venerdì, gennaio 31, 2025

La memoria del passato che nasconde gli orrori del presente


di Giuseppe Savagnone

La memoria e l’alleanza della CDU con i neo-nazisti

Il giorno della memoria – celebrato in tutto il mondo il 27 gennaio, giorno della liberazione di Auschwitz  – è stato istituito nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per non dimenticare le vittime dell’Olocausto e per ammonire l’umanità sul pericolo sempre presente che quegli orrori possano ripetersi. «Mai più!» è lo slogan che da allora risuona in questa ricorrenza. Oggi, a vent’anni di distanza, dobbiamo constatare che, mentre la prima di queste due finalità si è realizzata anche quest’anno, la seconda no. 

Domani a Partinico il ricordo dello “sciopero alla rovescia”, nel centenario di Danilo Dolci. Due le iniziative nel pomeriggio


Palermo 31 gennaio 2025 – Domani a Partinico si terrà un’iniziativa per celebrare lo "sciopero alla rovescia" e il centenario di Danilo Dolci. L'evento, promosso dalla Camera del Lavoro, da Nikon, da Anpi, col patrocinio del comune di Partinico, sarà articolato in due momenti. 

Alle 16 sarà ricordato il famoso sciopero alla rovescia, che ebbe luogo il 2 febbraio del 1956. Sul posto, l’ex via vecchia di Valguarnera, oggi via Sciopero alla Rovescia, interverranno il segretario della Camera del Lavoro di Partinico Gaetano La Corte, il responsabile dipartimento Archivio e memoria storica Cgil Palermo Dino Paternostro e il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo. Alle 17. 30 al palazzo dei Carmelitani, Sala delle Capriate, si terrà l’iniziativa “Danilo è stato qui” musica e parole per il centenario, con Lucia Cassarà al piano, i contributi di Rosetta Iacona e Gloria Alfano e gli interventi delle istituzioni.   

CI SCRIVONO. Chiara Filippello (“Progetto Corleone”): l’Ospedale e il punto nascita di Corleone non si toccano


Un appello di Chiara Filippello, che si aggiunge alle tante prese di posizione a sostegno della funzionalità dell’Ospedale di Corleone: “Non possono privarci del diritto alla salute, siamo pronti alla mobilitazione” 

“Nonostante siano stati accesi i riflettori sulla situazione preoccupante del nosocomio corleonese, é altrettanto palese il fatto che lo stato delle cose sia parecchio preoccupante”. E' quanto dichiara l'architetto Chiara Filippello, consigliere comunale del gruppo “Progetto Corleone”. “Ad oggi l'ospedale di Corleone – dice - che gode di una deroga ministeriale al mantenimento del punto nascita e che per volontà assessoriale e aziendale avrebbe dovuto vedere aumentati i posti letto di diversi reparti, di fatto, quotidianamente vede una costante riduzione delle prestazioni.

La verità come antidoto. Il processo Agostino, storie dei senza giustizia


Giovanni Tizian

L'amara verità è che una verità non c'è quasi mai. Possiamo dirlo con certezza quando si tratta di delitti di mafia. I caduti civili uccisi dai clan delle quattro più potenti organizzazioni criminali italiane sono migliaia. 

Vittime di una guerra impari: da un lato eserciti armati, dall'altro cittadini e cittadine che hanno combattuto con i loro no ai compromessi. La percentuale dei familiari che hanno potuto assistere a un processo contro gli assassini dei loro cari è irrisoria rispetto al numero delle vittime. Come innumerevoli sono i casi in cui quegli omicidi hanno ricevuto una superficiale attenzione delle procure per finire rapidamente nello scaffale indagini archiviate contro ignoti.

Il capitale senza etica L'economia dei tecnocrati corre verso un altro '29

di Roberto Romano e Anna Maria Variato

E se la concentrazione di ricchezza, potere e tecnologia fosse ormai eccessiva persino per il capitalismo stesso, sia esso finanziario o economico-industriale? Se i ricchi fossero diventati troppo ricchi per garantire la sostenibilità dell'attuale economia mondiale?

Gli Stati Uniti, con il nuovo governo, rivendicano il ruolo di guida nella storia, ma la storia spesso presenta il conto attraverso paradossi. Chi si trova all'apice della ricchezza e del potere fatica a riconoscerli. Oggi, 2.769 miliardari detengono oltre 15.000 miliardi di dollari; 71 di loro risiedono in Italia. Il solo Elon Musk possiede 330 miliardi, rispetto a una media di 5 miliardi per super ricco. Nell'ultimo anno, questa ricchezza è cresciuta a un ritmo medio di 5,7 miliardi di dollari al giorno (Rapporto Oxfam 2025). All'opposto, servirebbe oltre un secolo per eliminare la povertà estrema nel mondo. Questi numeri ridefiniscono i concetti di ricchezza e povertà e soprattutto non colgono il pericolo insito nella loro crescente polarizzazione.

