sabato, marzo 30, 2024

Marzia Sabella: «La mafia prova a riemergere. Droga, armi, pizzo: torna l’allarme»


«Il latitante di Castelvetrano e le stragi del ‘92? Serve una Commissione d’inchiesta»

Giorgio Mannino

Il ritorno ai conflitti a fuoco, il business della droga sempre meno dipendente dalla 'ndrangheta, la grande disponibilità di armi e poi il pizzo, imposto e pagato a tappeto, come forma di controllo del territorio. Cosa nostra ha una voglia irrefrenabile di rialzare la testa. Lo sa bene il procuratore aggiunto Marzia Sabella da anni in prima linea nella lotta alla mafia: «C'è un ritorno a modalità che sono preoccupanti», afferma.

Cosa intende?

«C'è una criminalità organizzata, data per moribonda da un lato e stracciona dall'altro perché non faceva grandi affari, che prova a riprendersi spazi che anni di attività giudiziaria hanno ristretto. La mafia stragista non esiste più, i capi storici viventi sono al 41-bis. Sembrava che quest'organizzazione criminale stentasse a controllare il territorio e invece lentamente prova a riemergere con i connotati del passato».

Quali scenari si aprono?

Tra Capo d’Orlando e S. Stefano di Camastra, la “Metamorfosi della materia”…

Silvia Lotti


Silvia Lotti si trova in questi giorni sulla costa del messinese, tra Capo d'Orlando - dove, con cinque suoi assemblages polimaterici, sta partecipando alla mostra "Metamorfosi della materia" - e Santo Stefano di Camastra - dove, nello storico laboratorio Fratantoni che non è nuovo ad ospitare artisti, ha appena finito di modellare la sua opera "Stirpe di argilla (Abbraccio)", opera che attende ora il forno per divenire teracotta e che va ad aggiungersi ad un gruppo di scritti e tecniche miste su cartoncino già presentati a Santo Stefano di Camastra nella personale di Lotti ""Argilla" che il Museo della Ceramica (MUDIS) ospitò nel dicembre 2021-gennaio 2022 dedicando ad essa anche una sua pregiata pubblicazione.

Il silenzio del Sabato Santo, in attesa del Risorto


di P. GIOVANNI CALCARA o.p. 

Giorno “a-liturgico”, senza celebrazioni, in cui prevale il silenzio, segnato dalla morte di Cristo sulla croce e aperto alla speranza della sua risurrezione, come aveva detto…

Un’antica “Omelia sul Sabato Santo” descrive il senso della “discesa agli inferi” di Cristo, perché Egli già vittorioso, con la sua croce come trofeo, non solo libera l’umanità intera fino ad allora esistita, ma dà la certezza della piena partecipazione di ogni uomo al suo destino glorioso.

“Ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: uscite. A coloro che erano nelle tenebre: siate illuminati, A coloro che erano morti: risorgete… Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore ho rivestito la tua natura umana di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra… Svegliati, guarda, sorgi: il tuo trono è pronto, la sala è allestita, la mensa

venerdì, marzo 29, 2024

Corleone, il chiosco da rimuovere, il trionfalismo inopportuno, la possibile soluzione

GdS del 29/3/2024

DINO PATERNOSTRO

Ci sono due notizie in questo articolo del GdS del 29 marzo 2024. La prima è che il TAR Sicilia ha stabilito che il chiosco per la vendita di frutta e verdura (per tutta una serie di motivi da capire meglio leggendo la sentenza) va rimosso. 

La seconda notizia è che il ritaglio dell’articolo del GdS è stato pubblicato sulla pagina Facebook del comune con una poco opportuna dichiarazione del sindaco. Per legge, questa pubblicazione sulla pagina Facebook non era necessaria. Anzi potrebbe sembrare solamente una scelta che cosparge sale su una ferita. Infatti, la famiglia Bellavista (a torto o a ragione) si vedrà privata del chiosco che ormai da diversi anni le ha consentito di lavorare e guadagnarsi onestamente da vivere. 

