sabato, agosto 31, 2024

Un docufilm per scuole e Università sulle stragi del ’92 di Capaci e via D’Amelio. Si presenta il 3 settembre all’ARS, anniversario dell’omicidio del generale Dalla Chiesa


Antonello Cracolici

Un racconto per immagini di alcuni incontri fra studenti e testimoni diretti di quegli anni. 
Un docufilm di alta valenza educativa destinato alle scuole e alle Università. 

Falcone e Borsellino. Il fuoco della memoria è il titolo del docufilm realizzato dal Dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali dell’Università di Palermo diretto dal professore Costantino Visconti. La regia è di Ambrogio Crespi ed è un prodotto creato nell’ambito del progetto Per la legalità contro le mafie finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. 

Il docufilm sarà presentato a Palermo martedì 3 settembre alle 16.30 nella Sala Mattarella e nella Sala La Torre

La grande illusione


di Giuseppe Savagnone

Una lunga pausa di non-guerra

Davanti agli sconfortanti scenari di guerra che ormai quotidianamente scorrono davanti ai nostri occhi, viene alla mente il famoso film girato da Jean Renoir nel 1937, intitolato «La grande illusione». Allora il regista aveva ancora solo presente il dramma della prima guerra mondiale. Avrebbe dovuto di lì a poco prendere atto quanto il mondo fosse ancora prigioniero dell’«illusione» che egli aveva denunziato. È sembrato, dopo il 1945, che finalmente la lezione delle due grandi tragedie con cui si è aperto il secolo scorso avesse dato qualche frutto. La guerra è continuata, fra i paesi del blocco comunista e quelli occidentali, ma è almeno diventata “fredda”. A questo ha certamente contribuito l’avvento di nuove armi – prima fra tutte quella atomica -, di cui entrambi gli Stati leader dei rispettivi schieramenti, Stati Uniti e Unione Sovietica, erano in possesso e che, con la loro spaventosa potenza distruttiva, facevano prevedere, in caso di conflitto, una catastrofe planetaria, senza vinti né vincitori.

venerdì, agosto 30, 2024

Palermo. Ricordati i 5 operai morti allo stadio “Renzo Barbera” alla presenza dei familiari. Fillea e Cgil: “Più controlli e l’introduzione di una legge per il reato di omicidio sul lavoro. La nostra azione di denuncia va avanti”


Palermo 30 agosto 2024 – Ricordati questa mattina allo stadio “Renzo Barbera” i 5 operai morti sul lavoro il 30 agosto del 1989.  Una corona di fiori è stata deposta sotto la lapide che ricorda la strage di 35 anni fa. 

Sono intervenuti la Fillea Cgil Palermo, la Cgil Palermo, l’assessore allo Sport Alessandro Anello e Giovanni Gardini, direttore generale e amministratore delegato del Palermo FC. Erano presenti alcuni familiari e i rappresentanti del comitato delle vittime sul lavoro. 

giovedì, agosto 29, 2024

MAFIA, TRENTATRÉ ANNI DALL’OMICIDIO DI LIBERO GRASSI: IL RICORDO


Libero Grassi

Il 29 agosto 1991 a Palermo la mafia uccideva Libero Grassi, imprenditore che si era ribellato al ricatto del pizzo e all’omertà. Sono trascorsi 33 anni e Libero Grassi resta un simbolo della lotta al racket. La sua morte ha segnato l’avvio di una nuova stagione di lotta alla mafia, colpendo al cuore quella società civile che fino ad allora non era ancora riuscita a fare concretamente i conti con le estorsioni: il ricordo di Libero Grassi è ancora vivo nel cuore e nella mente di Palermo, il suo testimone è stato raccolto da tantissime associazioni e trasmesso alle generazioni successive dall’attività incessante della moglie Pina e dei figli Alice e Davide.

A celebrarne la memoria in via Alfieri, nel luogo e nell’orario esatto (7:45) in cui 33 anni fa il proprietario dell’azienda tessile Sigma venne assassinato, gli assessori comunali Maurizio Carta e Pietro Alongi, l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Scarpinato, il presidente del Consiglio comunale di Palermo Giulio

ADDIO A NICOLA BOCCADUTRI, PROTAGONISTA DELLA SINISTRA SICILIANA E FIGLIO DEL LEGGENDARIO “LUZIO”

Nicola Boccadutri


di Pietro Scaglione

Nicola Boccadutri (scomparso nei giorni scorsi) è stato un protagonista della sinistra nissena e siciliana, nonché figlio di una leggenda come Calogero Boccadutri, nome di battaglia “Luzio”, partigiano e co-fondatore della cellula clandestina del Partito Comunista di Caltanissetta, ai tempi del fascismo.