IL RACCONTO. Arte, antimafia e scuole: il viaggio del Presidente nella sua città


di
Emanuele Lauria

Le immagini di dieci anni fa sono ancora nitide. Istantanee con il flash della memoria. L’elezione colse Sergio Mattarella, il protagonista di questa storia, in un appartamento di via Flaminia, nella Capitale, con diciotto fra parenti e amici stretti. 

In quell’esatto momento, a Palermo, il fioraio di famiglia Filippo Solito andava in via Libertà, davanti alla targa dedicata al fratello Piersanti, per depositare un mazzo di iris e bocche di leone. Come aveva fatto il 6 gennaio di tutti gli anni, in precedenza, da quando nel 1980 era stato ucciso dalla mafia l’ex capo della giunta siciliana. Come avrebbe fatto ancora. Un omaggio e insieme una naturale richiesta di continuità, era contenuto in quel gesto del fioraio, il laccio discreto nell’immaginazione fra un presidente e l’altro, ma anche un moto di orgoglio come quello che nei due lustri successivi, con Sergio Mattarella sul Colle, ha unito tanti altri cittadini comuni in ogni dove: sull’autobus, in un negozio, in un bar, fai fatica a non trovare oggi qualcuno che non abbia un aneddoto, una storia, un frammento di memoria al fianco di Sergio Mattarella da narrare al prossimo. 

Pronti 243 milioni per le strade dei comuni di Palermo e provincia: ecco il piano di manutenzione


La Città metropolitana di Palermo investe nella manutenzione delle sue strade provinciali. A disposizione ci sono 243 milioni di euro. Di questi 88 milioni saranno spesi nel 2025. In tutto sono 301 le strade provinciali per 2.200 chilometri.

Il programma triennale è stato illustrato dal sindaco metropolitano Roberto Lagalla agli amministratori degli 82 Comuni della provincia. L’incontro si è svolto nella sala Martorana di Palazzo Comitini. Presente anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò.

giovedì, gennaio 30, 2025

SCHILLACI (M5S): RIDIMENSIONAMENTO OSPEDALE DI CORLEONE, CHE IL GOVERNO PARLI CHIARO!


ROBERTA SCHILLACI

Ho presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’Assessore della Salute per fare chiarezza sul progressivo ridimensionamento dell’Ospedale Dei Bianchi di Corleone, un presidio fondamentale per un vasto territorio della Sicilia centro-occidentale.

Negli ultimi anni, a causa della carenza di medici, diversi reparti hanno subito drastici tagli, con servizi ridotti e personale insufficiente. Radiologia, Pronto Soccorso, Cardiologia e Chirurgia non garantiscono più la copertura h24, mentre i reparti di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia non consentono di partorire in sicurezza. Il laboratorio di analisi, la Medicina e la Psichiatria soffrono per la carenza di organico. Ora si parla addirittura di mantenere in esercizio solo il Pronto Soccorso e la Lungodegenza, una prospettiva inaccettabile per la sanità di questo territorio.

QUESTIONE MERIDIONALE, CHE FINE HA FATTO?

Elio Sanfilippo
Elio Sanfilippo

Capisco che non è più di moda parlare di questione meridionale, tuttavia le condizioni del Sud e della Sicilia ci spingono  a tentare di risvegliare l’attenzione, riaprire il dibattito e a tal fine possibilmente di riprendere una iniziativa.

Tutti i dati ci dicono, infatti,  che siamo di fronte ad una situazione che presenta aree di un relativo benessere per pochi gruppi sociali a fronte di un aumento delle aree di povertà e di disagio sociale. D’altronde basta girare per la città per accorgersi  delle numerose persone che vivono e dormono davanti ai negozi, sulle scalinate, davanti ai portoni, sui marciapiedi e il lodevole impegno delle associazioni di volontariato, le strutture create da Biagio Conte non sono sufficienti ad alleviare queste sofferenze.

RIGENERARE L’IMPEGNO ANTIMAFIA A PARTIRE DAI TERRITORI: LE ESPERIENZE DEL METAPONTINO E DELLA SIBARITIDE


GIUSEPPE LUMIA

Non tira un’aria buona per la lotta alle mafie. La legislazione del “doppio binario” sta subendo ferite profonde, le scarcerazioni di pericolosi boss sono ormai un dato costante, continua l’accumulazione delle ricchezze provenienti dal traffico di droghe, armi, rifiuti e animali, solo per citarne alcuni più conosciuti, senza trascurare il vasto campo delle estorsioni e dell’usura. 

