martedì, luglio 02, 2024

Bracciante morto a Latina, arrestato Antonello Lovato titolare dell’azienda agricola: "Una condotta disumana, Satnam Singh poteva essere salvato"

Singh Satnam e Antonello Lovato

Il provvedimento deciso dal gip: contestato il reato di omicidio doloso per la morte del 31enne lasciato abbandonato con un braccio tranciato dopo l’incidente sul lavoro

"Una condotta disumana” priva dei più basilari valori di solidarietà. E' quanto scrive il gip di Latina, Giuseppe Molfese, nell'ordinanza cautelare a carico di Antonello Lovato, titolare dell'azienda agricola dove lavorava Singh Satnam, il bracciante indiano deceduto il 19 giugno scorso dopo essere rimasto vittima, nei giorni precedenti, di un terribile incidente sul lavoro a Latina.

L’arresto è stato eseguito questa mattina dai carabinieri della compagnia di Latina.

Ai giovani agricoltori 1.400 terreni confiscati alle mafie. Lo prevede un accordo sottoscritto dai ministri dell'Interno, Matteo Piantedosi e delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida


Un bando per assegnare ai giovani agricoltori i terreni confiscati alle mafie.

Lo prevede un accordo sottoscritto oggi al Viminale dai ministri dell' Interno, Matteo Piantedosi e delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida.

Si partirà con le prime 1.400 particelle messe a disposizione dall'Agenzia nazionale per i beni sequestrati alla criminalità organizzata. Il progetto prevede che l'Agenzia assegni al Masaf i terreni prescelti. Quest'ultimo, attraverso Ismea, li metterà a bando per la concessione in favore di giovani imprenditori del settore agricolo, a titolo oneroso, dietro la corresponsione di un canone agevolato. I concessionari dovranno realizzare sui terreni assegnati iniziative sociali con la presenza di lavoratori extracomunitari regolati e persone disabili. "Il governo - ha detto Piantedosi - sta puntando moltissimo sull'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, potenziandola e mettendo a disposizione risorse.

Accordo Masaf-Anbsc,terreni confiscati alle mafie a giovani agricoltori. Libera: "Preoccupazione per un protocollo che apre la strada alla privatizzazione nella gestione di questi beni"


“Con l’accordo tra il Ministero dell’agricoltura e l’Agenzia Nazionale per i beni Sequestrati e Confiscati - sostiene l’Associazione Libera - si rischia la privatizzazione della gestione dei beni confiscati e non si riconosce il valore del riuso sociale”. 

Milano, 2 lug. (askanews) - "Preoccupazione per l'accordo siglato ieri tra l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati e il ministero dell'Agricoltura che prevede l'assegnazione di terreni confiscati per la realizzazione di progetti di imprenditorialità giovanile, aprendo così la strada alla privatizzazione nella gestione di questi beni. Ancora una volta, con la firma del protocollo tra Masaf e Anbsc, sembra che il governo non voglia sostenere veramente il riuso sociale come principale strumento della lotta alle mafie e non voglia riconoscere il ruolo del terzo settore come attore principale di questa filiera. Di fatto, si perde il senso profondo del riuso sociale dei terreni

I 100 anni dalla nascita di Danilo Dolci, quell’omissione sulle accuse al padre di Mattarella e la condanna per diffamazione

Danilo Dolci e Bernardo Mattarella

di Giuseppe Pipitone

Lo hanno ricordato come il Gandhi di Sicilial’attivista non violento che scelse una delle terre più povere d’Europa per lottare in difesa degli ultimi. Ma se quell’isola era alla fame, la responsabilità era anche dello strapotere di Cosa nostra e dei suoi legami col potere politico. Ecco perché oltre a essere sociologo e poeta, Danilo Dolci fu anche cronista e attivista antimafia: fu il primo a indagare sul sistema clientelare che ha regolato i rapporti politici dal Dopoguerra. 

Ed è partendo da questo tipo di analisi che Dolci arrivò a denunciare i rapporti tra i boss ed esponenti di primo piano della Democrazia cristiana. Per questo motivo venne processato e condannato. Queste vicende, però, sono completamente scomparse dai ricordi pubblicati da giornali e dai siti d’informazione nel centenario della nascita del sociologo.