Già presidente delle sezioni nissene di ANPI e Auser, nonché dirigente locale della CGIL, Boccadutri ebbe anche una lunga militanza nei partiti della sinistra. Contrario alla svolta della Bolognina e allo scioglimento del PCI, aveva aderito a Rifondazione Comunista, ma poi aveva imboccato altre strade, dai DS al PD, rimanendo però in buoni rapporti con i compagni delle precedenti esperienze politiche.

Crollo allo stadio, il 30 agosto, il 35° anniversario. La Fillea e la Cgil alle ore 9,30 ricordano le 5 vittime al “Renzo Barbera”. Presente il neo comitato dei familiari delle vittime sul lavoro


Palermo 28 agosto 2024 – Il 30 agosto è il 35° anniversario del crollo allo stadio e della morte di cinque lavoratori.  La Fillea Cgil Palermo dà appuntamento alle 9.30 allo stadio “Renzo Barbera”  per ricordare Antonino Cusimano, Serafino Tusa, Giovanni Carollo, Giuseppe Rosone e Gaetano Palmeri, i cinque operai edili morti il 30 agosto 1989 durante i lavori di ampliamento dell’impianto sportivo in vista dei mondiali di calcio di Italia 90.

Con la Fillea e la Cgil Palermo saranno presenti i familiari delle vittime e il “comitato delle vittime sul lavoro” costituito dopo la strage di Casteldaccia. Alla commemorazione sono attese le istituzioni e parteciperà la società del Palermo calcio. Sarà presente Monica Garofalo, moglie di Giovanni Gnoffo, l’operaio morto sul lavoro a Palermo quasi un anno fa, il 19 ottobre 2023, presidente onoraria del comitato vittime sul lavoro.  

mercoledì, agosto 28, 2024

Il maresciallo che denunciò i privilegi dei boss


Antonino Cangemi

«Cu dici ca lu carciri è galera/ a mia mi pari na’ villeggiatura», recita un noto brano popolare. Che, se oggi suona come offesa al disumano sovraffollamento dei penitenziari e all’infelice condizione dei reclusi, un tempo, nemmeno troppo lontano, ben s’intonava a ciò che accadeva all’Ucciardone di Palermo, dove i boss di Cosa nostra, indisturbati e riveriti come in un hotel, dettavano legge e commissionavano i più spietati delitti.

Lo sapeva bene il maresciallo degli agenti di custodia Calogero Di Bona che si oppose allo strapotere dei mafiosi all’Ucciardone e che per tale motivo perse la vita giovanissimo il 28 agosto del 1979, un giorno prima del suo trentaseiesimo compleanno.

Un delitto avvolto nel mistero per un lungo trentennio, il suo, di cui si era occupato Rocco Chinnici intuendone la pista mafiosa senza poterla percorrere come avrebbe voluto perché, come noto, fatto fuori nell’attentato di Cosa nostra del 29 luglio 1983.

Scout a San Giuseppe Jato, un tour nei beni confiscati. Obiettivo: portare avanti la cultura antimafia


Leandro Salvia

San Giuseppe Jato - Sette campi organizzati da Libera per far conoscere e valorizzare il lavoro svolto sui beni confiscati nell’Alto Belice Corleonese. «Il progetto E!state Liberi - spiegano gli organizzatori - punta alla promozione del riutilizzo sociale dei beni sottratti alle mafie». I partecipanti provengono da più parti d’Italia e vengono ospitati delle cooperative Placido Rizzotto e Pio La Torre, entrambe del gruppo Libera Terra, nella foresteria allestita in un bene confiscato di contrada Dammusi, a 3 km da San Giuseppe Jato.

L’iniziativa, ripartita lo scorso anno dopo tre anni di pausa, punta infatti alla formazione dei partecipanti sui temi dell’antimafia sociale e alla conoscenza dei territori coinvolti. Per farlo prevede specifici momenti di impegno in collaborazione con gli attori sociali dell’associazione. Sette i campi programmati quest’anno in collaborazione con lo Spi Cgil di Palermo e Legacoop Sicilia. Il primo, che si è svolto dal 15 al 21 luglio, è stato dedicato ai giovanissimi del gruppo Cooperare con Libera Terra-Cadiai. Il secondo campo, dal 22 al 28 luglio, ha visto la presenza dei giovani soci delle Cooperative di Consumo Italiane.

martedì, agosto 27, 2024

Dall’Italia a Israele passando per gli USA: le armi di Leonardo consegnate a Tel Aviv


di Antonio Mazzeo

Quanto ha fatturato Leonardo S.p.A. con i cannoni utilizzati dalle unità della Marina militare israeliana per bombardare ininterrottamente dal 7 ottobre 2023 Gaza e il suo porto? Quattrocentoquaranta milioni di dollari, uno dei maggiori affari mai realizzati dalla holding regina del complesso militare-industriale italiano nello scacchiere di guerra mediorientale. 

Gli strumenti di morte in questione sono i cannoni navali 76/62 Super Rapido MF, in grado di sparare fino a 120 colpi al minuto, prodotti negli stabilimenti della controllata OTO Melara di La Spezia, andati ad armare le nuove corvette della classe “Sa’ar 6” realizzate dalla società tedesca ThyssenKrupp Marine Systems e impiegate in questi mesi da Israele per attaccare via mare la Striscia di Gaza.

I Gruppi Consiliari “Progetto Corleone” e “Costruire Futuro” chiedono al sindaco e al consiglio comunale di adottare un divieto formale di vendita souvenir e accoglienza turisti a tema mafia


Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota del Gruppo Consiliare “Progetto Corleone” a cui aderisce anche il gruppo “Costruire Futuro”:

OGGETTO: Richiesta divieto formale vendita souvenir e accoglienza turisti a tema mafia.

Al Signor Sindaco del Comune di Corleone Walter Rà

E, p.c., al presidente del Consiglio Comunale di Corleone Rosanna Bonanno

I sottoscritti consiglieri comunali Chiara Filippello e Calogero Scalisi, nella qualità di componenti del Gruppo Consiliare di opposizione “Costruire Futuro”,

- visto quanto proposto dall’Assessorato Regionale alle Infrastrutture circa l’opportunità di negare alle strutture aeroportuali la vendita di souvenir e gadget che possano legare l’immagine culturale e turistica della nostra isola ad una distorta coincidenza con la subcultura mafiosa e, peggio ancora, con la piaga della mafia;

Biagio Melita, oggi 27 agosto compirebbe cent’anni il poliziotto corleonese il cui nome è simbolo dell’antimafia

Biagio Melita in divisa 

Durante una premiazione
Il contrasto alla mafia che effettivamente si compie anche attraverso la cultura, l’adeguamento della società civile, la scuola, la corretta applicazione delle regole, a volte porta a far dimenticare che sono attività complementari, sebbene necessarie, alle indagini svolte da organi di Polizia e Magistratura.

Esiste invece l’attività operativa di Polizia, condotta nella vita reale, autentica, quella che ti porta ad essere in “guerra” con i mafiosi senza se e senza ma, senza alcuna forma di compromesso. La vita di Biagio Melita, Brigadiere della PS in servizio al Commissariato di Corleone è stata emblematica, operativa, una guerra combattuta sul campo sempre a viso aperto e a testa alta contro i mafiosi più sanguinari della storia d’Italia.  

lunedì, agosto 26, 2024

I primi soccorsi di migranti di una nave finanziata dalla Chiesa cattolica italiana


Nel weekend ha assistito l'ong Mediterranea durante tre operazioni: è la prima volta che assume un ruolo diretto nel soccorso in mare. La nave Mare Jonio di Mediterranea prima dell'ultima missione di soccorso. 

Fra sabato 24 e domenica 25 agosto la nave Mare Jonio dell’ong Mediterranea, che da diversi anni d’estate soccorre i migranti nel Mediterraneo, ha soccorso 182 persone in tre operazioni nel tratto di mare compreso fra la Sicilia e il Nord Africa. Ad assistere l’equipaggio della Mare Jonio durante i soccorsi c’è stata anche una piccola barca a vela, che ha seguito la Mare Jonio dall’inizio della missione: si chiama Migrantes ed è finanziata dalla Fondazione Migrantes, un organo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), cioè l’assemblea dei vescovi. È la prima volta che una barca finanziata dalla Chiesa cattolica italiana ha un ruolo così diretto nel soccorso di migranti nel Mediterraneo.

RICORSO AL TAR PER SALVARE LA MUFARA NEL PARCO DELLE MADONIE MINACCIATA DALLA REALIZZAZIONE DI UN’OSSERVATORIO ASTRONOMICO

Monte Mufara 

RICHIESTA DI BLOCCARE I LAVORI. 
L’UNICA SOLUZIONE RAGIONEVOLE RIMANE MODIFICARE IL PROGETTO E CAMBIARE SITO.