Prosegue senza sosta la penetrazione della criminalità organizzata nel sistema degli appalti pubblici e in diversi settori dell’economia legale, sino a inserirsi nel grande riciclaggio e nell’economia digitale. La situazione è altrettanto brutta per quanto riguarda le collusioni politiche ed economiche, tanto a livello locale che globale. C’è allora da scoraggiarsi? Capisco che venga la tentazione, ma significherebbe darla vinta ai mafiosi, ai loro complici e agli ignavi. 

La memoria tra passato e presente (27 Gennaio 1945 – 27 Gennaio 2025)


PINO DICEVI

“Qualunque sostegno ai diritti d’Israele -Esistenza e sicurezza- non può prescindere da quello dei diritti dei palestinesi.” Anna Foa

Il 27 Gennaio del 1945 l’Armata Rossa entrò ad Auschwitz e vide uno spettacolo terrificante.

Dopo gli ottant’anni che ci separano da quella data il 21 gennaio del 2025 sul Fatto quotidiano esce un articolo firmato da Gad Lerner: Shoah e Memoria, la lezione di Primo Levi, dove il giornalista scrive:

Equiparare l’orrore. Sembra che gli ebrei abbiano esaurito il credito che fu loro concesso a suo tempo in quanto popolo vittima dell’Olocausto. Anche per questo la ricorrenza del 1945 resta una celebrazione necessaria.

Piaccia o non piaccia, come e più dell’anno scorso, il Giorno della Memoria esercita una funzione scomoda. Nel reclamare la dovuta attenzione sui milioni di ebrei sterminati in Europa fra il 1941 e il 1945, sospinge l’opinione pubblica ad un confronto con la malasorte dei milioni di palestinesi che ‘l’ebreo nuovo’, scampato all’estinzione, si è ritrovato per vicini di casa, dentro e fuori i confini dello Stato d’Israele sorto nel 1948.

mercoledì, gennaio 29, 2025

A PROPOSITO DEL FILM DI ANDÓ. NO, NON È STATO UN ABBAGLIO


di ROBERTO TAGLIAVIA

Il film di Andó, l’Abbaglio, ci porta a riconsiderare le origini del nostro Stato unitario attraverso uno sguardo disincantato che diventa sconsolato quando ne considera l’esito finale, gettando un’ombra sul futuro. 

Quest’opera segnala più che il tramonto di quell’idea, l’evanescenza di ogni prospettiva, al di là delle migliori intenzioni dei padri della Patria. 

Andò sembra dirci  che oggi, esaurite tutte le possibili varianti del sogno unitario (regno o repubblica, liberalismo, fascismo o socialismo), anche gli sforzi migliori sono destinati a dissolversi in un inconcludente abbaglio. Considero questo segnale grave perché mostra quanto i disagi profondi e gli umori inconfessabili del nostro popolo stiano contagiando l’ intellighenzia nostrana, quella che dovrebbe ragionare e riflettere sulle nuove strade da battere senza bruciarsi i ponti alle spalle. 

OPERAZIONE ANTIMAFIA A PALERMO, ARRESTATI BOSS SCARCERATI: DICIANNOVE ARRESTI


Gli agenti della squadra mobile e del Sisco hanno eseguito un’ordinanza cautelare della Dda di Palermo, diretta dal procuratore Maurizio de Lucia, nei confronti di 19 indagati, di cui 17 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni ed altri reati connessi.

L’operazione si inserisce in più vasto contesto investigativo avviato con il coordinamento della Dda sul territorio mandamentale Uditore-Passo di Rigano a Palermo ed ha coinvolto, tra i destinatari del provvedimento cautelare, i boss dell’ala corleonese di Cosa Nostra, alcuni dei quali erano stati scarcerati.

In particolare nel corso di questa indagine è emersa la volontà di alcuni indagati, dopo un aver scontato un periodo di detenzione, di consolidare le posizioni di potere anche attraverso il controllo e la gestione, all’interno dell’area mandamentale, delle attività produttive legate in particolar modo al settore dell’edilizia“, affermano gli investigatori.

