martedì, ottobre 15, 2024

La testimonianza. “Io, Miriam Giuliana, pronipote di Giovanni Orcel…”

Miriam Giuliana, pronipote di G. Orcel

MIRIAM GIULIANA

Il 14 ottobre 2024, in occasione del 104* Anniversario dell'assassinio mafioso  di Giovanni Orcel, è stata un'emozione e un onore presenziare insieme ai miei fratelli alla celebrazione in Corso Vittorio Emanuele, vicino alla lapide a lui dedicata, e all'incontro con gli studenti e le studentesse dell' I.I.S.S. Regina Margherita.

Il legame con il mio prozio Giovanni Orcel e la scoperta della nostra parentela nasce in seguito a una ricerca non storica, ma personale, o meglio familiare. Stavo cercando da tempo di chiarire quello che nella nostra famiglia era sempre stato una sorta di mistero, un segreto che riguardava la mia nonna paterna, Maria Orcel.


Mio papá Salvatore Giuliana, Giovanni di secondo nome, era nato a Palermo nel 1924, e all’etá di 3 anni rimane orfano di mamma . Dopo poco tempo il padre si risposta con Celeste Calabrese, che lo crescerá amorevolmente e lo adotterá dandogli anche il suo cognome, ma cancellando ogni ricordo o riferimento alla nonna Maria Orcel.

Mio padre studia e si laurea in lettere a Palermo dove vive sino ai 30 anni, in seguito a concorsi entra in dogana e per lavoro si trasferisce a Ventimiglia in Liguria. 

Lì conoscerà mia mamma, che viveva nella casa di fronte a quella dove lui alloggiava presso una affittacamere. 

Come si usava un tempo la chiede in moglie, e con il benestare dei genitori si preparano le nozze.

Quando però vengono affisse le pubblicazioni di matrimonio si scopre che il nome della madre non è quello di Celeste Calabrese che i consuoceri avevano conosciuto, ma Maria Orcel.

Mio padre alle insistenti domande su chi fosse Maria Orcel, di cosa fosse morta cosí giovane, ma soprattutto perché lui non aveva mai fatto cenno alla sua madre biologica, dice di non sapere niente, di non avere mai chiesto niente, non è in grado di rispondere a nessuna domanda.

Era il 1958, mio nonno materno, che era un veterinario conosciuto si rivolge allora al canale più veloce e informato per i tempi: la Chiesa.

Il vescovo di Ventimiglia chiede a quello di Palermo e la risposta che arriva è la seguente: vostra figlia si può sposare ma non indagate oltre.

A quel punto si celebrano le nozze, nasciamo noi tre fratelli, Piero, Lucia ed io che mi chiamo Miriam ma in realtà all’anagrafe sono Maria come la nonna.

Abbiamo sempre cercato di capire chi fosse questa nonna, la sua famiglia, e perchè si era rimosso ogni riferimento a lei e ai suoi familiari in maniera così radicale.

Dopo la morte di mio padre nel 2007, una sera navigando in rete per curiositá digito Orcel/Palermo e scopro che è uscito un libro scritto da Giovanni Abbagnato su Orcel, sindacalista morto per mafia.

Il nome di sua madre Concetta Marsicano era quello di cui mi accennava mio padre e scopro che Giovanni Orcel e mia nonna Maria erano fratelli. 

Scrivo ad Abbagnato e alla prima occasione vengo a trovarlo a Palermo, e conoscerlo è stato davvero un bell'incontro, come in seguito quello con i sindacalisti della CGIL, della FIOM e con le persone che con il loro lavoro si impegnano per mantenere vivo ed attuale il valore dell’operato politico e sociale di Giovanni Orcel.

La giornata di oggi mi fa riflettere sull’importanza della parola e su come le persone e le loro azioni lascino tracce più o meno rilevanti che vanno oltre i limiti temporali.

Miriam Giuliana

pronipote di Giovanni Orcel

15/10/2024

Nessun commento: