venerdì, luglio 19, 2024

Morto in Toscana lo storico palermitano Giuseppe Carlo Marino

Lo storico Giuseppe Carlo Marino


Lo studioso si è sempre battuto per riportare la memoria di quanti si sono ribellati al potere della criminalità organizzata

di Pietro Scaglione

Il professore Giuseppe Carlo Marino (scomparso all’età di 84 anni in Toscana) era uno dei più noti storici italiani nel mondo, citato, anche da storici e storiografi di altre nazioni, per le sue documentate opere sulla storia della mafia e dell’antimafia. Con i suoi studi, tra l’altro, consentì la conoscenza delle storie dimenticate di molti sindacalisti uccisi da boss e latifondisti. Nato a Palermo nel 1939, da adolescente Carlo Marino si era trasferito a Firenze, dove nel 1962 conseguì la laurea nella Facoltà di Scienze Politiche, discutendo una tesi sulla Sinistra siciliana dopo il Risorgimento, premiata con la menzione dell’Istituto Cesare Alfieri.

Negli anni fiorentini divenne amico, tra gli altri, del poeta Mario Luzi, del “sindaco santo di Firenze” Giorgio La Pira e di Nicola Pistelli, leader della sinistra cristiana.

In Toscana poi approfondì i legami sia con gli ambienti del cattolicesimo sociale sia con gli ambienti del marxismo. D’altronde, sin da ragazzo, Giuseppe Carlo Marino si professava cattolico dal punto di vista religioso e comunista dal punto di vista politico.

Presidente onorario dell’Anpi Palermo Comandante Barbato (intitolato a Pompeo Colajanni, il comandante partigiano liberatore di Torino), Carlo Marino fu uno degli esponenti di punta della storiografia marxista e fu un protagonista prima del Partito Comunista Italiano, poi di Rifondazione Comunista (come ricordato oggi dall’attuale segretario Maurizio Acerbo in un lungo comunicato).

Dopo la parentesi toscana, nel 1970 Marino scelse di tornare a Palermo, nella Facoltà di Scienze Politiche, dove insegnò “Storia del Risorgimento”, “Storia Moderna” e – dopo essere diventato professore ordinario nel 2001 – anche “Storia Contemporanea”.

A Palermo, Carlo Marino fu assai apprezzato non solo dagli ambienti più vicini ideologicamente (dall’Istituto Gramsci alla Cgil, dai movimenti studenteschi ai partigiani, dal Pci alla sinistra extraparlamentare) ma anche nel mondo cattolico e tra gli storici di destra, come ad esempio Gaetano Falzone e Pippo Tricoli, che lo consideravano brillante dal punto di vista storiografico e onesto intellettualmente dal punto di vista politico.

Giuseppe Carlo Marino collaborò anche con la Rai e scrisse numerosi saggi, tra i quali: “Storia della Mafia”, “Padrini”, “Storia del separatismo siciliano”, “La Repubblica della Forza: Mario Scelba e le passioni del suo tempo”, “La Sicilia delle stragi”, “Biografia del Sessantotto”, “L’opposizione mafiosa”, “Global Mafia”, “Partiti e lotta di classe in Sicilia: Da Orlando a Mussolini”, “Socialismo nel latifondo” e altri testi studiati nelle Università italiane e straniere.

L’ultima sua opera fu “Contro l’inverno della memoria (e della storia)”, uscito negli anni della pandemia per la casa editrice Castelvecchi.

Chi scrive, invece, ebbe l’onore, nel 2014, di essere coautore di Carlo Marino nella stesura del volume a 4 mani “L’altra Resistenza. Storie di eroi antimafia e lotte sociali in Sicilia” (Edizioni Paoline).

In una delle sue ultime interviste, pubblicata da Famiglia Cristiana nel 2023, Giuseppe Carlo Marino si scagliò contro visioni semplicistiche e stereotipate del fenomeno mafioso e dichiarò, tra l’altro: «Fin dalle sue origini, infatti, la mafia è stata complice dei ceti dominanti e non AntiStato o forza antagonista; si è trattato di una forza sociale, impostasi anche come forza politica, che ha sistematicamente utilizzato la criminalità per il perseguimento e l’autotutela degli interessi dei ceti privilegiati. In origine, si trattava degli interessi e dei privilegi dei baroni e dei latifondisti.  Successivamente, con i cambiamenti sociali e politici, la mafia curava gli interessi e i privilegi della borghesia agraria parassitaria costituita dai cosiddetti gabelloti (gli affittuari dei latifondi); per poi approdare alla borghesia corrotta dell’amministrazione pubblica e delle professioni, fino ai recentissimi colletti bianchi sempre più protagonisti dei recenti processi di mafia nei tribunali».


Famiglia Cristiana, 13/07/2024  


https://www.famigliacristiana.it/articolo/morto-lo-storico-antimafia-marino-.aspx

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