domenica, giugno 09, 2024

Corleone, gli studenti della Scuola agraria hanno fatto gli auguri (a modo loro) ad Italo Calvino, dedicandogli un giardino


Discorso introduttivo delle studentesse e degli studenti della sede SASR di Corleone, in occasione dell'inaugurazione del giardino della scuola agraria. Il progetto è stato ideato e coordinato dalla prof.ssa Alice De Paola

In occasione dei cento anni dalla nascita di Italo Calvino, ci siamo chiesti quale fosse il modo migliore per fargli gli auguri e abbiamo deciso di farlo a modo nostro. 

Siamo studentesse e studenti di un istituto agrario e con le nostre classi abbiamo deciso di mettere in campo le nostre competenze e conoscenze per rendere viva l’opera dell'autore. E quale modo migliore che realizzare un giardino? Abbiamo immaginato di muoverci al suo interno come avrebbe fatto Cosimo, il nostro eroe. Certo, non potevamo creare un bosco dai confini indefiniti, così come lo immaginò Calvino, ci perdonerete quindi se il nostro giardino è “un po’ più piccolo”. Pensandoci però, somiglia molto alle nostre camerette, piccole ma… nostre. Piene di fantasia, di progetti, di sogni!

Abbiamo collaborato con tutte le classi terze del nostro istituto: con l’Agraria di Bisacquino, l’Alberghiero e il Liceo Linguistico, e tutti hanno trovato il loro peculiare modo di omaggiare il nostro autore. I compagni dell’agraria di Bisacquino, ad esempio, non hanno resistito alla tentazione quando hanno letto delle scorribande dei ladruncoli, così si sono rivisti appesi ai loro famosi ciliegi a raccogliere i loro succulenti frutti. I compagni dell’alberghiero si sono divertiti leggendo delle terribili ricette di Battista, e, beh, hanno capito che forse è meglio non osare troppo quando si è ai fornelli. I compagni del Liceo linguistico si sono riconosciuti nel Calvino cosmopolita, Cubano, Italiano, Francese, innamorato degli Stati Uniti…

Così ci siamo messi all’opera. 

Nel corso del progetto abbiamo scoperto che Cosimo è uno di noi: ribelle, sognatore, testardo, curioso, innamorato della vita.

Ci siamo rivisti in lui mentre si arrampicava e superava le nodosità degli ulivi e dei fichi (in quante nodosità ci imbattiamo quando studiamo! E che piacere quando riusciamo a superarle!); mentre cercava soluzioni; mentre guardava con ammirazione i trasgressivi ladruncoli; mentre le tentava tutte per farsi notare da Viola; mentre trovava il coraggio di tracciare nuovi percorsi. Libero. Autentico. Audace.

Nel realizzare il giardino, con l’aiuto dei nostri professori e dei tecnici, Giuseppe Ragusa e Alex De Angelis, ci siamo scoperti capaci ed efficaci: bravi progettisti, bravi muratori, bravi giardinieri; creativi più che mai. Ogni angolo stimolava in noi un’idea nuova, ogni problema una soluzione.

In definitiva, cos’è per noi il nostro piccolo giardino? È il luogo della poesia. Un giardino di parole, che ci parla. Un luogo dell’immaginazione, della fantasia. Un rifugio dal presente.

Pensandoci, è il luogo della disobbedienza (forse i nostri professori non saranno molto d’accordo…). Non è forse dalla disobbedienza alle assurde pretese dei suoi genitori che prende il via la nuova vita di Cosimo? Una seconda vita che lo ha portato a scegliere un diverso piano dell’esistenza, quella sugli alberi, appunto. I cui rami, intrecciati e nodosi, puntano sempre verso l’alto, verso il sole!

Viviamo in un mondo pieno di ingiustizie, di guerre atroci. Di fronte a tutto ciò, grazie allo studio, abbiamo capito che l’obbedienza non è sempre una virtù. 

Noi disobbediremo, come Cosimo, ogni volta che non daremo nulla per scontato, ogni volta che non accetteremo il sapere per sentito dire, ma sceglieremo di essere protagonisti, ogni volta che rincorreremo la nostra curiosità, ogni volta che non accetteremo con rassegnazione l’esistente, ma sapremo immaginare un futuro diverso, il nostro futuro. E lo costruiremo con le nostre mani, come abbiamo costruito questo giardino. Il nostro giardino.

Uno spazio in cui il movimento non è in orizzontale, ma in verticale, verso punti di vista nuovi, dove l’orizzonte si sposta più in là. Puntiamo in alto! 

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Il giardino sorge in area dell'azienda agraria, dietro l’edificio della scuola in piazza “Mario e Giuseppe Francese”, che per anni è stata inutilizzata. Si è così valorizzato uno spazio della scuola, consentendo agli studenti di essere protagonisti sia della progettazione che della realizzazione. Così facendo si è costruita l'occasione per far sviluppare nei nostri studenti il senso di appartenenza all'istituzione scolastica, volendo così contrastare la a disaffezione e il rischio di dispersione scolastica che ne consegue.

All'interno del giardino gli studenti hanno collocato piante e alberi presenti nell'opera di Calvino "Il Barone rampante", al di sotto dei quali hanno collocato cartellini descrittivi col nome scientifico della pianta e riportando estratti dell'opera in cui quella pianta è citata. Gli studenti hanno inoltre realizzato una panchina con materiali di riuso, sulla quale hanno disegnato la scena finale del romando. Inoltre hanno realizzato ex-novo e totalmente con le loro mani, un muretto a secco e una bellissima gradinata, con pietre del corleonese.







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