martedì, novembre 12, 2024

Dino Paternostro: “Ho tanti ricordi insieme a Placido Rizzotto…“

Da sx: Antonella Azoti, Zino Mastrilli,
Placido Rizzotto e Dino Paternostro

DINO PATERNOSTRO

Quanti ricordi insieme a Placido. Da ragazzino a Corleone, insieme a suo padre e a sua madre, per ricordare lo “zio Placido” Rizzotto, di cui un po’ si sentiva il figlio che lui non aveva fatto in tempo ad avere. 

E poi le tante iniziative per chiedere allo Stato, a quello Stato a cui nonostante tutto continuavamo a credere, di trovare il corpo del segretario della Camera di Corleone, ucciso il 10 marzo 1948 dal killer della mafia Luciano Liggio e dai suoi scagnozzi. Il corpo di Placido era stato buttato in una “ciacca” di Rocca Busambra, perché la mafia di voleva cancellare ogni traccia, e mai più ritrovato, nonostante l’impegno dell’allora capitano Carlo Alberto Dalla Chiesa nel lontano 1949-50. 


Lo chiedevamo ad ogni anniversario di ritrovare il corpo di Rizzotto: lo chiedeva la Cgil, lo chiedeva la famiglia Rizzotto. Ma lui, Placido Jr. più di tutti, con più determinazione e con più forza di tutti, con più fede. 

Mi confidava dei contatti con dei poliziotti di Corleone per ricominciare le ricerche. Ha avuto la fortuna di incontrare l’allora ispettore Nino Melita, che ci credeva come lui alla necessità etica e politica di ritrovare il corpo di Rizzotto. 

E lo ritrovarono, lo raccolsero amorevolmente dalla “ciacca” di Rocca Busambra i vigili del fuoco del reparto speleologico. Ci dissero, emozionati, che da 60 anni sembrava che Placido ci stesse aspettando aggrappato ad una roccia. 

Immediatamente, insieme alla Cgil, lanciò l’idea dei funerali di Stato per Placido Rizzotto. Mai lo Stato aveva concesso questa onorificenza ad un sindacalista ucciso dalla mafia. Ma allora - eravamo nel 2012 - furono deliberati dal Consiglio dei ministri. E il Predidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, annunciò subito la sua partecipazione. Placido Jr. era raggiante ed emozionantissimo. Basta leggere o ascoltare le sue parole pronunciate durante la cerimonia del 24 maggio nella Chiesa Madre di Corleone. 

Ricordò lo zio, le lotte per il lavoro, per la terra, contro la mafia. E annunciò, in quel fatidico 24 maggio, “Non passi mai più la mafia!”. 

Infine, quel lungo corteo che, dalla Chiesa Madre, arrivò fino al cimitero di Corleone, con compagni provenienti da ogni regione d’Italia. E con tanti cittadini di Corleone, dietro al corteo e dai balconi - finalmente! - spalancati di Corleone!

Sono queste le immagini con cui vogliamo ricordare Placido Rizzotto Jr. nel giorno della sua scomparsa. Non l’avremo più accanto nei cortei e nelle manifestazioni, ma lo porteremo tutti nel cuore. Lo custodiremo con cura, come si fa con le persone e con i compagni più cari. 

E tu, caro compagno Placido, per noi sei stato (e continui ad essere) una persona molto cara, che ci ha accompagnati in un percorso importante di memoria, impegno e di lotta. 

Dino Paternostro 

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