venerdì, dicembre 06, 2024

L’intero gruppo parlamentare del Pd all’Assemblea Regionale Siciliana ha presentato un interrogazione a risposta orale ed urgente per avere “Chiarimenti in merito alla paventata chiusura o riconversione di reparti dei presidi ospedalieri di Corleone e di Petralia Sottana”

Il gruppo parlamentare del Pd all’Ars

L’intero gruppo parlamentare del Pd all’Assemblea Regionale Siciliana ha presentato un interrogazione a risposta orale ed urgente per avere “Chiarimenti in merito alla paventata chiusura o riconversione di reparti dei presidi ospedalieri di Corleone e di Petralia Sottana (PA)”.

al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore regionale per la salute

 

Premesso che

notizie di cronaca hanno riportato la notizia che due importanti presidi ospedalieri manterranno operativi i loro pronto soccorso di cui si paventava la chiusura, si tratta del presidio ospedaliero "dei bianchi" di Corleone appartenente all'Azienda Sanitaria Provinciale (A.S.P.) 6 di Palermo e l'Ospedale “Madonna dell'Alto” a Petralia Sottana in provincia di Palermo afferente al Distretto Sanitario 35 - Petralia Sottana;

sono due presidi ospedalieri molto importanti e di riferimento per l’intera area dei territori di Corleone e delle Madonie per l’attività ed i servizi erogati alla cittadinanza benché da diversi anni sono caratterizzati da un depotenziamento delle attività e dei servizi

erogati alla cittadinanza a causa delle gravi vacanze di organico dovute principalmente alla quiescenza del personale che fanno sì che tali presidi non sono in grado di garantire i livelli minimi di assistenza;

si è appreso che il Governo regionale intende riconvertire i reparti poco attivi e con carenza di organico degli ospedali in strutture per lungodegenza, riabilitazione o in ambulatori per gestire piccole urgenze, chiudendo i reparti doppioni negli ospedali più grandi in linea con la riforma che sta attuando della rete ospedaliera;

nei presidi più piccoli i manager hanno suggerito di chiudere i reparti di chirurgia e lasciare in attività quelli di medicina generale;

Considerato che

la notizia ha destato immediate preoccupazioni per l’utenza dal momento che la riconversione di alcuni reparti o la chiusura di altri non fanno altro che aggravare le condizioni disastrate in cui versa la sanità regionale ed evidenziare le difficoltà di un Sistema sanitario che non è in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza;

la chiusura o la riconversione dei reparti, infatti, non può che incidere negativamente sulla tutela del diritto alla salute di ciascun cittadino che si vedrà costretto a cercare cure e assistenza presso altre strutture ospedaliere nelle città o nei presidi medici più vicini con un aumento di rischio per la salute durante il trasporto in altre strutture;

la salute costituisce un diritto fondamentale e inviolabile di ogni persona e un interesse collettivo, costituzionalmente garantito e previsto all’art. 32 che sancisce espressamente che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti";

com’è noto, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) tutela il diritto alla salute attraverso le proprie strutture, servizi e attività, persegue la promozione, il mantenimento e il recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione, secondo i principi dell’universalità, dell’uguaglianza e dell’equità;

la problematica segnalata nei presidi ospedalieri di Corleone e di Petralia Sottana di fatto viola i suddetti principi la cui tutela richiede l’immediato intervento di questo governo per il potenziale rischio a cui si espone la cittadinanza per la compromissione del diritto ai servizi e all’assistenza sanitaria dal momento che con la chiusura o con la riconversione dei reparti l’utenza di quei territori sarà costretta a spostarsi nei paesi limitrofi laddove presenti i presidi ospedalieri o nelle grandi città;

l’accesso ai servizi e all’assistenza è un diritto sacrosanto irrinunciabile, costituzionalmente garantito, la cui compressione mortifica la dignità dei cittadini determinando situazioni esasperanti e una legittima sfiducia nei confronti della sanità pubblica e delle istituzioni.

Per sapere

 

se, alla luce della problematica rappresentata, il Governo intende perseguire nel suo intento di chiusura e/o riconversione dei reparti ospedalieri o se non intenda invece potenziare i reparti già esistenti per scongiurane la chiusura e/o la riconversione per una adeguata gestione della sanità pubblica a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza;

 

se non ritengano necessario, a tal fine, riformulare il progetto di riforma della rete ospedaliere in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti;

 

se intendano attivare un tavolo tecnico per rimodulare la rete ospedaliera e di assistenza sanitaria territoriale che tenga conto del fabbisogno dei siciliani attraverso un sistema sanitario rispondente alle reali esigenze dei territori;          

FIRMATARI

On. Giambona Mario

on. Catanzaro Michele

On. Burtone Giovanni

On. Chinnici Valentina

On. Cracolici Antonino

On. Dipasquale Emanuele

On. Leanza Calogero

On. Safina Dario

On. Saverino Ersilia

On. Spada Tiziano Fabio

On. Venezia Sebastiano

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