Grand Hotel et Des Palmes, oggi in Sicindustria concluso l’esame congiunto. Filcams: “Grande soddisfazione. I 76 lavoratori passano alla nuova gestione con le garanzie salariali e occupazionali intatte”

Alessia Gatto e Giuseppe Aiello

Palermo 29 gennaio 2025– Si è concluso oggi presso la sede di Sicindustria l’esame congiunto per il passaggio dei 76 lavoratori del Grand Hotel et Des Palmes al gruppo Mangia. 

“Esprimiamo la nostra soddisfazione. I lavoratori dai primi di febbraio passano alla nuova gestione senza interruzione, con le garanzie salariali e occupazionali intatte – dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e la segretaria Filcams Palermo Alessia Gatto -   Dal mese prossimo il gruppo Mangia sarà a tutti gli effetti operativo. È stato possibile in questi anni proseguire con la curatela fallimentare un’attività che ha dato grandi risultati, grazie alla presenza di questi lavoratori che con la loro competenza e professionalità hanno dato lustro al Grand’ Hotel Et Des Palmes.

martedì, gennaio 28, 2025

UN GIORNO COME OGGI NELLA STORIA DI CUBA. 28 gennaio 1853: nasce José Martí y Pérez, eroe nazionale cuibano e autore intellettuale dell'assalto alla Caserma Moncada


José Martì, gigante rivoluzionario di Cuba: il suo concetto di libertà dei popoli è ancora attuale

José Martì, il grande rivoluzionario cubano di cui si celebra oggi il 172° anniversario della nascita, ha dato un contributo inestimabile alla dottrina, oggi più che mai necessaria alle classi oppresse per demolire il vecchio ordine capitalistico e consentire finalmente all’umanità di uscire dalla Preistoria nella quale si trova tuttora immersa fino al collo. Martì, nato per l’appunto il 28 gennaio 1853 all’Avana e morto combattendo a Boca de Dos Rios il 19 maggio 1895, ha unito nel corso della sua breve vita teoria e prassi come pochi altri unendo un’elaborazione teorica rigogliosa, approfondita e feconda, a una militanza coerente fino all’estremo sacrificio della vita.

L’APPELLO. I familiari delle vittime: “Le cosche si riorganizzano, risvegliamo l’antimafia”

di Giusi Spica

Parlano di un’antimafia «ridotta all’osso» , oppure ripiegata nella «liturgia degli anniversari». Rilanciano l’allarme dei magistrati di Palermo su Cosa nostra in fase di riorganizzazione e chiedono al governo di rivedere la giurisdizione dei permessi premio e della semilibertà per i boss, per «non vanificare – dicono – il sacrificio dei nostri cari». 
Dopo l’intervista di Maria Falcone a Repubblica, anche altri familiari di vittime di mafia puntano il dito sul clima di «indifferenza e silenzio» che si respira a Palermo e in Sicilia sul tema della lotta ai clan e sulle scarcerazioni di killer mafiosi degli anni Ottanta e Novanta negli ultimi mesi. Un fenomeno, questo, oggetto delle inchieste del nostro inviato Salvo Palazzolo, finito sotto scorta per le «gravi ostilità nei suoi confronti» rilevate dalla procura di Palermo. «È un fatto che mi colpisce ma non mi stupisce», commenta il giornalista e scrittore Claudio Fava, figlio del cronista catanese Giuseppe Fava ucciso nel 1984.

Colapietro (Silp): "La polizia non ha bisogno né di decreti sicurezza né di scudi penali, ma di tutele"

Pietro Colapietro, segretario generale del Silp-Cgil, il sindacato di polizia aderente alla Cgil

Intervista esclusiva a Micromega del segretario generale del Silp Cgil, Pietro Colapietro.

Colapietro (Silp): “La polizia non ha bisogno né di decreti sicurezza né di scudi penali ma di tutele”. L’impronta autoritaria di questo governo, sancita dal cosiddetto Ddl sicurezza, si riverbera in numerosi aspetti della nostra vita politica, economica e sociale. La sicurezza perseguita e propugnata non è per niente quella volta alla garanzia dei diritti e delle tutele, bensì una sicurezza di stampo repressivo, che mira a soffocare ogni protesta e ogni richiesta di giustizia e cambiamento sul nascere. Per perseguire i suoi scopi l’attuale maggioranza conferisce sempre più potere alle forze dell’ordine, pubblicamente incensate e difese a prescindere. Ma le stesse forze dell’ordine è davvero questo di cui hanno bisogno?

lunedì, gennaio 27, 2025

L’AVIS Promuove la donazione del sangue e... TI PORTA AL CARNEVALE DI SCIACCA 2025


Pubblichiamo una nota di Avis Corleone: dona il sangue ed avrai in omaggio un biglietto per il Carnevale di Sciacca!
Durante le colorate giornate del Carnevale di Sciacca, l'invito di Avis Corleone è di festeggiare con un gesto di solidarietà! Dona il sangue e ricevi in omaggio un biglietto d’ingresso per vivere ancora più intensamente la magia del carnevale. 