Le Associazioni Ambientaliste CLUB ALPINO ITALIANO, LEGAMBIENTE SICILIA, LIPU e WWF, con il patrocinio dell’Avv. Antonella Bonanno del Foro di Palermo, hanno presentato ricorso al TAR Sicilia – Palermo (n. 980/2024) contro gli atti rilasciati dall’Ente Parco delle Madonie e da altre Amministrazioni per la realizzazione di un osservatorio astronomico sulla cima del Monte Mufara, in piena zona di tutela integrale, a ridosso della faggeta più meridionale d’Europa e delle Serre dolomitiche della Quacella.

domenica, agosto 25, 2024

Il Pnrr in Sicilia? Un disastro


di Alberto Paternò

Una contraddizione figlia di una strana coincidenza (numerica) può diventare il manifesto delle priorità di un governo? Sì, è questo il caso. “Fra nove mesi verrà restituito alla città di Palermo il Castello Utveggio”, ha esultato uno Schifani tronfio e consapevole di essere quasi riuscito a spuntare la casellina del cuore. 

Eppure, come fa notare il deputato regionale del Partito Democratico ed ex sindaco di Troina, FabiVenezia, ogni esultanza andrebbe ponderata e contestualizzata, perché, ad esempio, sono “bloccati da nove mesi” i pagamenti alle imprese che si sono impegnate a consegnare le opere previste dal Pnrr. Il motivo? “Lentezze burocratiche e ritardi dei dipartimenti nel riaccertamento dei residui”.

Se un lato c’è un sollazzo da alimentare,

sabato, agosto 24, 2024

Palermo. Donne incinte e adolescenti. Dall’Asp la guerra al crack


Under 30 e senza lavoro. Chiedono aiuto agli operatori del camper che spesso li accompagnano pure negli ospedali

Connie Transirico

A Ballarò il crack costa poco: solo 5 euro a dose e quando cominci a usarla ne vuoi sempre di più e a ruota libera. È il centro del divertimento e per questo tra i vicoli vagano giovanissimi e ragazze incinte sotto effetto o in astinenza che prima o dopo approdano malconci e provati al camper antidroga che l’Asp 6 tiene «fisso» nelle piazze dello spaccio. L’identikit è ormai tracciato: in genere sono under 30, hanno perso il lavoro o non l’hanno mai trovato. Sono depressi, con problemi familiari, non gli piace il proprio corpo. O semplicemente, nel caso sopratutto dei minorenni, curiosi di provare cose nuove assieme agli amici. E invece si trovano intrappolato in un inferno.

Un fatto di cronaca che ci fa riflettere


di Giuseppe Savagnone

Uno strano episodio di cronaca nera

In mezzo alle notizie da prima pagina che riempiono le pagine dei quotidiani in questi giorni, ne è apparsa una che non riguarda le sorti del mondo o lo scontro tra i partiti nel nostro paese, ma che colpisce per la sua stranezza: a Roma un ladro trentottenne, penetrato in un appartamento del signorile quartiere Prati, avendo trovato sul comodino della camera da letto un libro che parlava dell’«Iliade», si seduto e ha cominciato a leggerlo, rimanendone così preso da non rendersi contro dell’arrivo del proprietario, che ha chiamato la polizia e l’ha fatto arrestare. Siamo davanti a un comportamento che spontaneamente definiremmo “folle”. Eppure ci sono in questo episodio di cronaca, curioso ma apparentemente insignificante, degli aspetti che stimolano la riflessione.

Il ladro non è stato attirato da una delle innumerevoli trasmissioni centrate sulle ricette di cucina che ormai quotidianamente vengono propinate dalle nostre televisioni. Né scorreva i messaggi e le news sul suo smartphone. Questa è già la notizia: leggeva un libro.

La crisi dei libri

venerdì, agosto 23, 2024

I turisti: città piena d’arte, perché questi oggetti? Stop ai souvenir di mafia, sì dei sindaci


Dopo l’ordinanza ad Agrigento, anche Lagalla a Palermo si dice pronto a fermare la vendita Stessa posizione anche a Marsala e Pozzallo. A Trapani ed Erice già scattato il divieto

Andrea D’Orazio

Alcuni la copierebbero subito, altri aspetterebbero, per capire prima se è il caso o no di emanarla, altri ancora, invece, si mostrano scettici al riguardo, mentre c’è chi derubrica il tutto ad operazione mediatica: per voce dei rispettivi sindaci, sono le reazioni che arrivano dai comuni siciliani a vocazione turistica davanti all’ordinanza del primo cittadino di Agrigento, Francesco Miccichè, che ha vietato la vendita dei “mafia souvenir”, tra magliette, calamite e altri gadget che evocano in qualche modo l’universo Cosa nostra. Si parte con il numero uno dell’amministrazione comunale del capoluogo, Roberto Lagalla, che apre all’iniziativa definendola «interessante e apprezzabile, ben al di là della semplice curiosità. Ho più volte affermato abbiamo fatto grandi passi in avanti per scrollarci di dosso il peso di una città che fosse solo

giovedì, agosto 22, 2024

Parla Jean-Luc Mélenchon: “Macron più autoritario del monarca Luigi XVI”

