domenica, novembre 24, 2024

Sanità, al via la stagione dei concorsi


Accelerata sui bandi e prosegue anche il reclutamento di medici stranieri, arrivati a quota 130. II Cimo: «Bene, ma non è ancora sufficiente. 

L'Asp di Catania seleziona 189 dirigenti medici e sale a 402 la disponibilità di posti nell'Isola. Nel Nisseno richiesti 231 ruoli, 10 a Villa Sofia-Cervello. lacolino: «Arginiamo le carenze» 

Andrea D’Orazio

Prima l’Asp e alcuni ospedali di Palermo, poi, a cascata, quasi tutte le altre province, ognuna a seconda del proprio fabbisogno triennale, fino all’Azienda sanitaria etnea, che ieri ha messo in lizza ben 189 posti, portando l’asticella complessiva ad oltre 400 unità. Tante, al momento, sono le caselle in palio, su tutta l’Isola, per l’assunzione a tempo indeterminato di camici bianchi e infermieri, considerando solo i bandi ancora aperti e al netto delle stabilizzazioni formalizzate da inizio anno, in linea con gli obiettivi di programmazione dell’assessorato regionale alla salute, stilati dal dipartimento di Pianificazione strategica guidato da Salvatore Iacolino, per una «stagione dei concorsi» che non è ancora terminata. 

Più nel dettaglio, le nuove posizioni aperte, annunciare in queste ore dall’Asp di Catania, riguardano soprattutto l’area che, da una capo all’altro della Sicilia, da anni soffre di carenza di personale sanitario, ossia l’emergenza-urgenza, con 43 posti richiesti, mentre 72 riguardano i servizi sanitari di base, 17 la psichiatria, 16 la medicina interna, 11 l’ortopedia e il resto suddiviso in farmacologia, epidemiologia, neuropsichiatria infantile e oncologia. Ma in ballo, senza annoverare le offerte rivolte agli amministrativi e ai lavoratori autonomi della sanità, restano ancora altri 231 ruoli, per la maggior parte concentrati nel Nisseno, dove l’Azienda sanitaria cerca (con bando in scadenza il prossimo 16 dicembre) 170 dirigenti medici in varie discipline, soprattutto (41 unità) in medicina d’urgenza e (22) interna, senza dimenticare i dieci posti disponibili per i camici bianchi negli ospedali Villa Sofia-Cervello a Palermo, i tre del Papardo di Messina, i due dell’Arnas Garibaldi di Catania, che ha aperto un concorso anche per nove infermieri pediatrici, gli 11 richiesti dall’Asp messinese, di cui dieci per l’area dell’emergenza, i 5dell’Asp di Siracusa e il posto di dirigente analista voluto dall’Azienda sanitaria di Agrigento. Il tutto, spiega Iacolino, collegato alla rimodulazione della rete ospedaliera, «con l’obiettivo di arginare il deficit d’organico e i “viaggi della speranza”, la migrazione dei pazienti siciliani in altre regioni, mentre abbiamo alzato i tetti di spesa per le assunzioni nei Policlinici e nelle aziende ospedaliere. Questi concorsi sono un segnale di vitalità, un impulso all’offerta di salute dei nostri presidi».

Plaude anche Giuseppe Bonsignore, segretario regionale del Cimo, il sindacato dei medici ospedalieri, ma fino a un certo punto, «perché le nuove assunzioni non risolveranno certo il problema della penuria di medici e infermieri. Stanno bandendo concorsi nei posti dove la carenza è drammatica. Sempre meglio che niente».

Le corsie con il vuoto più ampio restano quelle del Pronto soccorso, dove il Cimo continua a registrare, in media, un ammanco del 50% rispetto al fabbisogno di personale, con alcune realtà che raggiungono picchi del 70%, come quelle ragusane, messinesi o catanesi, vedi Caltagirone o Militello, per non parlare di Termini Imerese, dove si va avanti a fatica. Per avere numeri più dettagliati bisognerà aspettare i risultati avviati dalla Commissione ispettiva creata ad hoc la scorsa estate dallo stesso Iacolino su input del governatore Renato Schifani, che sta ultimando il giro nei nosocomi dell’Isola: il report, prevede il direttore della Pianificazione strategica, dovrebbe essere pronto a metà dicembre, comunque non oltre il prossimo Natale. Ma il deficit di professionisti, rimarca Iacolino, riguarda anche la chirurgia toracica, cardiologica e bariatrica, senza dimenticare la medicina territoriale. Intanto, insieme all’accelerazione impresa ai bandi, prosegue il reclutamento di medici stranieri, arrivati a quota 130 con gli ultimi dieci ingressi avvenuti nel mese in corso. (*ADO*)

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Centro pediatrico, le carte a Roma 

Il via libera del Consiglio nazionale dei lavori pubblici era arrivato lo scorso marzo, con gran soddisfazione dal governatore Schifani, che ha fortemente voluto il riavvio dell’opera, ferma dal 2017. Adesso, invece, le battute finali, con le carte che la prossima settimana andranno a Roma, alla Conferenza Stato-Regioni, preludio dell’accordo di programma che verrà sottoscritto dal numero uno di Palazzo d’Orleans. Stiamo parlando del nuovo Centro di eccellenza pediatrico che sorgerà a Palermo, presso Fondo Malatacca (ex Cemi) vicino all’ospedale Cervello: il progetto esecutivo, spiegano dalla Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute, è in fase avanzatissima tanto che la gara potrebbe partire a gennaio e i primi lavori, se tutto va bene, entro la prossima estate.

Il Polo, finanziato con 118 milioni attraverso la riprogrammazione delle risorse stanziate con l’articolo 20 della legge dello Stato 67 del 1988, prevede circa 200 posti letto con tutte le specializzazioni, tra le quali oncoematologia pediatrica, neurologia, neurochirurgia e cardiochirurgia e, rispetto al piano originario, anche un Punto di primo soccorso.

Ma in fase avanzata è anche la progettazione del Polo onco-ematologico «Palermo-Nord» dell’ospedale Cervello, con circa 400 letti e un finanziamento di oltre 340 milioni, mentre prosegue il cronoprogramma per la realizzazione del nuovo Policlinico, nell’area del campus di viale delle Scienze, con i suoi 500 posti e un investimento di 240 milioni, senza dimenticare il riammodernamento dell’Ingrassia.

Intanto, fuori dall’area metropolitana di Palermo e sempre in tema di edilizia ospedaliera, prosegue l’iter del nuovo Irccs Bonino Pulejo di Messina, con fondo statale di 83 milioni di euro: il progetto è stato approvato dal Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, mentre si attende, da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici, il via libero definitivo per il nuovo ospedale di Siracusa, la cui copertura finanziaria, pari a 372 milioni, ha già ricevuto il disco verde da parte della giunta Schifani, portando così a quota 1.3 miliardi la posta in gioco per la costruzione dei moderni edifici sanitari dell’Isola, al netto delle ristrutturazioni e delle strutture previste dalla riorganizzazione della sanità territoriale volute dal ministero, ossia le Centrali di operative (Cot), le Case e gli Ospedali di Comunità (CdC e Odc). Su quest’ultimo fronte la strada da percorrere è ancora lunga, perché se le 50 Cot in programma per la Sicilia sono state tutte realizzate con un forte accelerazione impressa dal Dipartimento della pianificazione la scorsa primavera, mancano ancora 155 CdC e 43 Odc, anche se i cantieri sono stati quasi tutti avviati. Per ultimarli c’è tempo fino a al 31 dicembre 2025. (*ADO*)

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