IL "CAMALLO" LIGURE E L'OPERAIO SARDO SONO LE ULTIME VITTIME SUL LAVORO. E GLI ULTRA' SI MOBILITANO CONTRO LE MORTI BIANCHE.
PIETRO SCAGLIONE
Da Nord a Sud, dalla Liguria alla Sardegna, passando per la Toscana, non si ferma la piaga degli incidenti sul lavoro in Italia (circa mezzo milione di infortuni all'anno). Intanto, le tifoserie organizzate del calcio si mobilitano contro le "morti bianche".
Il lavoratore portuale morto a Genova si chiamava Giovanni Battista Macciò, ma era conosciuto come Francesco; aveva 52 anni ed era originario di Castiglione Chiavarese.
Mentre stava controllando i sigilli di un container nel porto di Genova, il "camallo" è stato schiacciato morendo sul colpo. Gravissimo il collega di 46 anni condotto in codice rosso all'ospedale San Martino. I sindacati hanno proclamato uno sciopero di 24 ore nel porto di Genova.
Nelle stesse ore, in Sardegna, in provincia di Cagliari, due operai sono stati schiacciati da un camion. Il primo di 57 anni è morto e l'altro di 27 è stato ferito gravemente. I due colleghi stavano lavorando in un officina della zona industriale di Elmas, alle porte del capoluogo, quando sono stati travolti da un camion impegnato in una manovra.
Un operaio quarantenne è stato ricoverato in codice rosso dopo un altro incidente sul lavoro a Castiglion Fibocchi, in provincia di Arezzo, all'interno di un'azienda operante nel settore della progettazione e costruzione di bobine di carpenteria, in acciaio e alluminio per le trafilerie, smalterie, corderie.
I gravissimi incidenti sul lavoro sono avvenuti a distanza di pochi giorni dalla strage di Calenzano (Firenze), causata dall'esplosione della raffineria dell'Eni che ha causato 5 morti e numerosi feriti.
"Di lavoro si muore perché di precarietà si vive. Basta morti sul lavoro!", hanno scritto gli Ultras dell'Empoli in uno striscione in memoria delle vittime di Calenzano.
"Andare al lavoro è un diritto. Tornare a casa è un dovere. Basta morti sul lavoro", recitava lo striscione della Curva Fiesole di Firenze dopo la strage di Calenzano.
Tra le altre tifoserie organizzate, anche gli ultrà del Pisa hanno esposto uno striscione di protesta e commemorazione: "Mai più un'altra Calenzano. Vicini alle famiglie colpite".
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