venerdì, gennaio 24, 2025

NEL 2024 COLPITI I CAPITALI DI COSA NOSTRA


GIOVANNI BURGIO

In Sicilia nel 2024 le operazioni antimafia condotte da magistratura, carabinieri, polizia, guardia di finanza, sono state 39. Interessate tutte le provincie. Il totale delle persone coinvolte è 913. Più in particolare: 545 arrestati, 43 ai domiciliari, 1 con obbligo di firma, 289 indagati, 35 sospensioni dell’attività commerciale o imprenditoriale.

Come al solito sono le provincie di Palermo e Catania quelle in cui si è registrato il maggior numero di operazioni (22), con un totale di 599 persone coinvolte (373 a Palermo e 226 a Catania). E ancora una volta la parte orientale dell’Isola si distingue per la sua spiccatapropensione all’attività imprenditoriale (31 delle 35 misure di sospensione dell’attività commerciale sono state applicate a Catania e Messina).

Se consideriamo gli ultimi 4 anni, 2021 – 2024, sono circa 3.500 le persone colpite da provvedimenti restrittivi, con una media di quasi 900 soggetti l’anno.[1]


L’EVOLUZIONE FINANZIARIA DI COSA NOSTRA

Tornando al 2024 e considerando solo la parte occidentale dell’Isola il dato che balza subito in evidenza è che buona parte delle operazioni portate a termine dalle forze dell’ordine sono connotate da un elemento comune, e che a sua volta è abbastanza importante: Cosa Nostra sta tentando di riciclare e reinvestire nei circuiti legali le grosse somme di denaro sporco attraverso i nuovi mezzi tecno-finanziari offerti dal mercato.

E’ proprio questo nuovo mondo economico informatizzato altamente specializzato che nell’ultimo anno ha attirato l’interesse sia delle istituzioni sia degli studiosi del fenomeno mafioso.[2]

Di Metaverso, Intelligenza Artificiale, dark web, criptovalute, bitcoin, comunicazioni veloci, volatili e cancellabili, si servirebbero infatti le organizzazioni criminali mondiali per occultare i profitti illegali e aggirare i controlli delle strutture repressive.

E se quando si parla di queste nuove galassie informatiche il tono che si usa è solitamente di allarme e s’inclina verso il pessimismo, non mancano però le opinioni diverse e più positive che sottolineano invece come i vari organismi nazionali e internazionali di contrasto alle mafie anche in questo campo hanno adottato nuove procedure e fatto passi in avanti, aggiornandosi continuamente.[3]

Tre delle inchieste portate a termine nel 2024 confermano queste ultime considerazioni favorevoli.[4]

In provincia di Trapani

Una prima indagine che ha visto funzionare al meglio i sistemi di controllo finanziario e di ostacolo al riciclaggio di denaro sporco è stata quella che ha portato agli arresti del 16 aprile in provincia di Trapani (11 persone fermate e 12 indagate, https://gioburgio.wordpress.com/2024/05/12/transazioni-finanziarie-fra-sicilia-calabria-e-germania/.

Ad alcuni boss palermitani è stato bloccato un trasferimento di denaro dalla Germania all’Italia di 17 milioni di euro. Prelevamenti, depositi, intestazioni a società, prestanomi, non sono stati sufficienti e non hanno superato lo sbarramento tecnico dei codici di scarico che il “metodo Swift” adotta proprio per vanificare le operazioni di ripulitura di somme illecitamente percepite. “Tutta l’operazione finanziaria non avrebbe mai passato la valutazione dello standard operata da una rete Swift” ha dichiarato un consulente dei magistrati.


In Brasile

Un’altra grossa operazione finanziaria quantificabile in 500 milioni di euro è stata scoperta il 13 agosto. Tra la Sicilia, l’Emilia Romagna, il Lazio, Toscana, Veneto, ma anche in Svizzera, a Singapore e Hong Kong, l’operazione Arancia ha portato in carcere 2 personaggi di rilievo (Giuseppe Calvaruso e Giuseppe Bruno), 17 indagati, coinvolto 12 società.

Oltre la ristorazione, l’edilizia e residence di lusso, l’affare centrale dell’intera speculazione sarebbe stato la lottizzazione di grandi proprietà fondiarie in Brasile. Un’indagine che il 7 ottobre successivo ha avuto uno sviluppo con ulteriori 4 arresti e il sequestro preventivo di 9 società.

Anche in questo caso la piattaforma criptata “Sky Ecc”, ritenuta sicura e utilizzata dai malviventi per le loro comunicazioni, è stata intercettata e penetrata dai finanzieri e dall’Agenzia di polizia europea Europol (https://gioburgio.wordpress.com/2024/10/09/da-palermo-al-brasile/).

In tutt’Europa

Ma l’inchiesta senza dubbio più importante dal punto di vista dell’elevata sofisticazione finanziaria è quella del 14 novembre, denominata “Moby Dick”. Iniziata a Palermo, proseguita a Milano e sviluppatasi in mezz’Europa, ha condotto in carcere 34 persone, coinvolto 164 società, indagato 200 soggetti. 520 milioni il valore dei beni sequestrati.

Le “Frodi carosello” sono state il meccanismo adottato per creare una gigantesca evasione fiscale e generare truffe all’erario. Si è parlato di dieci milioni di IVA evasa, lievitati con un’emissione di fatture false a 1,3 miliardi di euro.

