mercoledì, agosto 21, 2024

Il consigliere di Stato Antonella De Miro: “Totò ‘u curtu’ come mafioso e come uomo è uno sconfitto, e non saranno le parole del figlio, al di là delle sue intenzioni, a ridare peso e autorevolezza”

Antonella De Miro

Sulla provocazione di Riina Jr. e sulle reazioni della società civile corleonese abbiamo chiesto una riflessione al consigliere di Stato Antonella De Miro, che era prefetto di Palermo nel 2018, quando la commissione straordinaria cancellò via Scorsone trasformandola in via Cesare Terranova. Ecco il suo intervento, per il quale la ringraziamo:


Antonella De Miro

ex Prefetto di Palermo, oggi Consigliere di Stato

Ho ascoltato con interesse il dibattito che si è acceso a seguito della dichiarazione di arrogante sfida allo Stato e alla comunità corleonese di Salvatore Riina jr.

Esso rappresenta la benefica vitalità di una matura e attenta coscienza antimafia e democratica nella società civile. Totò Riina 'u curtu' ha ormai definitivamente perso la sua partita. La Prefettura e la Commissione straordinaria, all'epoca, hanno fatto una scelta giusta. Toto' Riina aveva sputato sul giudice Cesare Terranova nel corso di un interrogatorio. Lo Stato ha voluto rispondere a quell'oltraggio, con un segno tangibile e permanentemente visisibile della superiorità del magistrato sul mafioso, dell'uomo di legge sul criminale, della vittima di mafia sul carnefice.

Scorsone significa scorpione, e Totò 'u curtu' era nato sotto il segno zodiacale dello scorpione; il nome della strada identificava, quindi, il suo dominio su quel territorio.

Avere sostituito il nome della via con quello del magistrato, persecutore di cosa nostra, ha voluto significare il riappropriarsi del territorio da parte dello Stato anche attraverso l'uso della toponomastica, è stato come piantare la bandiera tricolore nel comune di Corleone fin dentro casa della famiglia Riina.

Totò ‘u curtu’ come mafioso e come uomo è uno sconfitto, e non saranno le parole del figlio, al di là delle sue intenzioni, a ridare peso  e autorevolezza ad un uomo vile, macchiatosi dei crimini più efferati, convintosi di poter dichiarare impunemente guerra allo Stato, un nemico della democrazia.

Totò ‘u curtu' è un perdente rispetto ai grandi valori costituzionali del nostro Stato democratico e con lui tutti i c.d. “corleonesi”. 

Certo l'azione di contrasto contro la mafia deve continuare ad essere un imperativo categorico per le istituzioni e la società civile; essa ci chiama tutti a grandi responsabilità per continuare, guardando al passato, la ricerca della piena verità,  e,  con uno sguardo rivolto al presente e al futuro, la ricersa di sempre più affinati, convinti strumenti di contrasto delle mutevoli strategie criminali delle organizzazioni mafiose che si infiltrano silenziose nell'economia legale.

Al tempo della intitolazione della via al giudice Terranova, Prefetto della provincia di Palermo, sono stata testimone della fiduciosa vitalità degli alunni di Corleone. Bambini e adolescenti che, al termine di una partita di calcetto, svoltasi nell'ambito di un evento organizzato dalle Commissarie intitolato “un calcio alla mafia”,  cantavano e leggevano ad alta voce, tenendosi per mano, le loro poesie e i loro pensieri contro la mafia, contro Totò Riina e Bernardo Provenzano. Segno di un rivoluzionario, positivo cambiamento culturale, segno di coraggio, segno di speranza per il presente e il futuro di Corleone e della Sicilia tutta, che la miserevole e tracotante dichiarazione di un pregiudicato mafioso non può pensare di scalfire.

Antonella De Miro

ex Prefetto di Palermo

oggi Consigliere di Stato


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L’ALBUM FOTOGRAFICO DELL’INTITOLAZIONE DI VIA CESARE TERRANOVA DEL 17 NOVEMBRE 2018

(Ph. Salvatore Milazzo)



















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