giovedì, dicembre 26, 2024

L’acqua benedetta di Santa Rosalia e i ciclisti per nulla miracolati

di FRANCESCO PALAZZO

Ho frequentato da piccolo, e sino a una certa età, ambienti cattolici. Tuttora bazzico le chiese. Con profondo rispetto per ciò che avviene dentro i templi di qualsiasi tipo. Per i cattolici l'acqua benedetta ha un significato importante. Ma l'ho sempre vista dentro acquasantiere, poste all'ingresso degli edifici di culto. Mi ricordo quella di marmo marrone dentro la chiesa di San Gaetano a Brancaccio, dove Don Puglisi visse gli ultimi anni. 

Quello di cui parliamo non è un luogo qualsiasi per i palermitani e per i turisti. Siamo a Monte Pellegrino. A pochi passi da dove si venera Santa Rosalia. Dentro il Santuario. Già l'acqua benedetta messa a litri, in un contenitore di plastica così dozzinale con rubinetto finale, come vedete nella foto, lascia abbastanza basiti. È la prima volta che vedo roba simile.

Quell'acqua poi finisce in un secchio. La foto l'ho scattata dopo una delle mie acchianate. A proposito, si dovrebbe fare qualcosa per i palermitani che, a fronte di  divieti per i velocipedi, scendono a trenta all'ora dal percorso dell'accchianata dove ci sono pellegrini e turisti che vorrebbero soltanto passare qualche ora rilassata senza finire in ospedale. Ma forse in questi casi non ci possono oceani di acqua benedetta o speciali miracoli della Santuzza. Per tornare al nostro bidoncino, penso che non manchino fondi per acquistare acquasantiere o contenitori più presentabili. Se si continua così è inutile scrivere "usare con fede". Perché mettere litri di acqua benedetta come fosse una qualsiasi bevanda, sopra un brutto tavolino di formica, dentro un contenitore non proprio adatto, con sotto un secchio, a tutto rimanda tranne che alla fede. Se davvero ritenessi quell'acqua benedetta e attribuissi ad essa un significato soprannaturale, non aprirei quel rubinetto.

Francesco Palazzo

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