IL LIBRO “IL GRANO NERO”. Lotta nelle campagne, un romanzo siciliano. SARÀ PRESENTATO IL 3 LUGLIO A CORLEONE!


di Marta Occhipinti

L’artificio del manoscritto ritrovato si trasforma in quello di una lettera, che ripiomba dal passato con tutto il suo peso esistenziale per farsi voce di una storia da non dimenticare. Siamo in Sicilia, nel 1893, tra le aspre campagne arse dal sole e da una povertà contadina violenta e sporcata dall’egoismo della nobiltà sopra di essa. 

Azione Un po’ verista, un po’ con lo stile di un romanzo storico, basato su atti documentali dell’epoca, cronache e ricerche d’archivio, Ignazio Rosato, già autore televisivo, cinematografico e teatrale, esordisce nella narrativa con un romanzo tutto siciliano. 

lunedì, luglio 01, 2024

Molti annunci, zero strategie. La siccità non si affronta così


Edoardo Zanchini
ecologista

Come è possibile che nel 2024, in Sicilia, la rete perda oltre il 50 per cento dell'acqua trasportata?

La crisi idrica in Sicilia non è la solita vicenda estiva, questa volta non andrà a scomparire con l'autunno, le prime piogge, per essere sostituita da qualche nuovo tema all'ordine del giorno.

La situazione in tanti comuni dell'isola è senza precedenti, come la sensazione di abbandono di agricoltori, cittadini, turisti. E stupisce perché in teoria saremmo pronti ad affrontarla. Grazie a un commissario straordinario «per gli interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica», a un piano nazionale di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici approvato a gennaio, e a un elenco di 418 interventi nel settore idrico per 12 miliardi di euro di spesa presentato a maggio da Matteo Salvini e che vedrà un primo finanziamento da 900 milioni.

Ma è nei momenti di crisi che purtroppo si scopre la distanza tra la realtà e le

LA SICILIA “DICHIARA GUERRA” AL CAPORALATO: DALLO SFRUTTAMENTO NEI CAMPI ALLE ABITAZIONI FATISCENTI E SOVRAFFOLLATE


Fabiana Mascolino

La tragica morte del bracciante Satnam Singh ha provocato sgomento e sconcerto a livello nazionale, varcando i confini della provincia di Latina e del Lazio, riportando a galla un tema, come quello dello sfruttamento sui campi, troppo spesso relegato ai margini e ritenuto prettamente un “problema meridionale“. Così effettivamente non è. Di tempo certamente ce n’è voluto, ma da anni ormai l’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgilmonitora e fornisce dati e storie sul caporalato, evidenziando qualche contrasto tra realtà, preconcetti e pensiero comune.

La Sicilia, che stima oltre sessantamila lavoratori impiegati, traina con sé il desolante primato per aree individuate, ben 53, seguita da Veneto (44), Lazio (39) ed Emilia Romagna (38). Un “top five” diversa da quella che ci si poteva immaginare. L’Isola dal canto suo, però, si trova anche in prima linea sul fronte opposto: quello del contrasto.

Per Satnam Singh e tutti gli altri e le altre


Magistratura democratica aderisce alla manifestazione indetta dalla Cgil e da molte associazioni della società civile per il 6 luglio 2024 a Latina, in seguito alla morte di Satnam Singh, una morte terribile e inaccettabile.

Al processo, alle sue regole, spetterà accertare le responsabilità dei singoli in quella vicenda, ma non può negarsi che quella morte, le molte altre morti di lavoro povero e insicuro, le vite precarie di tanti lavoratori e tante lavoratrici rimandano a responsabilità collettive. Non si tratta solo della responsabilità dei governi, di ogni colore, che non hanno assegnato agli ispettorati del lavoro risorse sufficienti per un’attività di controllo minimamente effettiva, ma, più radicalmente, della responsabilità di organizzazioni di impresa (dalle piccole alle grandi, termini finali di lunghe filiere) i cui