L’intervento di Dino Paternostro. A sx l’avv. Ettore Barcellona; a dx l’assessore Irene Marcellino |
Dopo la commemorazione di Salvatore Carnevale, segretario Cgil di Sciara, ucciso dalla mafia il 16 maggio 1955, con la deposizione di corone di fiori davanti al monumento a lui dedicato, alla presenza dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, del sindaco e dell’amministrazione di Sciara e dei dirigenti Cgil Palermo Laura Di Martino e Dino Paternostro, la sera di domenica 19 maggio si è svolto nella chiesa di S. Anna un dibattito per tratteggiarne la figura.
Dopo i saluti del sindaco Cettina Diliberto e dell’assessore Irene Marcellino, sono intervenuti Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e memoria storica Cgil Palermo, e l’avv. Ettore Barcellona del Centro Pio La Torre di Palermo.
Paternostro ha ricordato l’eroica figura del sindacalista, che si battè per i diritti dei contadini, dei braccianti agricoli e degli operai edili, incurante delle minacce subite, pagando con la vita questo suo impegno. Ha ricordato la splendida figura di Francesca Serio “mamma Carnevale”, che per tutta la vita non di stancò mai di lottare per rivendicare verità e giustizia (giustizia, non la legge che spesso è ingiusta) per il figlio Turiddu.
L’avv. Barcellona, di cui pubblichiamo a parte l’intervento integrale, ha parlato dei processi a carico degli assassini di Carnevale, della condanna all’ergastolo in primo grado e dell’assoluzione per insufficienza di prove in appello. Colpa della giustizia ingiusta d’allora, ma anche dell’inadeguatezza della legislazione antimafia, che solo con l’approvazione della legge Rognoni-La Torre fece un radicale passo avanti.
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