Con il gesto del dono, potrai contribuire a salvare 3 vite, rendendo queste giornate di festa ancora più speciali. L'AVIS di Corleone ti aspetta in via neve,23 nelle giornate del 5 -14 e 23 febbraio per una donazione che fa bene al cuore e alla comunità. Non lasciarti sfuggire questa occasione: unisciti a noi, dona il sangue e festeggia con noi, regalando un sorriso a chi ne ha bisogno. Partecipa, dona e porta a casa il ricordo di una giornata indimenticabile! Prenota la tua donazione ai numeri 3470423277 oppure al 3666461092

A Balestrate, venerdì prossimo, la Marcia per la pace promossa dall’Arcidiocesi di Monreale: “Pellegrini di Speranza sulla via della Pace”


Costruire la pace riscoprendo il senso di comunità e della collaborazione tra cittadini. Venerdì 31 gennaio a Balestrate la Marcia della pace, appuntamento dell’Arcidiocesi di Monreale che torna a farsi carico del sociale sensibilizzando le coscienze sul tema della non violenza e del dialogo. 

L’appuntamento è alle 16,30 al belvedere di Balestrate, via Segesta, da dove partirà la marcia, con l’arcivescovo Gualtiero Isacchi, i sindaci e i presidenti dei consigli comunali, i segretari provinciali di Cgil Cisl e Uil, i responsabili degli uffici diocesani e i bambini e i ragazzi delle scuole, unitamente all'arciprete della parrocchia. Saranno inoltre presenti l’amministrazione comunale, l’Istituto comprensivo “Rettore Evola” e le associazioni del territorio. Decine le parrocchie e le scuole attese da tutto il comprensorio.

A Corleone “Binario 21”, la scuola ricorda le vittime dell’Olocausto. L’artista Biagio Governali dona una sua scultura in omaggio a Liliana Segre

Da sx: Elisa Inglima, Mara Misuraca, Biagio Governali


Nell’ambito del  progetto  "binario21" realizzato dalla  scuola  elementare  G. Vasi di Corleone, in particolare  dalla  lV elementare, guidata dall’insegnante  Mara Misuraca, il maestro Biagio Governali ha realizzato un’opera omaggio a Liliana Segre. 

L'opera rappresenta la Sicilia  fiorita, segno di pace e di partecipazione  alla  giornata  odierna. C’è il logo della scuola G.Vasi e lo stemma della città di Corleone. Due cuori per indicare la partecipazione  dei giovani. Sono riportati dei volti degli alunni e una scritta in omaggio alla senatrice Liliana Sagre. “È  stato come sempre  - dice l’artista corleonese - un mio dono alla scuola G. Vasi ed ai giovani di Corleone”. 

“Noi non dimentichiamo”, l’Amministrazione comunale di Canicattini Bagni ricorda sabato 01 febbraio 2025, l’agente canicattinese di Polizia, Salvatore Amenta, ucciso nel 1946 dalla mafia a Corleone


Sabato 1 febbraio 2025 ore 16:00 in Piazza Borsellino scopertura della targa commemorativa e alle ore 17:00 al Museo TEMPO conferenza “Il secondo dopoguerra in Sicilia e il sacrificio di Salvatore Amenta”.

A 79 anni di distanza dall’uccisione, il 9 giugno 1946 in un agguato mafioso a Corleone dove prestava servizio e risiedeva, l’Amministrazione comunale di Canicattini Bagni guidata dal Sindaco Paolo Amenta, ricorda l’Agente scelto della Polizia di Stato, il canicattinese Salvatore Amenta, con la scopertura, sabato 01 Febbraio 2025 alle ore 16:00 in Piazza Borsellino, di una targa commemorativa e alle ore 17:00 al Museo TEMPO con una conferenza sugli anni difficili del dopoguerra: “Il secondo dopoguerra in Sicilia e il sacrificio di Salvatore Amenta”.

domenica, gennaio 26, 2025

Le nuove forme di antisemitismo. Perché siamo più insensibili alla Shoah


DANIELE SUSINI

Probabilmente, molti dei guasti che nel corso degli anni alcuni studiosi hanno evocato sugli effetti della cosiddetta Memoria nella nostra società stanno producendo i loro risultati. 