Jean-Luc Mélenchon

Giampiero Calapà

“Abbiamo vinto noi e deve darci l’incarico. Deve nominare, non può scegliere! Chiederemo la sua destituzione”

“Dalla Rivoluzione del 1789 il diritto di veto è stato negato al monarca”. Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra francese, vincitore delle elezioni legislative di un mese e mezzo fa alla guida del Nuovo fronte popolare, è pronto ad affrontare in Assemblea nazionale una procedura di destituzione del presidente Emmanuel Macron e una mozione di censura verso il governo che sceglierà, se non tenesse conto del risultato del voto. “Quella di Macron è una deriva autoritaria, mette in discussione il suffragio universale. Deve nominare, non scegliere, il primo ministro”.

mercoledì, agosto 21, 2024

Giovanna Termine, viceprefetto vicario: “I corleonesi avranno la forza e la pazienza per ribaltare l'immagine che la nostalgia di soggetti legati ad un passato criminoso vorrebbe ancora recuperare”

Giovanna Termine
Ringraziamo il viceprefetto d.ssa Giovanna Termine, che ha accettato la nostra richiesta di inviare un messaggio ai cittadini di Corleone, dopo le improvvide esternazioni di Riina Jr. su via Cesare Terranova. La d.ssa Termine presiedeva la Commissione straordinaria che dal 2016 al 2018 ha amministrato il comune di Corleone sciolto per mafia. È stata lei e gli altri componenti della commissione a “cancellare” via Scorsone, trasformandola in via Cesare Terranova. La d.ssa Termine è cittadina onoraria di Corleone.
 

GIOVANNA TERMINE*

viceprefetto vicario in quiescenza 


Ho letto l'intervento del prefetto De Miro e, onestamente, non mi pare il caso di aggiungere molto altro. L'esperienza di Corleone occupa tuttora un posto speciale nel mio cuore e quella intitolazione, intervenuta a un anno esatto dalla morte di Totò Riina, ha costituito il coronamento di un periodo molto intenso sotto il profilo professionale e umano.

A CORLEONE LA PARTITA DEL CUORE PER LA SOLIDARIETÀ: Diamo un calcio per un sorriso!


Ci siamo! Giovedì 22 agosto 2024, alle ore 20.00, al Centro Sportivo Santa Lucia, prende vita la tanto attesa “PARTITA DEL CUORE”, evento in unica serata per la solidarietà.

A scendere in campo per una partita amichevole saranno quattro attesissime squadre inedite, nate da un progetto messo in campo dalla Laicosport con la collaborazione di tutte le confraternite, e col patrocinio della Città di Corleone e dell’Arcidiocesi di Monreale. Alla cerimonia di apertura e accoglienza, curata da Adriana Caleca e Luca Calandretti, saranno presenti il sindaco della città di Corleone dott. Walter Rà, il Vicario Foraneo don Domenico Mancusodon Giuseppe La Franca, e don Ippolito Di Maggio, oltre a Marianna Delo, responsabile della Caritas parrocchiale.

Il consigliere di Stato Antonella De Miro: “Totò ‘u curtu’ come mafioso e come uomo è uno sconfitto, e non saranno le parole del figlio, al di là delle sue intenzioni, a ridare peso e autorevolezza”

Antonella De Miro

Sulla provocazione di Riina Jr. e sulle reazioni della società civile corleonese abbiamo chiesto una riflessione al consigliere di Stato Antonella De Miro, che era prefetto di Palermo nel 2018, quando la commissione straordinaria cancellò via Scorsone trasformandola in via Cesare Terranova. Ecco il suo intervento, per il quale la ringraziamo:


Antonella De Miro

ex Prefetto di Palermo, oggi Consigliere di Stato

Ho ascoltato con interesse il dibattito che si è acceso a seguito della dichiarazione di arrogante sfida allo Stato e alla comunità corleonese di Salvatore Riina jr.

Esso rappresenta la benefica vitalità di una matura e attenta coscienza antimafia e democratica nella società civile. Totò Riina 'u curtu' ha ormai definitivamente perso la sua partita. La Prefettura e la Commissione straordinaria, all'epoca, hanno fatto una scelta giusta. Toto' Riina aveva sputato sul giudice Cesare Terranova nel corso di un interrogatorio. Lo Stato ha voluto rispondere a quell'oltraggio, con un segno tangibile e permanentemente visisibile della superiorità del magistrato sul mafioso, dell'uomo di legge sul criminale, della vittima di mafia sul carnefice.

martedì, agosto 20, 2024

47° ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DEL TEN. COL. GIUSEPPE RUSSO, MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE ALLA MEMORIA, E DEL PROF. FILIPPO COSTA


Oggi, 20 agosto, ricorre il 47° anniversario della barbara uccisione del Ten. Col. Giuseppe Russo e del Prof. Filippo Costa, avvenuta il 20 agosto del 1977 a Ficuzza, frazione del Comune di Corleone, nei pressi della Real Casina di Caccia di Ferdinando IV di Borbone. 

