Biagio “Gino” Pomilla |
Da sx: Leo e Gino Pomilla |
La Chiesa di S. Elena e Costantino è una delle più antiche di Corleone. Di essa di hanno notizie già dai primi decenni del 1300. E dal 1393 esiste la Confraternita aggregata alla Chiesa, che ben presto godette di feudi consistenti (Piano di Scala, poi chiamato di S. Elena; S. Ippolito, Caputo). La Confraternita è rappresentata anche all’interno del consiglio di amministrazione dell’opera pia SS. Salvatore, che a Corleone amministra una casa di riposo.
Un’antica mappa dell’ex feudo di Sant’Elena, redatta dal perito Giuseppe Navarra |
La Compagnia Bianca di S. Elena nacque il 21 maggio 1659. Ancora oggi è proprietaria di circa 200 ettari dell’ex feudo di Sant’Elena (78 salme), che concede in affitto ai confrati (una quota di 4 tumuli a seminativo e una quota di 2 tumuli per pascolo).
La Compagnia possiede dei beni artistici notevoli, come per esempio un prezioso “monumento” in oro ed argento del 1700, il Retablo del 1800 di autore ignoto, un dipinto di scuola fiamminga.
Infine, possiede un archivio di notevole interesse storico, che parte dal 1400 per arrivare ai nostri giorni. L’obiettivo adesso é quello di riordinarlo e di valorizzarne il contenuto, che farà conoscere meglio una parte della storia religiosa e dei rapporti agrari nella Corleone dei secoli passati.
I risultati dell’elezione del nuovo presidente e del nuovo consiglio di amministrazione, avvenute lo scorso 24 novembre, adesso aspettano di essere confermati dall’Ordinario diocesano di Monreale. Solamente dopo la conferma i nuovi organi potranno insediarsi ed iniziare la loro nuova attività.
La copertina di un antico “Rollo” |
“Gli obiettivi che ci ripromettiamo di perseguire - dice il presidente Pomilla - sono quelli di realizzare negli ampi locali della parrocchia di S. Elena quella che vogliamo chiamare “la Casa del Pellegrino”. Intendiamo realizzare 10-12 stanze, ciascuna con wc, e due ascensori per ospitare famiglie e persone singole che hanno necessità di stare alcuni giorni a Corleone, magari per assistere familiari in ospedale, o per ragioni lavorative. Intendiamo anche rispondere alle richieste di ospitalità derivanti dai “cammini religiosi”, che vedono nella nostra cittadina un luogo interessante da scoprire e conoscere sempre meglio”.
“È nostra intenzione - aggiunge il presidente - varare anche un progetto per ordinare il nostro importante archivio storico, che a leggerlo con l’aiuto degli esperti ci potrebbe raccontare un pezzo importante della storia religiosa e dell’economia agricola di Corleone”.
Dino Paternostro
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