Per questo, oggi più che mai, è necessario e urgente riflettere sull'attuale senso del Giorno della Memoria, su cosa voglia dire oggi, in questi tortuosi anni, ricordare la Shoah e tutti gli altri crimini compiuti dai nazisti e dai loro collaboratori, fascisti italiani per primi. Questa giornata non può e non deve essere solo retorica celebrazione, come spesso è accaduto in passato, ma impegno vivo e concreto, non solo per i caduti di ieri, ma anche per le potenziali vittime di domani. La forte sensazione – come ci ha messo in guardia Liliana Segre – è che ci sia una «gran voglia di girare pagina». Come scrisse, già negli anni Settanta, il grande scrittore e sopravvissuto Elie Wiesel, «l'olocausto non richiama più il mistero dell'anatema; non suscita più paura o tremore, nemmeno insulti o compassione», ma questo ha il costo enorme, quasi insostenibile, di sciupare una storia senza uguali. 

Pio XII e le altre anime tiepide. Il Vaticano di fronte allo sterminio

Pio XII

Giovanni Maria Vian

A ottant'anni dall'entrata ad Auschwitz dell'Armata rossa e in presenza di un antisemitismo crescente, resta acceso il dibattito sulla Shoah, male radicale e unico. Tra i temi più controversi vi è quello dell'atteggiamento della Santa sede e di Pio XII. Protagonista dal 1939 al 1958 di un pontificato decisivo, proprio per la questione dei suoi silenzi durante la Shoah il romano Eugenio Pacelli è a sua volta il papa forse più controverso del secolo scorso.

Da quasi cinque anni la Santa sede ha aperto i suoi archivi relativi al ventennio pacelliano, ora studiati da Nina Valbousquet in un libro importante ( Les âmes tièdes, La Découverte ). Le «anime tiepide» del titolo sono quelle dei responsabili della politica vaticana. L'espressione riassume bene il contenuto e il senso della ricerca condotta dalla storica francese, che ricostruisce chiaroscuri, contraddizioni e sfumature di una storia grigia e drammatica. Lontana dai colori forti di gran parte del dibattito sui silenzi di Pacelli, l'autrice allarga la questione mostrando esiti e limiti della reazione della Santa sede di fronte alla Shoah.

AGRIGENTO, LA CAPITALE DELLA CULTURA TRADITA


Si è consumato ieri l’ennesimo colpo di scena della travagliata, a dir poco, vicenda di Agrigento capitale italiana della cultura. Il prof Giacomo Minio, presidente della fondazione che deve sovrintendere e organizzare gli eventi del programma appena presentato, si è dimesso dal suo incarico, su invito del sindaco Franco Miccichè. 

A sua volta, il sindaco era stato pesantemente redarguito dal Presidente della regione Renato Schifani, intenzionato ad assumere le redini dell’evento, dopo i tanti “infortuni” che ne hanno costellato il breve tragitto finora percorso. Esce così di scena, per “ragioni di avvicendamento politico” non meglio precisate, l’unico membro titolato presente nel consiglio di amministrazione della fondazione.

Omicidio Francese, l’Assostampa e il Gruppo cronisti lo ricorderanno lunedì 27 gennaio in viale Campania

Mario Francese al lavoro tra contadini e pastori

A 46anni dall’omicidio di Mario Francese, cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia, ucciso a colpi di pistola mentre stava tornando a casa, Assostampa Sicilia torna a ricordarlo con il Gruppo cronisti in viale Campania lunedì 27 gennaio alle 9,30. 

Saranno presenti  davanti alla targa che ricorda il giornalista ucciso dalla mafia nel 1979 per Assostampa il segretario regionale Giuseppe Rizzuto, la segretaria regionale del Gruppo cronisti Claudia Brunetto, il segretario provinciale di Assostampa Palermo Gianluca Caltanissetta. A ricordare Mario Francese ci saranno anche i rappresentanti di Prefettura, comune di Palermo, forze di polizia ed l'Ordine dei giornalisti di Sicilia. All’evento parteciperà una rappresentanza degli studenti dell’IIS  “ Luigi Einaudi- Vilfredo Pareto” di Palermo accompagnata dalla professoressa Liliana Ursi, referente legalità dell’istituto assieme ad una rappresentanza degli studenti dell’ istituto Marconi.

