra imbarazzo e gioia. Si sarebbe guardato attorno, avrebbe ringraziato tutti, poi girato l’angolo, si sarebbe chiuso in ufficio, che la prossima settimana c’è un pizzino da stampare.
Un gruppo di amici, il sostegno dell’amministrazione comunale, hanno permesso questo piccolo miracolo della memoria scolpito da oggi sul muro in una piazzetta fra via Francesco Petrarca e via Gabriele D’Annunzio, al rione Palma, luogo che per oltre venti anni ha visto fra i suoi edifici, in via Michele Amari, la sede della casa editrice. A lui si deve la collana dei “Pizzini della legalità”, nati subito dopo la cattura del boss Bernardo Provenzano per dare voce ai familiari delle vittime di mafia come Pina Maisano Grassi, Michele Costa, Giovanni Impastato, Felicia Bartolotta, Margherita Asta, piccoliblock notes di 40 pagine che testimoniano o i valori dell’antimafia. E un catalogo di un centinaio di volumi fra narrativa e saggistica. Nel 2010 Coppola ha allargato questa rete ai ragazzi di Scampia, donando una stampante con cui fabbricare in proprio i “ pizzini” contro la camorra. Quei ragazzi, dopo la sua scomparsa lo hanno ricompensato rilevando la casa editrice che continua a vivere nel nome del suo impegno.
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