sabato, settembre 07, 2024

“IART NOma - Luoghi e storie NOmafia”. Pif ai Corleonesi: dovete avere la forza di cambiare la fama negativa della città in fama positiva. C’è la potete fare!

L’intervento di Pif alla Casa del Popolo

DINO PATERNOSTRO

Oggi pomeriggio è stata inaugurata l’installazione “iART NOma - Luoghi e storie NOmafia”, un’opera immersiva e permanente che, attraverso le voci di personaggi come Pif, Ficarra e Picone, Teresa Mannino e Pippo Baudo, riporta alla memoria le tragiche storie di chi ha sacrificato la propria vita per denunciare e opporsi alla mafia, alla criminalità organizzata. Insieme al Cidma e al Laboratorio della legalità, potrà migliorare il racconto e arricchire l’offerta turistico-culturale della città di Corleone. 

Nella sala al piano terra della Casa del popolo di Corleone c’era Pierfrancesco Diliberto (Pif), c’erano Tiziano Di Cara, Maurizio Murciato, Giuseppe Emanuele Cardinale, Lucenzo Tambuzzo. C’erano il sindaco di Corleone Walter Rà, il sindaco di Bisacquino Tommaso Di Giorgio, il sindaco di Prizzi Antonella Comparetto e il sindaco di Palazzo Adriano Nicola Granà. 

Hanno presentato l’istallazione multimediale che racconta di una Corleone dove c’è stata e c’è mafia, ma ci sono state (e ci sono) le forze che vogliono combatterla. Bella, interessante, utile per tutti. In particolare per le giovani generazioni. 

Ringrazio Pif, Tiziano Di Cara e Roberto Ginex per i generosi apprezzamenti che hanno manifestato nei miei confronti, che ho collaborato alla realizzazione del clip “Corleone che resiste”. 

Per me è stato un onore e un piacere dare una mano per raccontare la Corleone che ha un’antimafia antica quanto la mafia e i suoi protagonisti, a cominciare dal comandante delle guardie rurali Giovanni Frisella Vella. E poi Bernardino Verro, Placido Rizzotto, il ragazzino Giuseppe Letizia. Da anni mi sforzo di fare questo. Ed oggi è importante che ci sia una traccia di questo racconto, che sono il racconto e la voce della Corleone che nonostante tutto resiste. 

Giustamente, Pif ha voluto sottolineare che i corleonesi onesti devono avere la capacità e la forza morale, culturale e politica di capovolgere la fama negativa di capitale della mafia e del malaffare, trasformandola il fama positiva di una comunità capace di riscattarsi, di aprire le porte al “mondo”, di intraprendere la strada dello sviluppo nella legalità. Non è facile, ma dobbiamo provarci. E insieme possiamo farcela. 

Dino Paternostro

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