Alle ore 10:00, sulla stele commemorativa, presso il luogo dell’agguato mafioso, è stata deposta una corona d’alloro, sono stati resi gli onori ed è stata data lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria concessa al Ten. Col. Giuseppe Russo: “Comandante di Nucleo Investigativo operante in ambienti ad alto rischio e caratterizzato da tradizionale omertà, si impegnava con coraggio ed elevata capacità professionale in prolungate e difficili indagini relative ai più eclatanti episodi di criminalità mafiosa verificatisi fra gli anni ’60 e ’70 nella Sicilia Occidentale.

I Triade di Corleone al rush finale: il 14 settembre saranno al Teatro Ariston di Sanremo, tempio e simbolo della musica Italiana, per la finalissima nazionale

I Triade 

Siamo una band musicale corleonese, ci chiamiamo Triade e ci siamo incontrati circa sette mesi fa: Leoluca Trombaturi, cantante e chitarrista, con le sue composizioni musicali nate a cavallo tra Corleone e l’Irlanda, Andrea Trombaturi al basso e Leoluca Scianni alla batteria per sublimare il tutto ossia noi, il nostro paese, le nostre esperienze musicali e quindi la sintesi tra due parti del mondo lontane ma vicine nella musica.

Il progetto Triade prende subito forma con passione e dedizione; dopo pochi mesi il famoso progetto canoro ‘’Sanremo Rock’’, riferimento trentennale per rock band emergenti a livello nazionale e trampolino di lancio per artisti di grande fama come Ligabue e Litfiba.

Corleone, il sindaco: “Riina provoca, ma nessuno ci ricaccerà indietro”. Le parole del figlio del boss. L'intervista a Walter Rà

Walter Rà

di R
oberto Puglisi

PALERMO- “Non c’è dubbio, parliamo di una provocazione. Non la consentiamo. Qui abbiamo voltato pagina, nessuno ci farà tornare indietro”.

Walter Rà, 33 anni, sindaco di Corleone ha un tono di voce appassionato e offeso. Il messaggio social di ‘Salvuccio Riina’ che ha salutato “da via Scorsone”, la strada di residenza della sua famiglia, non è passato inosservato. Dall’accaduto è scaturita una replica netta del Comune, che descrive l’accaduto come un ‘un vile attentato’.

Dunque, sindaco, il motivo del vostro sdegno?
“Tutti sanno che quella via, da anni, porta il nome di Cesare Terranova, valoroso magistrato ucciso dalla mafia. La provocazione, come dicevo, è evidente”.

lunedì, agosto 19, 2024

Lettera a Riina jr: «Non sappiamo chi fosse Scorsone, ma sappiano chi erano Terranova e Mancuso»

Cesare Terranova e Lenin Mancuso

di 
PASQUALE SCIMECA* 
e CARMINE MANCUSO** 

Una missiva per ricordare al figlio di Totò 'u curtu il valore delle due figure uccise dalla mafia, in risposta ad un post sui social pubblicato a Ferragosto

Egregio signor Salvo Riina jr Via Cesare Terranova, 34 90034 Corleone (Italia). Forse è da tanto tempo che manca da Corleone, e la capiamo, visto che otto anni di carcere sono duri da passare, così come capiamo che, forse, nessuno si è premurato di dirle che la via dove si trova la sua casa paterna, e dove ancora abita la sua riverita madre, non si chiama più via Scorsone, ma via Cesare Terranova – Magistrato. Noi non sappiamo chi fosse questo Scorsone, ma sappiamo bene chi è il giudice Cesare Terranova (e il maresciallo Lenin Mancuso)

Don Luigi Ciotti, presidente di Libera: “Intollerabile l'arroganza di Riina jr, non possiamo permetterglielo”

Don Luigi Ciotti, presidente di Libera

"Non se lo dovrebbe permettere. Ma se lo fa, con l'arroganza che da sempre contraddistingue il modo di agire mafioso, siamo noi a non doverglielo permettere. A dover alzare le nostre voci per sovrastare la sua". Così don Luigi Ciotti, presidente di Libera, sul post di Salvo Riina, figlio terzogenito del boss Totò Riina, che ha mandato pubblici auguri di Ferragosto a chi lo segue da "via Scorsone", la strada di Corleone dove a lungo ha abitato la sua famiglia. 

