mercoledì, aprile 24, 2024

Dino Paternostro: “Ricordiamo i Partigiani corleonesi, difendiamo la nostra Costituzione fondata sul lavoro, sulla libertà, sulla democrazia”

L’intervento di Dino Paternostro

DINO PATERNOSTRO*

Questi sono i partigiani corleonesi, che oggi ricordiamo insieme a tutti gli altri:  Tindaro Accordino Giovanni Colletto Giovanni Raimondi Placido Rizzotto Giuseppe Siragusa Antonino Verro Michelangelo Zabbia. 

Ma a questi dobbiamo aggiungere UN ALTRO PARTIGIANO CORLEONESE, GIUSEPPE VERRO, nato a Corleone nel 1914, catturato dai tedeschi l’8 settembre 1943, evaso il 18 settembre, arruolato nella formazione partigiana autonoma “BAGNOLO” nel cuneense. 

Sulla Resistenza, sui Partigiani e sull’antifascismo ci sono oggi molte, troppe polemiche. 

Basti pensare all’ultima scoppiata sulla censura allo scrittore Antonio Scurati, che doveva leggere un monologo in TV. Il testo del monologo censurato ormai lo conosciamo tutti. Voglio riprendere la parte finale. “Finché la parola ANTIFASCISMO non sarà pronunciata da chi ci governa - ha scritto Scurati - lo spettro del fascismo continuerà ad impestare la democrazia italiana”. Ma perché la presidente del consiglio e tanti suoi ministri non si dichiarano antifascisti? Ce l’ha spiegato lo scrittore FRANCESCO PICCOLO: “Se mi dicessero - ha scritto ieri su Repubblica - che per ricoprire una carica dello Stato bisogna che io dica che sono nato a Caserta, direi con molta facilità: io sono nato a Caserta (perché sono effettivamente nato a Caserta). (…)

Se mi dicessero che per ricoprire una carica dello Stato bisogna che io dica che sono antifascista, direi con molta facilità: io sono antifascista (perché sono effettivamente antifascista). 

Per definirsi antifascista, bisogna esserlo”. 

E concludeva: “Perché uno dovrebbe dirlo, se non lo è?” 

Tocca a noi italiani antifascisti difendere la Costituzione, fare in modo che sia attuata in ogni sua parte: nell’art. 3 dove si sottolinea che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”; nell’art. 4 per rimuovere gli ostacoli che impediscono ai nostri giovani di realizzarsi; nell’art. 9 con cui si tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni; nell’art. 11 con cui l’Italia ripudia la guerra; nell’art. 21 che garantisce libertà di espressione; nell’art. 32 con cui Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.


* Direttore Città Nuove - responsabile Dip. Archivio e Memoria storica Cgil Palermo

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