mercoledì, novembre 27, 2024

L’INIZIATIVA A PALERMO. Due ambulatori popolari a Brancaccio e in centro


di Tullio Filippone

Un nuovo ambulatorio dedicato a padre Pino Puglisi aprirà nei primi mesi del 2025 a Brancaccio e un altro presidio è quasi pronto in via San Basilio, all’interno del centro sociale Ex Karcere. 

Da anni, invece, il presidio di medicina sociale di Anomalia a Borgo Vecchio e quello dello Zen effettuano centinaia di visite specialistiche l’anno grazie ai camici bianchi volontari. Gli ambulatori popolari di Palermo, che continuano a crescere e a offrire un’alternativa di medicina del territorio per le borgate della città, hanno dato vita a un rete e hanno costituito un ente del terzo settore ( Ets), con un comitato scientifico composto da medici dell’università di Palermo e un comitato etico con personalità come l’ex magistrato del pool antimafia Giuseppe Di Lello e l’ex giudice Gioacchino Scaduto. 

«Siamo convinti che la sanitàdebba essere universale e accessibile a tutti — dice Renato Costa, ex commissario per l’emergenza Covid a Palermo e presidente della nuova associazione — la città si è impoverita e ci sono persone che non possono permettersi di curarsi o di aspettare un anno e mezzo per una visita specialistica». 
Il primo ambulatorio sociale di Palermo è nato 7 anni fa a Borgo Vecchio, nel centro sociale Anomalia. «Cerchiamo di garantire tre prestazioni specialistiche la settimana come cardiologia, ginecologia e neurologia — dice il coordinatore Giorgio Martinico — ogni anno si effettuano a Borgo Vecchio circa 500 visite, ma nell’ambulatorio dello Zen di “ Zen Insieme” si raggiungono anche le 2 mila prestazioni». La grande novità è il poliambulatorio padre Pino Puglisi a Brancaccio, che sarà inaugurato nei prossimi mesi in via San Ciro dal Centro Padre Nostro, in un bene confiscato alla mafia. «Ci saranno presididi cardiologia, cardiochirurgia, chirurgia vascolare, urologia, ginecologia e medicina interna» , dice Giuseppe Termine, direttore di Villa Maria Eleonora e responsabile del progetto. È pronto anche ad aprire l’ambulatorio sociale dell’Ex Karcere di via San Basilio, che coprirà il centro storico. Mentre un altro presidio è già attivo da anni a Sant’Erasmo nella Casa dellacooperazione. 
«I presidi di medicina sociale si appoggiano al lavoro di volontario di tanti medici — dice Franco Ingrillì, cardiologo e uno dei pionieri degli ambulatori sociali — ma grazie alla costituzione di un organizzazione di volontariato potremo ottenere dei fondi per progetti specifici per il territorio» . A gennaio la rete collaborerà con l’Ismett per una ricerca sui fattori di rischio cardiovascolare che coinvolgerà pazienti del Borgo Vecchio, dello Zen e delle Madonie. 
E inizierà una collaborazione con l’università. «Agli oltre mille specializzandi del Policlinico proporremo un periodo di formazione negli ambulatori popolari — dice Calogero Cammà, professore ordinario di gastroenterologia e membro del comitato scientifico, in cui ci sono altri sei medici — l’associazione potrà trovare fondi anche privati per finanziare le sue attività sul territorio». 
La Repubblica Palermo, 26 nov 2024

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