venerdì, settembre 06, 2024

iART NOma, l’App commemorativa per le vittime di mafia diventa un’installazione interattiva nella Casa del Popolo di Corleone. Domani sarà presentata da PIF


Domani 7 settembre alle ore 18 nella Casa del Popolo Corleone verrà inaugurata l’installazione “iART NOma - Luoghi e storie NOmafia”, un’opera immersiva e permanente che, attraverso le voci di personaggi come Pif, Ficarra e Picone, Teresa Mannino e Pippo Baudo, riporta alla memoria le tragiche storie di chi ha sacrificato la propria vita per denunciare e opporsi alla criminalità organizzata.

Voluta dall’associazione culturale “Sulle Nostre Gambe” e dall’associazione “iWorld ETS” all’interno del progetto “iArt FIVAS”, quest’installazione commemorativa è stata resa possibile grazie a Plesh, la prima realtà italiana specializzata nello sviluppo di app e software nel settore degli eventi interattivi.

Dare valore alla responsabilità di memoria è l’obiettivo dell’installazione interattiva e immersiva realizzata da Plesh - (https://plesh.co/), realtà specializzata nel settore della Live Communication & Entertainment e nello sviluppo di app e software per eventi interattivi e partecipativi - nel centro del comune di Corleone, luogo simbolico per la lotta alla mafia.

Il tema della memoria rappresenta il fil rouge di questo progetto che si ispira e sviluppa a travel app “NOma - Luoghi e storie NOmafia”, ideata da “Sulle Nostre Gambe” per mantenere vivo il ricordo di chi ha dato la vita lottando contro l’omertà.

L’installazione realizzata da Plesh verrà inaugurata a Corleone venerdì 07 settembre 2024 alle ore 18.00 presso la Casa del Popolo, in Via Bernardino Verro, il primo sindaco socialista di Corleone assassinato dalla mafia nel 1915 per la sua attività a favore del movimento contadino. Proprio in questo immobile egli fondò la cooperativa “Unione Agricola”. Costituisce l’evoluzione interattiva dell’app NOma: una raccolta di storie e testimonianze sulle stragi di mafia che hanno coinvolto innocenti, bambini, sopravvissuti e le famiglie delle vittime. L’obiettivo del progetto è duplice: da un lato mira a riportare alla memoria i caduti con l’uso di tecnologie avanzate e innovative in grado di raggiungere anche le generazioni più giovani di Corleone, dall’altro a riappropriarsi del territorio affermando la presenza di una comunità solida e di una realtà antimafia decisa a opporsi ai comportamenti subdoli della criminalità organizzata.

Responsabilità di Memoria: i racconti di mafia proiettati sulle pareti di Casa del Popolo

L’opera permanente rappresenta un valore aggiunto per l’universo narrativo dell’applicazione “NOma - Luoghi e storie NOmafia”, originariamente sviluppata sui punti nodali del territorio palermitano: si tratta infatti della concretizzazione immersiva dell’app all’interno di una grande stanza buia.

Appena vi si accede, si è circondati da tre grandi pareti interattive su cui vengono proiettate i volti, i luoghi e le vicende delle storie di mafia, selezionate attraverso uno schermo touch da 32 pollici dai visitatori che possono così interagire direttamente con l’opera. Le testimonianze sono raccontate da voci narranti di nomi noti: Giuseppe Fiorello con la storia di Paolo BorsellinoPif per Giovanni FalconePiersanti MattarellaGiorgio Boris Giuliano, Rocco Chinnici Carmelo IannìFicarra e Picone per Mauro de Mauro e Cesare TerranovaPippo Baudo per Giuseppe (Pino) Puglisi, Teresa Mannino per Antonino AgostinoNino Frassica per Carlo Alberto Dalla ChiesaFrancesco Scianna per Mario Francese e Giuseppe MontanaLeo Gullotta per Libero Grassi e Paolo GiacconeIsabella Ragoneseper Pietro Scaglione e Antonino (Ninni) CassaràGiuseppe Tornatore per Pio La TorrePaolo Briguglia per Calogero Zucchetto e Filadelfo Aparo, Luigi Lo Cascio per Peppino Impastato e Donatella Finocchiaro per Gaetano Costa.