Un ponte tra Canicattini Bagni e Corleone. Un messaggio di legalità per i siciliani nel nome di Salvatore Amenta

Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni (Sr)

Al via la macchina organizzativa per onorare la memoria di
 Salvatore Amenta, nato a Canicattini Bagni nel 1887, poliziotto ucciso dalla mafia il 9 giugno 1946 a Corleone, mentre si avviava a casa, dopo aver espletato un servizio di perlustrazione
Il Sindaco Paolo Amenta, che è anche presidente di ANCI Sicilia, e l’amministrazione di Canicattini Bagni hanno condiviso il progetto di rivalutazione d’identità popolare “Un ponte di legalità tra Canicattini Bagni e Corleone in memoria di Salvatore Amenta”.

Il Sindaco Amentanella sua funzione e nel suo impegno, ha dichiarato: Canicattini Bagni dalla parte dei giusti, accoglie con onore la memoria del concittadino Salvatore Amentaguardia di P.S. ucciso, per mano mafiosa, il 9 giugno 1946a Corleone. Ci prepariamo ad una cerimonia storica durante la quale avremo il piacere di accogliere autorità civili e militari, per rendere omaggio al nostro concittadino grazie ad un ponte esemplare di legalità tra Canicattini Bagni e Corleone, due terre che hanno conosciuto Salvatore Amenta  come uomo e come servitore dello Stato.

AL VIA LA CAMPAGNA OIPA “A PASQUA SALVA UNA VITA”

E oggi sull’A1 agnelli trasportati senz’acqua: sanzione della Polizia stradale da 2 mila euro



Sono in corso i viaggi di migliaia di agnellini destinati alla morte per finire nel piatto in occasione della prossima PasquaNei giorni scorsi sono stati trovati agnellini trasportati su un mezzo pesante senza possibilità di dissetarsi, a causa del malfunzionamento dell’abbeveratoio. 
L’irregolarità, costata una sanzione di 2 mila euro, è stata scoperta dalla polizia stradale di Bologna, nel corso di alcuni controlli svolti sull’autostrada A1 nel tratto Casalecchio - Sasso Marconi. 

giovedì, marzo 28, 2024

IL LIBRO. La meglio gioventù siciliana. Quella Resistenza spezzata nelle Fosse Ardeatine


Sedici gli antifascisti nati nell’Isola e trucidati nell’eccidio del 24 marzo 1944

di Marco Patucchi

«Aiuta la mamma a superare il grave colpo. Avverti subito il mio intimo amico perché faccia scappare gli altri compagni. State tranquilli: farò il mio dovere. Viva l’Italia libera». Ferdinando ha diciannove anni quando consegna questo bigliettino ad un poliziotto, sperando che possa arrivare in qualche modo al padre. Si trova nel commissariato di Montesacro, quartiere di Roma, dove lo hanno picchiato per estorcergli i nomi di altri antifascisti. Ma lui non arretra di un millimetro, così come non parlerà il papà Gaetano, tradito dal poliziotto. «Padre e figlio vengono rinchiusi a via Tasso, dove Ferdinando subisce ben dodici interrogatori e torture in quindici giorni, ma non cede, mentre il padre ascolta le urla dalla cella vicina». 

“Un lungo inverno porta sempre in se il desiderio di primavera…”. A Corleone debutta “GenerAzione Civica Corleonese”

Debutta oggi GenerAzione Civica Corleonese, un’aggregazione di cittadini che ha l’obiettivo di presentare una lista ed un candidato a sindaco per le prossime elezioni amministrative dell’8-9 giugno. Sono più di 60 i cittadini che hanno firmato con nome e cognome il “manifesto” di presentazione del movimento. Si ripromettono di portare la primavera a Corleone, “dopo un lungo inverno”. Primo firmatario del documento è Pippo Cipriani che è già stato sindaco di Corleone dal 1993 al 2002. Ed è presumibile che sia lui il candidato sindaco di questo gruppo civico di orientamento progressista. Ma ancora la decisione finale non è stata presa. Allo stato delle cose la candidatura a sindaco l’ha già annunciata il sindaco uscente Nicolò Nicolosi. Stanno tessendo febbrili trattative i partiti del centrodestra, circolano tanti nomi, ma ancora nessuna decisione ufficiale. Comincia la “lunga marcia” che porterà alle urne la città di Corleone. (dp)

