sabato, luglio 13, 2024

IL REPORTAGE. Il lago della diga sversa nel mare e gli agricoltori tagliano le viti

dal nostro inviato Salvo Palazzolo 

Castelvetrano — «L’ordine del ministero delle Infrastrutture è stato perentorio — allarga le braccia l’architetto Girolamo Trombetta mentre cammina sulla diga — le paratie devono restare aperte per motivi di sicurezza, e l’acqua finisce in mare». 

Nel cuore della provincia di Trapani, c’è un lago che diventa sempre più vuoto non per la siccità. È il lago Trinità. «Qui siamo di fronte a una disastrosa gestione della cosa pubblica», accusa il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli, che ha deciso di iniziare proprio da questo lago il suo viaggio nella Sicilia alle prese con il dramma della siccità. 


«Tante vigne rischiano di scomparire — gli spiega Dino Taschetta, presidente della cantina sociale Colomba bianca, che rappresenta 2400 viticoltori — la diga dovrebbe fornire quattro milioni di metri cubi di acqua per l’irrigazione, ma attualmente nell’invaso ce ne sono tre » . Tutta colpa di quelle paratie aperte, che scaricano l’acqua in mare. 
« Ma perché questo spreco? » , chiede il leader dei Verdi. L’architetto Trombetta, responsabile dell’impianto per conto della Regione, ricostruisce: « Questa è una storia che ormai conoscono tutti. La diga, che risale agli anni Cinquanta, non venne collaudata. E, allora, c’è il rischio che una pressione eccessiva dell’acqua possa avere effetti devastanti. Per questa ragione il ministero delle Infrastrutture ha disposto che il livello dell’acqua debba essere a 62 metri sul livello del mare». Un grande spreco per l’invasoche potrebbe contenere 16 milioni di metri cubi. 
« Un tempo, il livello dell’acqua era a 68 metri sul livello del mare», dice ancora Trombetta, un uomo mite e sorridente. « Ogni giorno, ci sono tante cose da controllare nella diga — spiega — ci vuole cura, pazienza, attenzione». La notte del 10 novembre 2021, arrivò una tempesta di pioggia senza precedenti. L’architetto Trombetta e i suoi collaboratori si precipitarono nella vallata, capirono subito che la situazione poteva diventare drammatica: « I cunicoli dentro la diga erano allagati, abbiamo temuto il peggio » . Da allora, il livello di allerta per la vecchia diga si è innalzato. E il livello dell’acqua viene tenuto basso. 
« Una situazione scandalosa — dice il leader dei Verdi — presenterò un’interrogazione, chiederò conto al ministro Salvini, che evidentemente è troppo impegnato a immaginare a colpi di decreti urgenti opere faraoniche come il ponte sullo Stretto e non si occupa della drammatica condizione delle dighe in Sicilia, tutte non collaudate». Angelo Bonelli ascolta ancora il drammatico resoconto che fa il rappresentante dei viticoltori: « Già l’anno scorso abbiamo avuto la peggiore vendemmia degli ultimi sessant’anni, quest’anno sarà lo stesso. Se taglieremo le vigne perché non riusciamo ad irrigarle, tante cooperative rischiano di chiudere ». Il deputato di Avs racconta che nella piana di Catania alcuni agricoltori hanno già espiantato le vigne per la mancanza di acqua. Il viaggio del leader dei Verdi raggiungerà oggi anche le pendici dell’Etna, dopo una tappa a Ravanusa che riceve l’acqua ogni quindici giorni, per tre ore. «La politica deve essere vicina ai problemi concreti della gente — ripete — deve sapere ascoltare, confrontarsi, andare al fondo delle questioni». Bonelli non usa mezzi termini: « L’acqua è diventata ormai un grande business in Sicilia». E annuncia anche un esposto alle procure sulle autobotti che lavorano in nero con prezzi gonfiati. « L’ennesima speculazione » . All’orizzonte c’è la desertificazione di vaste aree della regione: «Per il Cnr, il 70 per cento del territorio sarà interessato a un processo di desertificazione — spiega — mentre il 51,6 per cento dell’acqua si perde in condutture vetuste». Più che la siccità, è dunque la mala politica ad aver prosciugato gli indotti che dovrebbero rifornire di acqua i campi e le città. « Chiederò alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di venire a constatare di persona la gravissima situazione in Sicilia — dice ancora Bonelli — se vuole, l’accompagnerò io » . Il rappresentante dei viticoltori è allarmato: « A cosa servirà il ponte sullo Stretto se poi i turisti arriveranno in un deserto? Basterebbe una piccola somma degli enormi stanziamenti destinati al ponte per rafforzare la diga e farla tornare alla sua piena efficienza. E, invece, assistiamo a continue promesse, rilanciati in tavoli tecnici che si ripetono senza che venga trovata una soluzione». 
Angelo Bonelli rilancia: « Il governo di destra ha costruito una narrazione tossica intrisa di bugie e propaganda per aumentare il suo consenso. Vero e proprio terrorismo contro l’ecologia. Invece, il disastro è sotto gli occhi di tutti: gli agricoltori costretti ad estirpare le colture, i cittadini senza acqua potabile, i laghi che spariscono». Il viaggio di Bonelli è appena iniziato nella Sicilia dolente. «Un viaggio nella realtà — dice il deputato — contro la narrazione del governo che parla di eco follie a proposito della crisi climatica. Ma i veri folli sono loro». 
La Repubblica Palermo, 14/7/2024

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