mercoledì, agosto 07, 2024

Caccamo, la responsabile Cgil: “Abbiamo ricordato Intili, ma ancora oggi tanti lavoratori agricoli sono sfruttati, pagati con salari di 3 euro l’ora“

L’intervento di Francesca Rosella Musico

Oggi a Caccamo è stato ricordato Filippo Intili, segretario della Camera del lavoro di Caccamo ucciso dalla mafia il 7 agosto 1952. Pubblichiamo l’intervento della responsabile della Cgil di Caccamo Francesca Rosella Musico, e, a seguire, l’intervento di Salvatore Intili, nipote di Filippo, del frate domenicano Giovanni Calcara. Durante la cerimonia sono intervenuti Franco Fiore, sindaco di Caccamo, Laura Di Martino, della segreteria della Cgil Palermo e responsabile della Camera del lavoro di Termini Imerese.

Francesca Rosella Musico  

Anche quest’anno ricordiamo Filippo Intili. La sua storia è diventata un simbolo delle ingiustizie subite dai lavoratori agricoli spesso sfruttati e sottopagati da caporali senza scrupoli. Questo evento non è solo un tributo alla sua memoria, ma anche un richiamo alle nuove generazioni nel prendere coscienza delle problematiche legate al caporalato e all’omertà che spesso circonda questi crimini. Fenomeni che purtroppo affliggono ancora oggi il nostro paese. 

Da un confronto svolto dalla FLAI CGIL Sicilia e l’ultimo report ISTAT è emerso un elevatissimo tasso di irregolarità nel settore dell’agricoltura in cui sempre più stranieri e disperati si ritrovano a svolgere orari di lavoro massacranti per paghe che sfiorano le 3 euro l’ora. 

Mi chiedo perchè ancora nel 2024 accade tutto questo? A scarseggiare sono soprattutto  gli ispettori sul lavoro che controllano questo settore, ma molti sono invece quei lavoratori che pur di non perdere il misero stipendio, preferiscono restare in silenzio ed evitare di denunciare. Poi penso alla morte del lavoratore marocchino ucciso a Paternò lo scorso febbraio, a seguito di una lite dopo aver chiesto lo stipendio e li sono tornata indietro di 70 anni... 

Questo è uno dei temi sul tavolo della CGIL che proprio il 31 luglio è scesa in piazza per denunciare la presenza del fenomeno del caporalato e le condizioni critiche nelle quali sono costretti a lavorare gli operai agricoli italiani e non. 

Un altro tema importantissimo per la CGIL è chiedere, con la raccolta firme, il referendum nel 2025 per cambiare il lavoro e combattere la precarietà, occorre riequilibrare un rapporto fra datore di lavoro e lavoratori, per questo bisogna riavere l’art. 18 che tutela i lavoratori ai licenziamenti illegittimi; dobbiamo lavorare dignitosamente senza avere l’ansia di essere precari a vita; dobbiamo dire Basta alle morti sul lavoro e dobbiamo dire NO all’autonomia differenziata, Legge che spaccherà l’Italia in tante piccole patrie e che aumenterà le diseguaglianze sociali. 

La speranza è che attraverso la conoscenza e la consapevolezza, si possano costruire le basi più solide per una società giusta e rispettosa dei diritti di tutti i lavoratori.

Francesca Rosella Musico 

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