Un atto gravissimo, su cui il Governo dovrà fare chiarezza.
Si fanno sempre più sconcertanti i dettagli della vicenda del francobollo dedicato allo squadrista Italo Foschi, che appena ieri abbiamo fortemente criticato, e che diffonde nel mondo l’immagine non veritiera di una Italia revisionista che non ripudia il proprio passato fascista. Questo fatto, che in Italia si tende a minimizzare, ha suscitato sdegno e preoccupazione nel resto del mondo, come si evince dalla stampa internazionale, tanto più perché si è scelto di celebrare un fiancheggiatore dei brutali assassini di Giacomo Matteotti in concomitanza con la celebrazione dell’anniversario del suo omicidio.
Abbiamo ora avuto conferma, da fonti dirette, che la Consulta filatelica, a cui ieri abbiamo imputato tale scelta vergognosa, non ne ha, invece, alcuna responsabilità, essendo stata completamente scavalcata dal Ministero.
Si è levata, infatti, la protesta di alcuni suoi membri per i modi con cui si è operato questo scandaloso riconoscimento a uno dei più violenti squadristi fascisti, che si sarebbe potuto evitare se la Consulta fosse stata, appunto, doverosamente consultata. Per questo riteniamo necessario individuare chi si sia arrogato il compito di far emettere questo francobollo e assumere nei suoi confronti i provvedimenti opportuni.
Alla luce di questi elementi, sosteniamo la protesta della Consulta e apprezziamo la proposta avanzata dall’On. Carlo Giovanardi al Ministro Urso di fissare ad horas la fine della validità postale di questo francobollo, in modo da privarlo di qualsiasi valore filatelico, che il suo ritiro farebbe invece accrescere, e impedire così che possa rappresentare l’immagine dell’Italia nel mondo, un’Italia che di certo non si riconosce in questo personaggio, il cui nome non merita nemmeno più di esser citato.
14/6/2024
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