L’installazione presenta 22 ricostruzioni dell’omicidio, 22 biografie, 22 racconti dei familiari e 3 racconti dei sopravvissuti. Quando si va a scegliere la storia da ascoltare, ogni persona ha la propria “Responsabilità di Memoria”: infatti la raccolta digitale è stata impostata in modo che le storie più conosciute e conseguentemente più visitate siano maggiormente luminose. Quindi, se l’utente non farà lo “sforzo di memoria” scegliendo le icone oscurate, farà sparire il ricordo di quelle vittime, una soluzione grafica e visiva che esorta i visitatori a dare luce anche alle tragedie meno note.

All’interno di quella che era la sede della cooperativa fondata da Verro, Plesh e NOma hanno creato anche una sala museale dedicata ai Picciriddi. Qui è esposta sia un’opera in loro memoria firmata dall’artista Domenico Pellegrino, sia una galleria di 18 illustrazioni originali realizzate dall’artista Martina Ponente e accompagnate dai testi del giornalista Bruno Palermo - tratti dal suo libro “Al Posto Sbagliato” ed. Rubbettino - che narrano le storie dei bambini uccisi dalla mafia. Si aggiunge poi un salotto arredato da poltroncine e da una televisione che proietta in loop i telegiornali con gli annunci degli attentati delle vittime. Infine, per l’associazione di volontariato “Addiopizzo” - che con il suo operato offre anche assistenza gratuita alle vittime di estorsione e di usura - è stata creata una sezione allestita per raccontare i loro progetti, i loro pilastri e azioni sul territorio.

“Siamo estremamente orgogliosi di aver offerto il nostro contributo per quest’iniziativa ricca di valori. Rappresenta infatti un’occasione unica per puntare i fari sia sugli eventi tragici che hanno toccato e segnato un’intera comunità, sia sull’impegno e la voglia di proteggere la dignità, la libertà e i diritti dei cittadini" commenta Maurizio Murciato, CEO e Founder di Plesh. Prosegue: “Per tenere vivo il ricordo delle vittime abbiamo scelto di dar vita a un’esperienza immersiva e interattiva capace di trasmettere a ciascun utente emozioni ingaggianti e toccanti che vanno a risvegliare la Responsabilità di Memoria”. Continua: “Inoltre, portare la nostra tecnologia avanzata e complessa a Corleone è stata un’opportunità per incontrare e coinvolgere i cittadini più giovani di questo comune periferico e lontano dal costante sviluppo tecnologico, riuscendo così ad avvicinarli al tema attraverso l’uso di un linguaggio interattivo che gli appartiene”.

“Attiva dal 5 febbraio 2016, “NOma–Luoghi e storie NOmafia” è un’applicazione, scaricabile gratuitamente su tablet e smartphone, che guida cittadini, turisti, giovani e studenti attraverso le strade di Palermo, nei luoghi degli attentati mafiosi che hanno sconvolto la storia italiana a partire dagli anni ’70”, afferma l’architetto e creativo Tiziano Di Cara, tra i fondatori dell’associazione ‘Sulle nostre gambe’, insieme a Pif, Emanuela Giuliano, figlia di Boris, capo della squadra mobile di Palermo ucciso dalla mafia, e Roberta Iannì, figlia di Carmelo, imprenditore alberghiero ucciso da Cosa nostra per aver collaborato con la polizia a far arrestare fiancheggiatori e boss mafiosi. Prosegue: “Grazie a contributi audio, video, fumetti e ad un sistema di animazioni digitali, gli utenti, ovunque si trovino, possono accedere ad informazioni relative a quel tragico momento storico e consultare le vicende biografiche delle vittime. Un modo non convenzionale per conoscere e diffondere lo straordinario esempio di coloro che hanno sacrificato la propria vita nella lotta alla mafia. Alla luce dell’enorme successo raggiunto grazie all’app, è maturato l’intento di declinare tale agile e originale metodo di comunicazione NOmafia in forma “fisica”, realizzando quindi questa “videoinstallazione” immersiva, interattiva e multimediale dal titolo i ART NOma che possa essere consultata, ma anche vissuta dai visitatori stessi, in modo diretto e partecipato, attraverso la riproduzione di un percorso virtuale fra le strade di Palermo e non solo, alla scoperta delle preziose “storie delle vittime di mafia” con un omaggio speciale alla “Corleone che resiste” con il prezioso contributo storico di Dino Paternosto con la regia di Giuseppe Emanuele Cardinale”.