IL LOGO DELLA NUOVA AGGREGAZIONE CIVICA

IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO 
E I NOMI DEI PRIMI FIRMATARI

Un lungo inverno porta sempre in se il desiderio di rinnovamento, di primavera ed è proprio questo desiderio che caratterizza un gruppo di cittadini, con età ed esperienze diverse che, a seguito di alcuni incontri, ha dato vita al movimento GenerAzione Civica Corleonese. 

Abbiamo maturato la convinzione di doverci impegnare concretamente per la nostra comunità, rispetto a problematiche attuali e progettualità future, consapevoli che soltanto la partecipazione in prima persona  possa generare azioni a catena di cittadinanza attiva.  

mercoledì, marzo 27, 2024

IL CASO. L’abbraccio di Mattarella alla scuola di Pioltello “Apprezzo il vostro lavoro”


MILANO — Poche righe, ma dall’altissimo valore concreto e simbolico. È il messaggio con cui il presidente della Repubblica ha espresso il proprio sostegno all’Iqbal Masih, l’istituto comprensivo di Pioltello da giorni nella polemica per aver deciso di sospendere le lezioni il 10 aprile, in occasione di Eid al Fitr, la festa di fine Ramadan. 

La breve lettera di Mattarella arriva in risposta a quella che la vicepreside Maria Rendani gli aveva inviato giovedì, per invitarlo a visitare la scuola e ad intervenire per «scrivere la parola fine in questa triste storia». 

martedì, marzo 26, 2024

Il 24 marzo 1980 l’arcivescovo Oscar Romero venne assassinato dalla dittatura di San Salvador mentre celebra messa. Papa Woytila non presenziò ai suoi funerali. Papa Francesco lo ha proclamato beato

Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador 

Il 24 marzo 1980 una pallottola squarcia il silenzio di una chiesa gremita di gente. L’uomo che sta celebrando la messa cade a terra esanime, un attimo dopo aver alzato l’ostia consacrata. Un proiettile gli ha reciso la giugulare, uccidendolo sul colpo.

Non è un prete qualsiasi quello che viene colpito a morte da un sicario sul libro paga di Roberto D’Aubuisson, leader del partito reazionario ARENA. È Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador dal 1977.

Romero nasce nel 1917 a Ciudad Barrios e viene ordinato sacerdote all’età di 25 anni.

Inizia la sua attività pastorale nel secondo dopoguerra. Sono gli anni della Guerra Fredda e l’America Latina è considerata dagli Stati Uniti un’area a rischio di espansione comunista. Per fermare i movimenti rivoluzionari e le spinte a sinistra le amministrazioni americane sono disposte a finanziare, sostenere diplomaticamente e armare governi autoritari.

Ucciso dalla mafia a Corleone nel 1946, il poliziotto Salvatore “Turiddu” Amenta sarà ricordato a Canicattini Bagni, il suo paese d’origine

Salvatore “Turiddu” Amenta

La cerimonia nel comune in provincia di Siracusa è prevista per il prossimo 16 giugno. In autunno sarà la volta di Corleone

Per ricostruire questa storia ci siamo avvalsi dei documenti, dei giornali dell’epoca, dei ricordi e delle testimonianze di familiari ed amici, che hanno conosciuto Salvatore Amenta, guardia scelta di P.S., nato nel 1887 a Canicattini Bagni (Sr) e assassinato nella notte di domenica 9 giugno 1946 a Corleone, all’età di 59 anni, al termine di un servizio di perlustrazione mentre si avviava verso casa. Con racconti inediti, scatti fotografici, documenti d’archivio e testimonianze, che illuminano di una luce nuova e più personale il profilo di Salvatore Amenta, siamo riusciti a ricostruire il profilo di una di quelle vittime di mafia cancellata dalla forza del tempo, ma principalmente dalla volontà della mala politica e di pezzi di Stato complici di dimenticare l’impegno professionale e civile di persone che hanno fatto il proprio dovere. 

