sabato, agosto 24, 2024

Palermo. Donne incinte e adolescenti. Dall’Asp la guerra al crack


Under 30 e senza lavoro. Chiedono aiuto agli operatori del camper che spesso li accompagnano pure negli ospedali

Connie Transirico

A Ballarò il crack costa poco: solo 5 euro a dose e quando cominci a usarla ne vuoi sempre di più e a ruota libera. È il centro del divertimento e per questo tra i vicoli vagano giovanissimi e ragazze incinte sotto effetto o in astinenza che prima o dopo approdano malconci e provati al camper antidroga che l’Asp 6 tiene «fisso» nelle piazze dello spaccio. L’identikit è ormai tracciato: in genere sono under 30, hanno perso il lavoro o non l’hanno mai trovato. Sono depressi, con problemi familiari, non gli piace il proprio corpo. O semplicemente, nel caso sopratutto dei minorenni, curiosi di provare cose nuove assieme agli amici. E invece si trovano intrappolato in un inferno.

La droga si trova facilmente, per di più a basso costo. La chiamano la «cocaina dei poveri» perché di fatto il crack è sostanzialmente una miscela tra cocaina cloridrato e bicarbonato di sodio. «Si crea una problematica compulsiva forte, non ci si ferma a una dose. La diffusione è in aumento ma quando i Sert lo registrano, vuol dire che il consumo già viaggia da anni», dicono allarmati gli esperti. Oggi in città c’è una risposta per arginare il fenomeno già in strada. I tossicodipendenti bussano e chiedono assistenza medica agli operatori del camper ( Borgo Vecchio, Sperone, Ballarò-Albergheria e Zen), che spesso li accompagnano personalmente negli ospedali per dare il primo soccorso. Ogni giorno a Ballarò sono state soccorse in media 13 persone (di queste 5 sono donne). A bordo del camper c’è un’equipe mista formata da operatori dell’Azienda sanitaria provinciale e del Terzo Settore.Aiuto materiale e parole convincenti per fargli superare la soglia dei Sert e del nuovo centro di pronta accoglienza inaugurato nell’edificio 13 di via La Loggia a gennaio scorso.

Il progetto pilota (è il primo in Sicilia e tra i primi in Italia a gestione diretta di un’Azienda sanitaria) è stato finanziato con poco più di 2 milioni di euro per 2 anni (per metà dell’area Salute mentale del Piano sanitario nazionale 2022), messe a disposizione dall’assessorato regionale della Salute e per la restante parte dall’Asp.

«Abbiamo avuto sempre i circa 12 posti occupati - dice il direttore del Sert, Giampaolo Spinnato - . In questi mesi hanno gravitato nella struttura circa 40 persone, molte sono andate via e poi sono tornate. Il centro nasce per dare la possibilità agli operatori di avere un contatto protetto con i soggetti a rischio. La gravità dell'uso è legata soprattutto alla condizione sociale che porta a commettere reati». Le stanze ordinate e silenziose della struttura inaugurata a gennaio scorso fanno da una sorta di «pronto soccorso» per chi non ha più dove andare e si ritrova in strada. Mediamente, gli ospiti in cura soggiornano lì circa tre settimane «e l’ingresso è solo su base volontaria», precisa Spinnato. Tra attività e colloqui con gli psicologi, al centro si combatte l'astinenza da crack, Che non è l’unico male: sono tornate di« moda» l'eroina, gira tanta cocaina e non mancano oppioidi e cannabis. Oltre all’altra piaga, l’alcolismo. E fanno capolino le benzodiazepine, soprattutto tra soggetti molto giovani. «È un percorso che non lascia indietro nessuno», era lo slogan. L’obiettivo sembra centrato.

GdS, 24 agosto 2024


La Casa di Giulio con la Caramanna

La Casa di Giulio, insieme ad altre realtà associative sta organizzando una manifestazione pubblica per manifestare la vicinanza ed il sostegno di tutta la cittadinanza nei confronti di Claudia Caramanna, procuratore del Tribunale dei minori che recentemente ha subito un vile atto intimidatorio. «Non possiamo lasciare la nostra città e i nostri figli - dice Francesco Zavatteri, padre del ragazzo rimasto vittima della droga - nelle mani di ignobili venditori di morte. partecipare alla manifestazione è un obbligo morale, oltre che un imperativo categorico che ognuno di noi deve sentire». Giulio Zavatteri fu stroncato a 19 anni da una overdose di crack nel settembre del 2022, Da allora la lotta del padre agli spacciatori.

GdS, 24/8/2024

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