“Sono lieto e orgoglioso  - dice Dino Paternostro, direttore di Città Nuove e dirigente Cgil - di avere collaborato con Pierfrancesco Diliberto (Pif), con Tiziano Di Cara e con
gli altri componenti dell’Associazione “Sulle nostre gambe”, dando un contributo storico alla realizzazione dell’omaggio speciale alla “Corleone che resiste”, grazie anche alla regia di Giuseppe Emanuele Cardinale. La loro attenzione verso la nostra città è un importante riconoscimento ai corleonesi onesti che si oppongono a mafia e malaffare, sognando e operando per costruire sviluppo nella legalità”. 



“iART NOma rappresenta un momento davvero importante del progetto iART FIVAS, perché pone l’accento sulla memoria e sulla necessità di legalità come momenti fondanti di un processo di rigenerazione urbana, sociale, economica e culturale dell’intero territorio di Ficuzza e della Valle del Sosio” dice Lucenzo Tambuzzo, di iWORLD, ideatore e direttore artistico e generale del progetto iART FIVAS. Conclude: “L’installazione multimediale immersiva e interattiva di Plesh capitalizza il grande lavoro svolto nel corso di tanti anni dall’Associazione “Sulle Nostre Gambe”, anche grazie all’APP Noma, e ci coinvolge attivamente ed emotivamente in una nuova narrazione di fatti, suggerendoci il bisogno di maturare una nuova consapevolezza collettiva. Ed è proprio questo che intende fare iART FIVAS, contribuire alla definizione di nuovi percorsi di rigenerazione, identificando, scoprendo e rivelando, con l’arte e la cultura, nuove risorse e possibilità di un territorio ricchissimo di storie, ma anche di luoghi e personaggi, alcuni dei quali hanno segnato la storia del cinema internazionale. Ed è proprio su questo tema sono stati creati molti dei 32 murales realizzati da artisti provenienti dall’Europa e da altre parti del mondo negli 8 Comuni partner. Da qui potrebbe partire una nuova narrazione di questo territorio, peraltro già conosciuto in tutto il mondo.”

“Per troppo tempo il nome di Corleone è stato associato alla mafia, con un’accezione negativa che ha segnato in modo indelebile l’immagine di questa città. Uno dei nostri doveri, come amministratori e come cittadini, è quello di cercare di cancellare questo stereotipo così ingiusto. Questo però non significa non parlare di mafia. Paolo Borsellino diceva che bisogna parlarne, sempre e con qualsiasi mezzo” afferma Walter Rà, sindaco di Corleone. Prosegue: “E l’arte, unita alla tecnologia, diventa un mezzo potentissimo. L’installazione ‘iART NOma – Luoghi e storie NOmafia’ che abbiamo appena inaugurato alla Casa del Popolo va esattamente in questa direzione perché consente di fare luce, ancora una volta e in modo innovativo, moderno ed efficace, sulle storie di chi ha perso la vita per mano mafiosa, dei loro familiari e di chi l’ha combattuta ogni giorno. La memoria è una grandissima responsabilità, una responsabilità che noi ci assumiamo per dare un nuovo volto e nuova fama alla nostra Corleone”.

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