BIOGRAFIA

Il ricordo di Portella e Barbato, è scontro sul museo di Piana degli Albanesi


L’associazione critica: «Ridotti gli spazi e tante imprecisioni storiche». Il sindaco Petta: «Pronti al confronto, ma i visitatori sono aumentati»

Leandro Salvia

Piana degli Albanesi - L’associazione «Portella della Ginestra» critica il nuovo allestimento del Museo della cultura arbëreshe dedicato a Nicola Barbato. L’intervento per «la rimozione delle barriere fisiche e cognitive» è stato realizzato con 468 mila euro di fondi del Pnrr, 29 mila dei quali per la consulenza museale. «Prima dei lavori c’erano due ampie sale che includevano anche una mostra documentaria su Portella – scrive l’associazione –. Adesso lo spazio espositivo è stato drasticamente ridimensionato, riducendolo in due modesti pannelli e in alcuni filmati che presentano le vari tesi sulla strage in maniera contraddittoria e senza alcuna valutazione critica».

sabato, gennaio 25, 2025

“L’Ospedale e il Punto Nascita di Corleone non si toccano!”, parte la campagna mediatica


Il comitato civico “Voglio nascere e curarmi a Corleone”, le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil e ben 16 sindaci ed amministrazioni comunali della zona del Corleonese e dei territori limitrofi, hanno convenuto sui pericoli di ridimensionamento dell’ospedale di Corleone e della chiusura del Punto Nascita.
 

E si stanno organizzando per scongiurarlo. Hanno cominciato con una campagna mediatica via social, ma anche tappezzando le mura delle città del manifesto “L’Ospedale e il Punto Nascita di Corleone non si toccano!”, con cui si chiede un incontro congiunto ed urgente col Presidente della Regione, con l’Assessore alla Salute e il direttore generale dell’Asp di Palermo. 

Il Papa: tanti reporter hanno firmato il lavoro col sangue, liberare i giornalisti incarcerati

Il Papa durante l'udienza ai partecipanti al Giubileo della Comunicazione

Francesco incontra i partecipanti del Giubileo della Comunicazione: centinaia di operatori dell’informazione riuniti in Aula Paolo VI da diverse parti del mondo. Dopo il dialogo tra la premio Nobel Ressa e lo scrittore McCann, l’udienza del Pontefice che mette da parte il testo scritto e pronuncia un saluto a braccio: “Comunicare è uscire da sé stessi. Grazie del vostro lavoro, è importante. A patto che sia vero”. Nel discorso preparato l'invito a difendere la libertà di stampa


Salvatore Cernuzio

Città del Vaticano - “Grazie per quello che fate!”. Una parola, a braccio, mirata, quella che Papa Francesco rivolge a coloro che della parola – scritta, letta, trasmessa, condivisa – fanno una professione: gli operatori dell’informazione. Migliaia quelli riuniti in Aula Paolo VI per il Giubileo della Comunicazione. A loro il Papa rivolge alcune parole a braccio, mettendo da parte il discorso scritto in cui lancia forti appelli per la libertà di stampa, per la scarcerazione dei giornalisti "ingiustamente" imprigionati e ricorda i reporter morti in guerra. “Nelle mani ho un discorso di 9 pagine. A quest’ora con lo stomaco che comincia a muoversi leggere un discorso di 9 pagine sarebbe una

Canicattini Bagni ricorda “Turiddu” Amenta, il poliziotto ucciso dalla mafia a Corleone nel ‘46


Salvatore “Turiddu” Amenta 

Il sacrificio del poliziotto verrà ricordato attraverso la scopertura di una targa commemorativa in piazza Borsellino alla presenza dei sindaci di Canicattini e di Corleone e gli interventi di Laura Liistro e Dino Paternostro.

Nel 79esimo anniversario della scomparsa del poliziotto Salvatore Amenta, ucciso a Corleone dalla mafia nel 1946, la cittadina iblea della provincia di Siracusa di cui è originario lo ricorderà con una cerimonia, “Noi non dimentichiamo”, e con vari eventi in programma sabato prossimo, 1 febbraio, a partire dalle 16. Ciao Nato nel 1887 a Canicattini Bagni e assassinato per mano della mafia nella notte del 9 giugno 1946, a Corleone, quando aveva 59 anni, al termine di un servizio di perlustrazione mentre si avviava verso casa, “Turiddu” Amenta ha per anni rappresentato una di quelle vittime della mafia “dimenticate” sia dal trascorrere del tempo che dal mondo della politica.