A scoprire l’enorme raggiro fiscale è stata l’ “EPPO” (European Public Prosecutor’s Office), la Procura europea incaricata d’indagare e perseguire i reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE“Moby Dick è un’indagine decisiva” ha dichiarato il suo procuratore capo Laura Codruţa Kövesi, sottolineando il valore e il risultato estremamente positivi dell’intera inchiesta (https://gioburgio.wordpress.com/2024/12/13/la-mafia-finanziaria/).

DROGA, ESTORSIONI E VIOLENZE

Passando poi ad esaminare le altre operazioni antimafia condotte nel palermitano, si può senz’altro confermare quanto ormai si è registrato negli ultimi anni, e cioè lo stato di precarietà e fragilità nel quale vivono le cosche. E si è potuto constatare che le attività e i modi di agire delle famiglie mafiose sono sempre gli stessi e si ripetono sempre uguali nel tempo.


La droga

Per l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti si continua a far arrivare hashish, marjuana e cocaina dai canali calabresi e campani. Ma anche Spagna, nord Africa ed est Europa sono luoghi da cui parte la merce che si vende a Palermo. E sono le famiglie mafiose della Sicilia orientale quelle che maggiormente curano i rapporti con le altre organizzazioni criminali.[5]

I guadagni ottenuti dallo smercio dei vari stupefacenti costituiscono attualmente la principale fonte di arricchimento dei boss.[6] Il crack è la sostanza più diffusa grazie al basso costo delle dosi sul mercato.

Il controllo delle piazze di spaccio è totale e capillare, e chi osa fare di testa propria senza il permesso di chi comanda nella zona va incontro a minacce, intimidazioni, sottomissioni senza via d’uscita (https://gioburgio.wordpress.com/2024/10/20/violenze-e-pestaggi-a-porta-nuova/).

Estorsioni e consenso

Le estorsioni sulle attività commerciali e imprenditoriali esercitano una pressione sul territorio continua e asfissiante. E purtroppo, denunce e collaborazioni con la giustizia, confermando una tendenza degli ultimi anni, si fanno sempre più rari.[7]

Ancora più negative sono le notizie che vengono dai territori provinciali dove il consenso verso le cosche è ancora alto. A Carini, infatti, dove l’erogazione dell’acqua è stata gestita dai mafiosi locali, le centinaia di persone che usufruivano di tale servizio non hanno mostrato alcun atteggiamento positivo verso le indagini in corso (https://gioburgio.wordpress.com/2024/03/06/la-famiglia-di-carini/).

Debolezza e precarietà delle cosche

La vita all’interno delle cosche è diventata instabile e insicura. I continui arresti, le scarcerazioni, le giovani leve che vogliono prendere il posto dei vecchi boss, creano malumori, contrasti e conflitti difficilmente sanabili. E perdipiù i vari capi famiglia, privi di riconoscimento e autorevolezza, non sono in grado di risolvere le controversie che insorgono.

Il mandamento che senz’altro ha registrato più problemi e violenze è quello di Porta Nuova, dove non solo c’è da molti anni una lotta spietata per il potere, ma soprattutto si registra un’attitudine alla truculenza e alla spietatezza particolarmente diffusa (https://gioburgio.wordpress.com/2024/10/20/violenze-e-pestaggi-a-porta-nuova/).

L’unico delitto del 2024, quello di Giancarlo Romano il 26 febbraio allo Sperone, segnala inoltre la sostanziale perdita d’importanza delle tradizionali famiglie mafiose del territorio e l’emersione invece di nuovi gruppi familiari-criminali che non hanno più paura di sfidare i vertici di Cosa Nostra (https://gioburgio.wordpress.com/2024/03/25/a-palermo-sparatorie-fuori-controllo/).


Giovanni Burgio

22.1.2025


[1] Si è sempre considerato la sola imputazione di associazione mafiosa, escludendo quella solitamente collegata di spaccio di droga.

[2] Umberto Santino, Mafia & Droga, Introduzione, pp. 7-11, Mediter Italia, Palermo 2024; Nicola Gratteri all’ONU: con l’Intelligenza Artificiale le mafie in grado d’influenzare la gente, https://www.youtube.com/watch?v=b8KsNxOd1U8.

[3] G. Mastrobuoni, Minority Report è realtà: prevenire i reati con l’IA si può, pp. 20-24, ECO, n. 4 luglio 2024. Il titolo del mensile di questo numero è Economia e criminalità.

[4] Si pensi che del totale delle 913 persone coinvolte nelle operazioni antimafia in Sicilia, ben 200 sono state indagate nell’inchiesta Moby Dick che ha una specifica caratterizzazione finanziaria (v. più avanti “Le frodi carosello”).

[5] In un’inchiesta nel catanese sul traffico di droga si è documentato il cambio di residenza a Catania di un esponente della ‘ndrangheta.

[6] A Palermo, allo Sperone, si è registrato un volume d’affari di circa centomila euro al mese, https://gioburgio.wordpress.com/2024/06/01/mafia-e-droga-allo-sperone/.

[7] Nel 2024 si sono accertati più di cento casi di estorsioni. Addiopizzo ha assistito 23 vittime in 11 processi, https://livesicilia.it/palermo-mafia-10-gennaio-data-simbolo-pizzo-libero-grassi/; cfr. https://www.addiopizzo.org/wp-content/uploads/larepubblica_17febbraio2022.pdf.

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