Due giornate internazionali di studio il 15 e 16 giugno 2004 a Ragusa (Italia) sotto l’egida di: Laboratorio degli Annali di storia, Sorbonne Université de Paris, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Bari, Università di Siena, Unitelma-Sapienza, Università degli Studi di Roma, Università degli Studi di Messina, Centre National de la Recherche Scientifique France, Laboratorio di Storia Marittima e Navale Fernand Braudel di Unige.
Dopo quattro appuntamenti scientifici internazionali dedicati al ruolo tecnologico del legno nella vicenda umana, ad un riesame storico sul Medioevo come età logica e delle lingue d’Europa, all’Uomo del Rame come incitatore della storia e alla nascita della guerra storica, Ragusa per la quinta volta è sede di un forum scientifico di rilievo globale. Si tratta del 5° Convegno internazionale di studi intitolato Migrazioni e grandi vie della storia: il mare, i deserti, i ghiacci, le steppe. Sguardi sulle mobilità che hanno orientato le epoche umane, che entrerà nel vivo nell’intera giornata di sabato 15 giugno 2024 per concludersi la sera della domenica successiva.
Anche il 5° Convegno, elaborato e diretto come i precedenti dal prof. Carlo Ruta, storico, teorico della storia e direttore del Laboratorio degli Annali di storia, nasce dal partenariato scientifico con l’Università Sorbona di Parigi, il Centre National de la Recherche Scientifique francese, l’Università di Siena, l’Università di Bari, l’Università di Messina, l’Università degli Studi di Genova Unitelma-Sapienza Università degli Studi di Roma, il Laboratorio Fernand Braudel dell’Università di Genova.
Sul significato e gli obiettivi scientifici di questo appuntamento di studio internazionale il prof. Carlo Ruta spiega: «Sono, in prima istanza, le necessità a smuovere la storia e a farne i sedimenti culturali. E le grandi necessità chiamano in causa, per forza di cose, le grandi mobilità. Lungo le epoche, le popolazioni della Terra, anche sedentarie di temperamento, non hanno mai smesso di spostarsi. Essenzialmente, la storia è fatta quindi di itinerari, attraversamenti materiali e immaginativi, sociali e culturali. Prima ancora che dalle corti, dalle cancellerie e dagli ordinati tracciati ortogonali delle capitali, essa passa attraverso le movimentate geografie dell’estremo e dell’instabile». E così continua il prof. Ruta: « È la vicenda lunga di mari, steppe, deserti, vie del ghiaccio e del gelo che, come è ben riscontrabile, hanno impresso svolte decisive, materiali e culturali, alla vita dei continenti. È importante allora che si stabilisca un confronto nuovo e serrato con tali fenomenologie, che dalla sconnessione, dall’instabile e dall’imprevedibile hanno tratto e irradiato razionalità, manualità e saperi».
Lo storico illustra infine i criteri metodologici che ispirano il 5° Convegno: «Come è avvenuto negli altri incontri di studio e come è nella missione di questo progetto scientifico, viene privilegiata l’esperienza interdisciplinare. Vengono seguiti inoltre dei fili conduttori ispirati ad elaborazioni mirate in corso d’opera. Anche il campo scelto per questo Convegno internazionale, le mobilità e le grandi vie della storia, è sufficientemente largo ma i confini sono definiti con chiarezza, perché la missione rimane quella di produrre conoscenze nuove e coese. Anche qui si apre perciò un’esperienza di lavoro complessa e difficile, di cui resteranno una serie di strumenti di memoria resistente».
Il Convegno sarà aperto la mattina del 15 giugno da un’ampia relazione del direttore scientifico Carlo Ruta, su un tragitto paradigmatico che convergerà sul modello della lunga distanza come elemento propulsore della storia e asse dinamico delle civilizzazioni, dopo cui si aprirà un primo dibattito. Seguiranno nella sessione pomeridiana le relazioni dei seguenti studiosi: i paletnologi Alberto Gazzella e Giulia Recca (Sapienza Università di Roma), l’epistemologo Giuseppe Varnier (Università di Siena), la storica della filosofia Annamaria Anselmo (Università di Messina), l’egittologo francese Juan Carlos Moreno García (Sorbonne Université Paris), il glottologo Michele Longo (Università di Palermo), la sociologa Eleonora Sparano (UnitelmaSapienza di Roma), l’antropologa Annalisa Di Nuzzo (Università Benincasa di Napoli), la storica Sandra Origone (Università di Genova), il fisico-matematico Luigi Russo. Dalle 19 alle 20,30 seguirà la seconda discussione.
Il dibattito riprenderà la mattina di domenica 16 giugno con le relazioni dei seguenti studiosi: la sinologa statunitense Pamela Kyle Crossley (Dartmouth College), lo storico Antonello Folco Biagini (Sapienza Università di Roma), lo storico Emiliano Beri (Università di Genova, il Rettore di UnitelmaSapienza Bruno Botta, lo storico Gianclaudio Civale Università Statale di Milano), il filosofo teoretico Giuseppe Gembillo (Università di Messina), il filosofo Andrea Velardi (Xenophon College London), l’antropologo e geografo Matteo Meschiari (Università di Palermo), il geografo Giuseppe Bettoni (Università Tor Vergata Roma), l’archeologo Claudio Giardino (Università del Salento), l’archeologa Bianca Maria Giannattasio (Università di Genova). Seguirà il terzo dibattito.
Infine, dalle 17 alle 20 del 16 giugno si terrà la sessione conclusiva, con la conferenza La quinta via della storia. La «colonizzazione» dello spazio e lo slargamento del mondo-villaggio, dalla rivoluzione aerea del primo Novecento ai sistemi satellitari: cosa cambia?, con la relazione di apertura di Carlo Ruta e gli interventi di Anna Maria Anselmo, Giuseppe Bettoni, Gianclaudio Civale, Giuseppe Gembillo, Matteo Meschiari, Sandra Origone, Eleonora Sparano, Giuseppe Varnier, Andrea Velardi. Seguirà il dibattito.
Infine, chiusi i lavori, il direttore scientifico del Laboratorio annuncerà il tema e la data del 6° convegno internazionale.
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