Sicilia, i rapporti mafia-politica mai tramontati


A destare preoccupazione «la capacità di infiltrazione con lampante connessione ai pubblici appalti». Ma anche il ruolo di Cosa nostra nel traffico internazionale di droga

Fabio Geraci

La mafia non si arresta, i suoi legami con la politica si consolidano e la riforma Cartabia non ha ancora prodotto gli effetti sperati. Anzi, in molti casi, ha perfino rallentato il sistema giudiziario. Ma, accanto alle criticità, emergono segnali evidenti di miglioramento come la riduzione dei procedimenti pendenti e il percorso di recupero degli arretrati avviato negli ultimi anni, oltre al sempre maggiore uso della tecnologia che ha determinato una maggiore efficienza. È il quadro delineato - in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario - dal presidente della Corte d’appello, Matteo Frasca, che stamattina presenterà la relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto, che comprende, oltre al circondario della città (che abbraccia pure la parte occidentale della provincia), anche le zone di Trapani, Marsala, Termini Imerese, Sciacca e Agrigento. Un resoconto di oltre 500 pagine che, oltre a porre l’accento sui risultati, intende offrire una riflessione critica su un sistema complesso alle prese con gravi problemi strutturali.

La Cgil Palermo alla protesta dei magistrati. Apprezzamento per la relazione del presidente Frasca. Ridulfo: “Tanti i passaggi sulla strage dei morti sul lavoro, sulle ingiustizie e sullo sfruttamento dei lavoratori”


Palermo 25 gennaio 2025 – “Abbiamo apprezzato molto nella sua sobrietà istituzionale la chiarezza a tratti dura della relazione del presidente della Corte di Appello di Palermo. 

Una relazione che imporrebbe al governo una serie riflessione sulla via della controriforma della magistratura”, dichiara il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo, che oggi ha portato la solidarietà del mondo del lavoro ai magistrati che hanno protestato davanti all’aula magna della Corte d’Appello con le toghe indosso e il testo della Costituzione in mano, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.   

L’allarme della Pg Sava: “I boss puntano ai fondi del Pnrr”. De Lucia: “Si parla poco di mafia”


di Salvo Palazzolo

La relazione del presidente della corte d’appello Frasca: “Falso dire che Falcone voleva la divisione”. La protesta dei magistrati contro la separazione delle carriere”

I primi ad entrare nell’aula della Corte d’appello sono i magistrati in toga nera e coccarda tricolore che protestano contro la riforma della giustizia voluta dal governo, che prevede la separazione delle carriere. In mano hanno la Costituzione e alcune frasi simboliche. Una dice: “In questa Costituzione c’è tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Firmato: “Pietro Calamandrei”. E con la Costituzione in mano escono dall’aula quando interviene il rappresentante del ministro della Giustizia, Alessandro Buccino Grimaldi. Anche il presidente della Corte d’appello Matteo Frasca ricorda nella sua relazione la «preoccupazione per le riforme in corso di approvazione» all’inizio della sua relazione. Criticando i «continui attacchi alla magistratura».

venerdì, gennaio 24, 2025

NEL 2024 COLPITI I CAPITALI DI COSA NOSTRA


GIOVANNI BURGIO

In Sicilia nel 2024 le operazioni antimafia condotte da magistratura, carabinieri, polizia, guardia di finanza, sono state 39. Interessate tutte le provincie. Il totale delle persone coinvolte è 913. Più in particolare: 545 arrestati, 43 ai domiciliari, 1 con obbligo di firma, 289 indagati, 35 sospensioni dell’attività commerciale o imprenditoriale.

Come al solito sono le provincie di Palermo e Catania quelle in cui si è registrato il maggior numero di operazioni (22), con un totale di 599 persone coinvolte (373 a Palermo e 226 a Catania). E ancora una volta la parte orientale dell’Isola si distingue per la sua spiccatapropensione all’attività imprenditoriale (31 delle 35 misure di sospensione dell’attività commerciale sono state applicate a Catania e Messina).

Nuove minacce, rafforzata vigilanza per Salvo Palazzolo Assostampa e Gcs “Clima di fastidio per i cronisti che rappresentano presidio di legalità”

Salvo Palazzolo

L’Associazione siciliana della stampa con il Gruppo cronisti siciliani esprime totale vicinanza al collega Salvo Palazzolo per il quale è stata rafforzata la vigilanza dopo nuove minacce dalla mafia. Nei confronti dell’inviato di Repubblica, che negli ultimi mesi sta conducendo un’inchiesta sui boss scarcerati che sono tornati a Palermo dopo lunghi periodi di detenzione, svelando anche i permessi premio concessi ad alcuni ergastolani condannati per omicidi e strage, nel corso di alcune indagini sono state rilevate quelle che gli inquirenti indicano come "gravi ostilità”.

Per Palazzolo che pure ha denunciato un fiorente giro di spaccio di droga sui canali Telegram e che più volte si è trovato nel mirino delle minacce di Cosa nostra per la sua attività giornalistica, adesso sono state rafforzate le misure di vigilanza da parte della Questura di Palermo