lunedì, marzo 25, 2024

L’INTERVISTA. Sandro Mazzola: “Da Valentino a Pelé piangevo guardando l’armadietto di papà”

Sandro Mazzola con Giovanni Trapattoni 

DAL NOSTRO INVIATO MAURIZIO CROSETTI

La bandiera interista viaggia tra i ricordi a 75 anni da Superga, dove scomparvero il Grande Torino e suo padre


VEDANO AL LAMBRO (MB) — Un uomo fragile e gentile insegue da 75 anni l’ombra di suo padre. Sandro Mazzola ci accoglie sulla soglia di casa, una palazzina bassa e chiara nell’hinterland di Monza. Tra le labbra, l’immancabile sigaro spento. La stretta di mano è poco più di una carezza. Oggi, Mazzola è una creatura d’altri mondi. 
Sandro, cosa ricorda di quando a Superga morì il grande Valentino? 


A PALERMO SPARATORIE FUORI CONTROLLO NON C’È PIÙ LA MAFIA DI UNA VOLTA…


di GIOVANNI BURGIO

Un omicidio, un ferito e scontri tra bande

A Palermo, il pomeriggio di sangue di lunedì 26 febbraio 2024, con un morto e un ferito grave nel quartiere di Brancaccio, conferma che la Cosa Nostra di un tempo non c’è più. Non esiste più la Cupola che decide strategie e omicidi, non ci sono le figure autorevoli che comandano nelle famiglie mafiose, non scorrazzano indisturbati i gruppi di fuoco che mietono vittime. Inoltre, le nuove leve criminali non hanno più la “caratura” dei loro vecchi padrini. In sintesi: la Palermo di oggi non è più quella degli anni ’80 dominata dagli alleati dei corleonesi.

Abbiamo invece pseudo-boss che si atteggiano a “uomini d’onore” e giovani rampanti che si credono invincibili. Ma soprattutto, e questo è il fatto più importante, si affacciano sulla scena delinquenziale tanti affaristi-speculatori che non riconoscendo più l’autorità delle cosche, non solo non obbediscono alle loro regole,

Corleone, gli alunni dell’Istituto Comprensivo “G. Vasi” scrivono di musica, legalità, lotta alla mafia, nel ricordo di Placido Rizzotto

 

Giornale di Sicilia del 25 marzo 2024

domenica, marzo 24, 2024

Riccardo Scamarcio: “Ogni repressione del libero pensiero è sbagliata. Contestare scelte sciagurate è un diritto dei ragazzi”

Riccardo Scamarcio

L’attore si confessa: «Faccio il tifo per il patriottismo inclusivo, quello che valorizza le differenze. Il mio mestiere mi ha permesso di crescere. Ma i miei veri amici sono i quattro di sempre»

CLAUDIA CATALLI

Tra Riccardo Scamarcio e i motori c’è una lunga storia d’amore che affonda le radici nel suo film-trampolino Tre metri sopra il cielo e arriva fino al nuovo Race for Glory – Audi vs Lancia che lo vede nelle triplici vesti di protagonista, co-sceneggiatore e produttore. Nel film, dal 14 marzo al cinema distribuito da Medusa, interpreta Cesare Fiorio, manager che per l’attore è metafora dello spirito creativo degli italiani: «Sopperisce alle mancanze del potere economico con l’ingegno, la passione e uno slancio emotivo comune con il suo team, in questo è molto italiano».

