domenica, settembre 01, 2024

Lotte di potere, affari e grandi feste: l’epopea dei Florio tra sogni e successi


Il regista Paolo Genovese: finalmente una storia positiva sul Sud

Simonetta Trovato

PALERMO - Anticipa di una settimana dalla data che era circolata, lo sbarco de I Leoni di Sicilia su Rai1: da martedì 10 settembre in prima serata, alle 21.25 e per quattro settimane, la rete ammiraglia presenta la serie diretta da Paolo Genovese e dedicata al primo periodo dei Florio, all’arrivo in Sicilia da Bagnara Calabra dei due fratelli Paolo e Ignazio senior, e dell’ascesa imprenditoriale. «Finalmente una storia positiva e di riscatto sociale in una terra del Sud, dove una famiglia in mezzo secolo con lavoro, idee e con una visione prospettica, ha portato innovazione ma soprattutto ricchezza e lavoro – spiega Paolo Genovese -. Per me che sono di origini siciliane è stato

emozionante essere lì nei lunghi mesi della lavorazione, nei luoghi dove passavo le vacanze dai nonni». Il regista ha spesso parlato della luce della città, del particolare effetto nelle prime ore dell’alba, dei tanti ambienti che hanno dovuto ricostruire per ricreare la Palermo di metà Ottocento, a partire dai Quattro canti dove ad un certo punto, passeggiavano cilindri e crinoline.

Pluripremiata ai Nastri d’Argento, dove ha vinto come Miglior Serie Drama e per il Migliore attore (Michele Riondino) , I leoni di Sicilia ha debuttato l’anno scorso su Disney+, ottenendo un bellissimo successo; ora lo sbarco sulla Rai. La fiction che ripercorre la storia della famiglia Florio, è tratta dal primo bestseller di Stefania Auci, che racconta la nascita dell’impero commerciale dei fratelli calabresi Paolo e Ignazio Florio (Vinicio Marchioni e Paolo Briguglia) che fuggono da Bagnara devastata dal terremoto e partendo da una povera “salsamenteria”, arrivano a possedere fabbriche, compagnie di navigazione, case vinicole, immobili; non siamo ancora alla Palermo Felicissima di Ignazio junior e Donna Franca, ma già si avvicina: la fiction racconta di Vincenzo, figlio di Paolo (Michele Riondino), che oltre ai soldi ambisce ad uno scatto sociale e sogna il matrimonio con una nobildonna, ma si innamora follemente e sposerà la borghese milanese, Giulia Portalupi (Miriam Leone).

Il loro figlio Ignazio (Eduardo Scarpetta) continuerà la saga di famiglia; Ester Pantano e Donatella Finocchiaro dividono il personaggio di un’altra donna di carattere, Giuseppina, moglie di Paolo.

Una produzione sfarzosa, otto episodi con ambientazioni e costumi splendidi, la sceneggiatura è di Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo che hanno cercato di rendere cinematograficamente le righe di Stefania Auci. Che parte proprio dai due fratelli capostipiti e si dedica alla seconda generazione, al giovane Vincenzo che, alla orte di Paolo, rileva una tonnara ed espande i suoi affari - compresi i prestiti ad alto interesse - accrescendo la sua reputazione di imprenditore: vuole diventare un nobile e cerca quindi un matrimonio titolato, ma l’amore per la bella borghese Giulia Portalupi, gli farà cambiare idea. Proposito caldeggiato dalla madre Giuseppina, che non ha potuto seguire il suo cuore (che la portava verso il cognato Ignazio) e ha dovuto accettare un matrimonio di convenienza. (*sit*)

GdS, 1 settembre 2024

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