domenica, novembre 03, 2024

L’EMERGENZA. Strade colabrodo e aule fatiscenti, la resa delle Province

Un tratto della sp4 tra Corleone e Roccamena

Gli enti commissariati da 10 anni non assicurano la manutenzione di scuole e vie interne. Sindaci e sindacati lanciano l’Sos sicurezza: “ Senza vertici abbiamo perso finanziamenti”

Il plesso Sant’Anna del liceo Napoleone Colajanni di Enna è rimasto chiuso per due giorni, a inizio anno: erano crollate le tegole. I pompieri, prima di intervenire, hanno dovuto mettere in sicurezza le scale di emergenza dichiarate inagibili. E gli studenti del liceo Tommaso Gargallo di Siracusa hanno protestato davanti alla sede del Libero consorzio a inizio mese: dopo gli accorpamenti delle scuole, le aule non bastano per tutti gli alunni, costretti per settimane a turni di tre ore tra i banchi per lasciare spazio poi ai loro compagni. E a gennaio scorso un crollo di calcinacci, fortunatamente senza conseguenze per gli studenti, ha interessato il liceo scientifico Leonardo di Agrigento. 


Cronache di ordinaria ( dis) amministrazione nelle ex Province al collasso, in balia dei rinvii dei commissari da oltre dieci anni e senza guide — soprattutto nei sei Liberi consorzi — « che diano linee di indirizzo e pianificazione degli interventi» , osserva il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida. Soprattutto in tema di viabilità secondaria e manutenzione dell’edilizia scolastica di secondo livello. «Senza vertici — è la denuncia della Cgil Sicilia — negli ultimi anni sono stati definanziati i trasferimenti agli Enti. Parliamo di almeno 80 milioni di euro». 
Mentre la maggioranza di centrodestra al governo litiga sul futuro degli enti di area vasta, sindaci, studenti, sindacati lanciano l’allarme sicurezza: « Non si può più attendere», è il coro unanime. È cosìper le scuole superiori di competenza delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi, ma anche per i circa 15 mila chilometri di strade provinciali ormai allo stremo. 
Due su tutte sono la Sp5 e la Sp75, le uniche strade insieme alla dissestata statale, che conducono al Cretto di Burri, una delle opere d’arte contemporanea più estese al mondo, che si prepara ad essere protagonista dell’attenzione turistica nel 2026 con Gibellina capitale dell’Arte contemporanea. « Peccato che ancora oggi i turisti si perdano per arrivarci » , osserva non senza amarezza il sindaco Salvatore Sutera. Basta sbirciare i commenti su Tripadvisor: «Attenzione a quale strada prendere » , « Ci siamo persi, al Cretto non siamo mai arrivati » , « Già per arrivarci sembra di fare un salto temporale perché tutto è rimasto immutato, anche le strade, mal tenute e poco segnalate » , « Strada piena di fango e sassi » , « Strada piena di buche: risalgono anche queste al terremoto?», si chiedono gli utenti. Sul tratto stradale provinciale che collega Gibellina nuova al Cretto « c’è un progetto — racconta il sindaco — speriamo che possa diventare esecutivo a breve. Mi hanno assicurato interventi anche dall’assessorato alle Infrastrutture e dal Ministero, confido che il titolo di Capitale dell’arte contemporanea possa fare da volano per tutto quello che non è stato fatto in questi anni». Quando, cioè, il primo cittadino si è anche ritrovato a fare da front office al museo cittadino, che dopo la pandemia è stato chiuso. « Speriamo di trovare le risorse per il personale, negli ultimi tempi ci alternavamo io e gli assessori per garantire l’apertura». 
Ma se il titolo di Gibellina con ogni probabilità farà da volano per gli interventi, il resto delle strade provinciali continua ad essere un calvario. « Tutte le strade agricole sono allo sfascio — denuncia il segretario della Cgil Sicilia Alfio Mannino — sull’Etna la dorsale che porta sino a quota mille è piena di buche, come la provinciale che dai Nebrodi porta a Brolo». 
Appena qualche giorno fa lacommissione Ambiente e territorio all’Ars ha convocato la Città metropolitana di Palermo e l’Anas per fare il punto sulla viabilità provinciale. «La situazione più grave è sicuramente quella della Sp4, che collega Corleone a Roccamena — racconta il Cinquestelle Luigi Sunseri — ma il quadro che emerge è generale: l’ex Provincia che ha in dote scuole e strade non riesce a gestire tutto». Non va meglio sulla Sp34 che conduce al memoriale di Portella della Ginestra: un calvario di buche e rifiuti abbandonati sul ciglio della strada. «È un problema soprattutto per chi lavora in prossimità di quelle strade — aggiunge Sunseri — Basti fare l’esempio della cantina Principe di Corleone, che si ritrova col problema di far transitare i camion a fatica. Il danno è per un sistema produttivo già fragile di suo, che non si sta tutelando». 
— m.d.p. 

La Repubblica Palermo, 3/11/2024

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