Maurizio Landini |
Roma, 21 mar. (askanews) - Quella contro le mafie è "una battaglia di civiltà da fare" e "per le organizzazioni sindacali il tema di fondo è affermare il diritto al lavoro". Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, al corteo per ricordare le vittime di Mafia promosso da Libera e Avviso Pubblico.
"Il primo elemento di battaglia contro la Mafia è rendere le persone libere e non ricattabili - ha proseguito - per poterlo fare serve un lavoro garantito, dignitoso e non precario. I salari devono essere adeguati. Bisogna combattere la logica degli appalti e subappalti che sta non solo peggiorando e facendo morire le persone, ma ha favorito in questi anni l'ingresso della malavita organizzata nel controllo di pezzi interi dell'economia reale. È un danno per tutto il Paese.
Sul lavoro "questo Governo sta peggiorando la situazione "perché "invece di cancellare le leggi sbagliate fatte negli anni passati, sta facendo provvedimenti che allargano ulteriormente la precarietà", ha detto il leader della Cgil. Secondo Landini l’esecutivo "non affronta il problema vero dell'evasione fiscale e della corruzione. Anzi, sta aumentando i condoni. Le scelte che sta facendo vanno nella direzione sbagliata. Non a caso assieme alla Uil saremo domani a Firenze e andremo alla proclamazione di una giornata di sciopero e a una manifestazione il 20 aprile a Roma" su fisco, sanità e lavoro. "La lotta alla precarietà è un'emergenza nazionale", ha aggiunto nel ricordare che altri tema di mobilitazione riguardano la rappresentanza, su cui viene da tempo chiesta una legge, e il salario minimo.
"Chiediamo una vera patente a punti, non quella finta proposta dal Governo", ha detto Maurizio Landini. "Non può essere che l'azienda che ha un infortunio, anche mortale, con un semplice corso di formazione può tornare a lavorare. I soldi pubblici devono essere dati a chi rispetta le leggi. Chi non le rispetta non deve essere messo nelle condizioni di lavorare".
"Ho telefonato ieri sera al sindaco Decaro - ha detto infine Landini - per esprimergli tutta la mia solidarietà e vicinanza. La lotta alle mafie va affrontata, ma non può scadere in una polemica elettorale". "È sotto gli occhi di tutti il lavoro eccezionale fatto in questi anni da Decaro sia come sindaco di Bari che come presidente dell'Anci. Per questa ragione siamo al suo fianco e gli esprimiamo a nome di tutti i nostri iscritti e dei lavoratori di Bari la solidarietà e il massimo sostegno".
Roma, 21 marzo 2024
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