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Salvatore “Turiddu” Amenta |
Il sacrificio del poliziotto verrà ricordato attraverso la scopertura di una targa commemorativa in piazza Borsellino alla presenza dei sindaci di Canicattini e di Corleone e gli interventi di Laura Liistro e Dino Paternostro.
Nel 79esimo anniversario della scomparsa del poliziotto Salvatore Amenta, ucciso a Corleone dalla mafia nel 1946, la cittadina iblea della provincia di Siracusa di cui è originario lo ricorderà con una cerimonia, “Noi non dimentichiamo”, e con vari eventi in programma sabato prossimo, 1 febbraio, a partire dalle 16. Ciao Nato nel 1887 a Canicattini Bagni e assassinato per mano della mafia nella notte del 9 giugno 1946, a Corleone, quando aveva 59 anni, al termine di un servizio di perlustrazione mentre si avviava verso casa, “Turiddu” Amenta ha per anni rappresentato una di quelle vittime della mafia “dimenticate” sia dal trascorrere del tempo che dal mondo della politica.
Eppure il suo assassinio, il 54esimo fatto di sangue nella Corleone del secondo dopoguerra, dove i morti ammazzati non mancavano, fu attribuito sin da subito ai “mammasantissima” del paese ed era imprescindibilmente legato al coraggio e all determinazione del poliziotto nella lotta nei confronti della criminalità.
A Canicattini, per l’occasione, si darà vita ad un tavolo conferenziale alla presenza, tra gli altri, dei sindaci di Corleone Walter Rà e di Canicattini Paolo Amenta, con la deposizione di una targa commemorativa in piazza Borsellino, un convegno intitolato “Il secondo dopoguerra in Sicilia ed il sacrificio di Salvatore Amenta” e vari interventi autorevoli come quello di Laura Liistro e Dino Paternostro. Un evento di rilievo volto a restituire l’onore e la dignità ad un servitore dello Stato la cui memoria per troppo tempo è stata ingiustamente cancellata.
tamtam.tv.it, 25/1/25
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