martedì, agosto 27, 2024

Biagio Melita, oggi 27 agosto compirebbe cent’anni il poliziotto corleonese il cui nome è simbolo dell’antimafia

Biagio Melita in divisa 

Durante una premiazione
Il contrasto alla mafia che effettivamente si compie anche attraverso la cultura, l’adeguamento della società civile, la scuola, la corretta applicazione delle regole, a volte porta a far dimenticare che sono attività complementari, sebbene necessarie, alle indagini svolte da organi di Polizia e Magistratura.

Esiste invece l’attività operativa di Polizia, condotta nella vita reale, autentica, quella che ti porta ad essere in “guerra” con i mafiosi senza se e senza ma, senza alcuna forma di compromesso. La vita di Biagio Melita, Brigadiere della PS in servizio al Commissariato di Corleone è stata emblematica, operativa, una guerra combattuta sul campo sempre a viso aperto e a testa alta contro i mafiosi più sanguinari della storia d’Italia.  

Sin da giovane, essendo nato in una famiglia “popolana” ha dimostrato di credere nei valori della giustizia ed ha lottato contro l’arroganza e lo strapotere mafioso.

Nato a Gravina di Catania il 27 agosto 1924, nel pieno del regime fascista, cresceva frequentando la scuola sino all’Avviamento con ottimo profitto.

All’età di circa undici anni, assente il padre, si trovava nel negozio di alimentari gestito dalla madre Concetta Guardo, sorella a sua volta di un ufficiale dell’esercito ucciso in Albania e di due marescialli dei Carabinieri, quando si presentarono due “mafiosi” con la scusa di fare la spesa si riempirono i sacchi, senza pagare, chiedendo alla povera mamma di pagare anche il “pizzo”, cosa che doveva ripetersi ogni settimana. Si racconta che i due mafiosi non riuscirono nemmeno a terminare la loro richiesta estorsiva che si videro tirare addosso dal giovane Biagio Melita tutta la frutta, meloni compresi, che i suoi familiari avevano esposto in negozio. Non solo, la baraonda successiva ha attirato la curiosità delle persone, facendo fuggire gli estorsori. Biagio, urlando, disse: “la prossima volta che tornate mi trovate con il fucile, non fatevi più vedere vigliacchi”. Non tornarono mai più.

La carriera nella Pubblica Sicurezza lo ha visto protagonista operativo in innumerevoli operazioni di polizia. A Corleone, in servizio dal 1949, era considerato l’anima delle retate contro le cosche mafiose contrapposte di Michele Navarra e Luciano Liggio. Ha collaborato con il Commissario Angelo Mangano, Nicola Ciocia e tutti gli altri dirigenti di Polizia, con Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri ed il Giudice Cesare Terranova. Ha intrattenuto cordiali e sinceri rapporti personali e di collaborazione operativa con i colleghi Nicolò Maggio, Emanuele Pecorella, con Santo Rumia, Tindaro Accordino, Gaetano Bognanno, Vito Carlotta ed infine Giuseppe Midulla.

Se all’esito delle indagini di quel gruppo di investigatori ai processi di Bari e Catanzaro i mafiosi non fossero riusciti ad intimidire e corrompere la Corte Giudicante, la Storia d’Italia avrebbe certamente seguito un altro percorso. Biagio Melita aveva capito la pericolosità e la ferocia della mafia Corleonese. Altri, evidentemente, l’hanno sottovalutata.

Il nostro poliziotto ha sempre rifiutato ogni compromesso o tentativo di corruzione, tanto da non accettare la proposta di ricevere, quasi in regalo (gratuito), un appartamento nuovo.

Dal primo gennaio 1970 Biagio Melita per motivi di malattia fu collocato in pensione dalla Polizia. Ma, nonostante la malattia, era spesso allegro e generoso, marito e padre premuroso. Con la collaborazione dei figli e del dipendente Vincenzo Di Carlo, iniziò l’attività di commerciante.

Data la sua rete di amicizie, riuscì ad avere concessa l’esclusiva di alcuni marchi importanti di elettrodomestici ed ha venduto, contribuendo allo sviluppo della città di Corleone, televisori, cucine, frigoriferi in notevole quantità, concedendo le massime dilazioni di pagamento agli acquirenti.

Da sportivo quale era in gioventù, ha realizzato alcuni campi per il tiro a volo a Chiosi, sulle gole del Drago ed infine nei pressi della galleria di Corleone. Ha organizzato gare di tiro a volo in notturna con la presenza di oltre cento tiratori provenienti da fuori regione.

Impegnato nel sociale, Biagio Melita voleva dare impulso allo sviluppo di Corleone anche con la realizzazione di una televisione e di un istituto di vigilanza privata.

Tanti i progetti in fase operativa, che furono fermati dall’improvviso decesso avvenuto il 29 marzo 1980.

Oggi, in occasione del centesimo anniversario della nascita, verrà celebrata una messa in ricordo dei coniugi Biagio e Anna Melita presso la chiesa Madre di Corleone.      

 

 

 

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