"Una strada della quale evidentemente ritiene di detenere la proprietà - sottolinea don Ciotti - tanto da sceglierle il nome. Quella via infatti da molti anni è intitolata alla memoria di Cesare Terranova, un bravo e tenace magistrato, fra i primi a combattere i crimini dei 'corleonesi'. Fra i primi, anche, a finire vittima della sanguinaria vendetta dei boss, morendo 45 anni fa in un agguato insieme al fedele agente di scorta Lenin Mancuso". Secondo don Ciotti "quella di Riina junior non è una innocua battuta e non va sottovalutata, complice la pigrizia di questi giorni di vacanza, che rischia di trasformarsi in un inaccettabile torpore delle coscienze. La sua frase manda infatti un messaggio preciso: Corleone è ancora 'cosa nostra', le regole qui le facciamo noi.

L’infanzia con il papà latitante, la condanna, le nozze in Spagna e il ritorno a Corleone: chi è Salvo


Il figlio del boss di mafia non ha mai rinnegato il padre: di recente la festa di matrimonio in segreto

Elena e Salvuccio sposi. La notizia delle nozze del terzogenito di Totò Riina, Giuseppe Salvatore detto Salvo o appunto Salvuccio, nato nel 1977 durante la latitanza del padre, risale a un paio di mesi fa, ma si è appresa soltanto ora, dopo i festeggiamenti. La festa si è svolta infatti a Corleone (Palermo), paese di origine del padre e della madre, Ninetta Bagarella, che si sposò con il capo di Cosa nostra durante la latitanza, nel 1974.

IL PERSONAGGIO. L’ascesa di Riina junior, quei post da Corleone che parlano alla mafia


DI SALVO PALAZZOLO

La festa di nozze e i selfie sorridenti per tranquillizzare i clan di Palermo. Don Ciotti: “Messaggi precisi, la città di suo padre è ancora Cosa nostra”

PALERMO — Negli ultimi tempi, con una sequenza di selfie sorridenti su Instagram e Facebook, Salvo Riina, il rampollo del capo dei capi di Cosa nostra, sembra avere avviato una precisa strategia social: fare dimenticare il suo burrascoso passato. Una strategia a più livelli. 
Alla società civile e alle istituzioni dice che non è più il capomafia che voleva riorganizzare un clan, per questo nel 2008 ha finito di scontare una condanna a 8 anni. Ma con quei post il giovane Riina sembra parlare anche all’organizzazione mafiosa: ribadendo che la sua città resta Corleone, per giunta con residenza nella via Scorsone di suo padre e non in via Cesare Terranova, giudice ucciso dai boss, intitolazione voluta dai commissari prefettizi dopo lo scioglimento del Comune per mafia. 

domenica, agosto 18, 2024

CATANIA, STORIA E TRADIZIONE. La vera storia della doppia traslazione delle reliquie di Sant'Agata: ecco cosa si festeggia


Mariuccia Stelladoro
Il 17 agosto è una data carica di significato per Catania, una città che venera profondamente la sua santa patrona, Sant'Agata. In questo giorno si celebra, infatti, il ritorno delle sue reliquie da Costantinopoli, avvenuto nel 1126. Un evento noto come la "Seconda traslazione". Questo momento storico rappresenta un punto di svolta nella devozione catanese, consolidando il legame tra la santa e i suoi devoti. Mariuccia Stelladoro, docente di agiografia greco-latina, ripercorre la storia di questo evento che si ricorda con i festeggiamenti agostani


di MARIUCCIA STELLADORO

Esiste una tradizione sulla duplice traslazione delle reliquie di Agata:

 la prima, da Catania a Costantinopoli nel 1040 sotto Michele Paflagone;

 la seconda da Costantinopoli a Catania il 17 agosto del 1126 ad opera di Gisliberto e Goselino.

sabato, agosto 17, 2024

Corleone, il museo si arricchisce di nuovi e importanti reperti archeologici

Il museo civico “Pippo Rizzo”

La settimana scorsa sono stati trasferiti nei depositi del Museo Civico i reperti archeologici recuperati, tra il 2015 ed il 2021, durante le ricerche svolte dalla Soprintendenza di Palermo, diretta dalla dott.ssa Selima Giuliano, nella Contrada Castro. 

Un risultato possibile grazie alla generosità dell'azienda Bonafurtuna Srl, proprietaria dei terreni, diretta dal dott. Pasquale Marino, nel supportare le indagini coordinate sia dalla Soprintendenza che dal dott. Angelo Castrorao Barba con la sua équipe di specialisti. “Un importante arricchimento della nostra offerta museale”, commenta il sindaco Walter Rà. 

Riina Jr. contro l’intitolazione di una strada al giudice Terranova ucciso dalla mafia, la condanna del Comune di Corleone

Salvatore Riina Jr.

