venerdì, gennaio 03, 2025

Due storie parallele e una disparità inquietante


di Giuseppe Savagnone

L’assurda prigionia di Cecilia Sala

In prima pagina, su tutti i quotidiani, è apparsa la notizia del commosso incontro tra due madri, quella di Cecilia Sala, e la nostra premier, Giorgia Meloni, che le ha assicurato l’impegno concreto del governo italiano per la pronta liberazione della giovane giornalista, arrestata il 19 dicembre dalle autorità iraniane «per aver violato la legge della Repubblica islamica dell’Iran». 

Un’accusa che, per la sua stessa genericità, evidenzia il carattere arbitrario della misura detentiva a cui la nostra connazionale è stata sottoposta, e giustifica pienamente l’unanime condanna da parte delle forze politiche e dell’opinione pubblica italiane. 

Da qui la convocazione urgente di un vertice tra la presidente del consiglio, il ministro degli Esteri Tajani e quello della Giustizia Nordio e la convocazione alla Farnesina dell’ambasciatrice italiana a Teheran. «Immediata liberazione» e «trattamento rispettoso della dignità umana», è la perentoria richiesta rinnovata ieri dal nostro governo alla Repubblica iraniana.

Il parere di un magistrato come Gian Carlo Caselli: PAESI SICURI, IL GOVERNO STRUMENTALIZZA LA CASSAZIONE

Gian Carlo Caselli

di Gian Carlo Caselli

Sulla mancata convalida del trattenimento di alcuni migranti portati in Albania (contro la quale il governo aveva fatto ricorso), la Cassazione civile ha emesso un provvedimento che si presta a una singolare considerazione: la traduzione maccheronica del detto latino tot capita tot sententiae in “tutto capita nelle sentenze” sembra trovare applicazione anche nel caso in esame. Vediamo com’è andata.

Il provvedimento della Cassazione è articolato su vari punti, diversi ma tutti essenziali. 

giovedì, gennaio 02, 2025

CI SCRIVONO. Via Sammartino, il declino della “strata mastra” di Corleone

Via Sammartino, angolo vicolo Sarzana

CALOGERO RIDULFO

Il quartiere San Martino di Corleone nasce e si sviluppa nel Tardo Medioevo in quanto zona residenziale e l’omonima via viene definita la strata mastra del quartiere sottano. Lungo quella via sono sorte le domus nobiliari e i cosiddetti tenimenta domorum, che a differenza delle abitazioni semplici ed essenziali, erano costituite da più corpi, normalmente sette o anche più

In quella via risiedettero le più importanti casate di Corleonetra le quali, solo per citarne alcune, ricordiamo i Sarzana, che esercitarono il ruolo di notai, giudici e giurati, e i Firmaturimarchesi di Chiosi. Di queste due notevoli famiglie permangono, nella via San Martino, i loro palazzi nobiliari, ma in essa prospetta anche il secondo più importante tempio della cristianità della diocesi, così come si trova la chiesa dedicata all’Immacolata Concezione,

Il 2025 inizia con poca salute: tagli ai medici e rinunce alle cure

Giorgia Meloni

STEFANO IANNACCONE

Il governo Meloni si rifugia nella propaganda ma gli interventi sulle liste d’attesa sono inefficaci. Tradita la promessa sull’assunzione di personale, scoppia il caso dei tagli ai laboratori accreditati

L’importante è la salute, è uno degli auguri tipici di Capodanno. Solo che nel 2025, quella degli italiani sarà sempre meno sotto controllo. Medici e infermieri, infatti, saranno ancora di più sotto pressione per la carenza di ricambi nei reparti, mentre milioni di persone rinunceranno alle visite o, peggio, alle cure perché devono attendere mesi e mesi per le interminabili liste d’attesa. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno ha sottolineato il problema: «Vi sono lunghe liste d'attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita». Il decreto varato dal governo nella scorsa estate, durante la campagna elettorale per le Europee, non ha sortito alcun effetto come già preannunciato dalle opposizioni: mancavano gli stanziamenti. Il provvedimento, peraltro, non è mai stato di fatto completato. Mancano cinque dei sei decreti attuativi previsti, tra cui «la definizione del fabbisogno di personale degli enti del Sistema sanitario nazionale» e «le indicazioni tecniche per gestire, da parte del Cup, un nuovo sistema di disdetta delle prenotazioni e ottimizzazione delle prenotazioni».

mercoledì, gennaio 01, 2025

Ricordando Accursio Miraglia…

Accursio Miraglia

di NINO CUFFARO

“La forza dell’uomo civile è la legge. La forza del bruto e del mafioso è la violenza fisica e morale. Noi, malgrado quello che si sente dire di alcuni magistrati, abbiamo ancora fiducia nella sola legge degli uomini civili, che alla fine trionfa nello spirito dell’uomo che è capace di sentirne il bene. Temiamo, invece, la violenza perché offende la nostra maniera di vedere e concepire le cose. Lungi dalla perfezione e dall’infallibilità, siamo però in buona fede e non cerchiamo altro che la possibilità di ripresa della nostra gente e, in altre parole, di dare il nostro piccolo contributo all’emancipazione e alla dignità dell’uomo. È solo questo filo conduttore che ci ispira e ci porta nel rischio. Non è colpa nostra sé qualcuno non lo arriva a capire, cioè non arriva a capire che ci sia ogni tanto qualcuno disposto anche a morire per gli altri, per la verità, per la giustizia”. 

Accursio Miraglia – dall’ultimo comizio tenuto a Sciacca  


Il 4 gennaio 1947 a Sciacca, di ritorno da una riunione con i contadini, a soli 51 anni, con una raffica di mitra, veniva assassinato in un agguato mafioso Accursio Miraglia, segretario della Camera del Lavoro e dirigente del Partito Comunista. “Meglio morire in piedi, che vivere in ginocchio” amava ripetere, facendo propria una frase tratta dal romanzo di Ernest Hemingway Per chi suona la campana.  

Francesco Guccini: «Ho scritto la Locomotiva in 20 minuti: ero stremato. Non ho mai pensato potesse indurre alla violenza»

Francesco Guccini, 84 anni, è cantautore e scrittore. La Locomotiva è datata 1972, si trova nell’album Radici

di  Aldo Cazzullo

Il cantautore: «Zuppi è un amico, per quanto mi sembra impossibile avere un amico cardinale. Tony Effe? Non lo conosco, ma la censura è sempre sbagliata. Schlein non mi dispiace, Meloni è furba, intelligente e pericolosa»


DAL NOSTRO INVIATO 
MONDOLFO (PESARO) - «Vorrei conoscer l’odore del tuo paese, camminare di casa nel tuo giardino, respirare nell’aria sale e maggese, gli aromi della tua salvia e del rosmarino...». Eccolo, l’altro paese di Francesco Guccini. Tutti lo pensano nella sua Pavana. Invece lui è a Mondolfo, il paese della donna che gli ha cambiato la vita, Raffaella, conosciuta trent’anni fa: «Lei era ancora all’università, doveva dare l’ultimo esame in semiotica e la tesi con un uomo meraviglioso che era stato anche il mio maestro, l’italianista Ezio Raimondi, figlio di un calzolaio e di una lavandaia. Anche se la mia tesi su “Piazza Marino poeta contadino» non l’ho mai consegnata;