L’amministrazione cittadina prende le distanze dal figlio terzogenito del capo di Cosa nostra

L’amministrazione comunale di Corleone risponde a Salvatore Riina jr, figlio terzogenito del capo di Cosa nostra, che aveva indirettamente attaccato l’intitolazione della strada dove risiede la sua famiglia al giudice Cesare Terranova, assassinato dalla mafia nel 1979. "Pur non volendo dare ulteriore visibilità a chi periodicamente ne è alla ricerca – scrivono dal palazzo di città - l'amministrazione comunale di Corleone

Palermo. La prostituzione minorile a Ballarò, l’orrore in mezzo ai vicoli per una dose di crack


di Eugenia Nicolosi

Il mercato dei corpi nel quartiere del centro storico di Palermo che ogni giorno si riempie di turisti

Le temperature sono proibitive, ma camminando per Ballarò si incrociano gruppetti di persone che stazionano tra i cumuli di spazzatura marcescente o all’ombra del mercato coperto. Sugli scalini di via Tesauro c’è un materasso lercio di fianco a una mini discarica di pannolini sporchi e cibo in decomposizione: tre ragazzi e una ragazza attendono il loro turno per usare un laccio emostatico di fortuna, in quel momento stretto attorno al braccio di uno che, vedendoci, si nasconde dietro un divano sfondato. È martedì 13 agosto, sono le cinque del pomeriggio e l’odore è insopportabile.

La sfida di Riina jr. allo Stato

Salvo Riina

Il figlio minore del boss posta una foto da Corleone: "Auguri da via Scorsone". Ma la strada da anni ha cambiato nome, oggi è intitolata al giudice Terranova, vittima dei boss corleonesi

REDAZIONE ADNKRONOS, 16/8/2024

"Buon Ferragosto a tutti voi da: Via Scorsone 34, 90034 Corleone, Italia". Occhialoni da sole a specchio, cappellino sportivo e sorriso sornione. Così, Salvo Riina, il figlio minore del boss mafioso Totò Riina, nel giorno di Ferragosto ha lanciato la sfida allo Stato con un post sui social. Via Scorsone è la strada di Corleone (Palermo) in cui abita la famiglia Riina da molti anni, ma dal 2018 le allora commissarie straordinarie del Comune decisero di cambiare il nome della via, destinandola al giudice Cesare Terranova, una delle tante vittime dei boss sanguinari corleonesi. Terranova venne ucciso il 25 settembre del 1979 insieme al suo collaboratore, il maresciallo Lenin Mancuso.

venerdì, agosto 16, 2024

I minori siamo liberi di scegliere


Si apre il dibattito sul ruolo del diritto dopo le minacce alla procuratrice Claudia Caramanna per le richieste di allentamento dal contesto familiare dei figli di spacciatori e di trafficante 

Aldo Schiavello

Le gravi minacce ricevute da Claudia Caramanna, procuratrice per i minori di Palermo, a seguito delle richieste di allontanamento dal contesto familiare di alcuni figli minori di spacciatori e di trafficanti, impongono una riflessione che vada oltre la ovvia manifestazione di solidarietà. Quest’ultima, sia chiaro, è importante e va fatta a voce alta perché, come già spiegato da Giovanni Falcone, soprattutto in una terra come la Sicilia lo scudo rappresentato dalla società civile (talvolta colpevolmente distratta e, in misura per fortuna sempre minore, connivente) è un baluardo importante a difesa delle istituzioni e delle persone che di tali istituzioni rappresentano il volto.

Una difesa della democrazia che rischia di squalificarla


di Giuseppe SAVAGNONE

Due attacchi alla “società aperta”

Sia l’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, sia l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023, sono state interpretate dai governi e dalla grande maggioranza dei mezzi di comunicazione occidentali come un attacco alla democrazia.

Già il 15 ottobre 2023, pochi giorni dopo il massacro in Palestina, il noto opinionista Sergio Fabrini, sul «Sole24ore» – anticipando quasi alla lettera quanto avrebbe detto, qualche giorno dopo, il presidente americano Biden nel suo messaggio alla nazione – , segnalava che il vero obiettivo di Putin e del capo militare (ora anche politico) di Hamas, Yahya Sinwar, era in realtà l’eliminazione di due democrazie che li sfidavano proprio ai loro confini.

«Putin e Siwar», nota Fabrini, «condividono il disprezzo per le società aperte, dove gli individui sono protetti da diritti inalienabili rispetto a chi detiene il potere (secolare e religioso) (..). Ucraina e Israele sono democrazie, seppure imperfette, che sono l’opposto dei regimi autocratici (sia secolari che religiosi) che quei leader rappresentano».