IL LIBRO. Sindaco per una notte: la sfida effimera alla Bagheria del cemento

Il politico. Pietro Belvedere

Storia dell’esperienza di una giunta senza la Dc, nel 1965, durata poche ore Il tempo di istituire una commissione d’inchiesta sui lavori pubblici

di Maurizio Padovano

Si può avere l’ambizione, o la follia, di amministrare una città senza averne sognato il futuro? Senza contrapporre ciò che è a ciò che vorremmo la città fosse? 
Ci ha provato a Bagheria, il 19 febbraio 1965, il dottor Pietro Belvedere, sindaco per una sola notte e promotore di un esperimento politico temerario. Si veniva fuori dai tormentati anni Cinquanta, nel corso dei quali un blocco di potere magmatico e protervo aveva imposto un modello di sviluppo improntato al più miope laissez faire. All’inizio degli anni Sessanta — dopo l’avventura del milazzismo, la parentesi tragica del governo Tambroni e il primo centro sinistra “organico” nazionale — spiravano venti di cambiamento che forse un cattolico impegnato in politica fin dalla più giovane età, democristiano, presentatosi al voto con una lista civica recante il simbolo del Campanile, poteva sopravvalutare. 
Andò davvero così? Di fatto Belvedere si ritrovò a capo di una giunta costituita da esponenti di tutti i partiti presenti in consiglio comunale, che relegò la Dc all’opposizione, portando per la prima volta i comunisti al governo.

Presentato il libro “La settimana santa a Corleone” di Giuseppe Puccio. Pubblico delle grandi occasioni nella chiesa del Carmine

Un momento dell’incontro nella chiesa del Carmine 

Il libro costituisce un importante contributo alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione di un bene del patrimonio immateriale come la “Settimana Santa a Corleone”.

Presentare un libro non è mai una cosa semplice, presentare un libro sulla Settimana Santa di Corleone lo è ancora di meno. Tanti e diversi sono gli aspetti e le tematiche che riguardano i Riti, da quello religioso a quello culturale, da quello antropologico a quello sociale e per ultimo forse il più complesso a quello del mondo confraternale.

Oltre a tutti questi aspetti il manoscritto aggiunge altri tre temi e valori: la Conoscenza, la Tutela e la Valorizzazione di un bene del Patrimonio Immateriale. Una visione diversa, una testimonianza diretta sul campo, una ricerca orientata da idee e fatti che in tutti questi anni hanno accompagnato la mia attività all’interno di uno dei sodalizi che partecipa ai Riti del Venerdì Santo a Corleone e che mi hanno permesso di interpretare e, possibilmente, spiegare i dati raccolti.

La Resistenza a Roma e le Fosse Ardeatine

L’opera di RENATO GUTTUSO. L’artista tra il 1943 e il 1950 dedica tantissime opere ai massacri e agli orrori della guerra. “Fosse Ardeatine”, olio su tela del 1950, è esposto a Roma al Museo dei cimeli 

I nazisti massacrano 335 italiani È l’ora più buia ma dal loro sacrificio nascerà l’alba della speranza. La nostra memoria ottant’anni dopo

di Maurizio Molinari 

Dalle Fosse Ardeatine alla Liberazione, nel 1944 Roma vive la stagione della Resistenza contro i nazifascisti. L’ho conosciuta attraverso le testimonianze e i racconti di due personaggi che hanno accompagnato la mia formazione, Arrigo Paladini e Pacifico Di Consiglio. Diversi in tutto, tranne che nell’indomita volontà di battersi per la libertà contro l’invasore tedesco e chi collaborava con lui. Arrigo Paladini è un tenente dell’esercito italiano che l’8 settembre si trova alla stazione di Padova quando vede passare i carri bestiame con i detenuti e i deportati. È assieme ad altri soldati italiani. Aveva combattuto in Russia e stava tornando a casa. Quando vede i carri bestiame tenta di dare del pane ai deportati. I tedeschi lo notano e gli sparano addosso.

sabato, marzo 23, 2024

24 marzo 1943. L’eccidio Delle fosse ardeatine


Le Fosse Ardeatine furono la più grande strage metropolitana in Europa. E non fu semplice “barbarie” ma terrorismo ideato da burocrati dello sterminio 

di Alessandro Portelli 
Perché le Fosse Ardeatine sono così importanti? Dal punto di vista quantitativo, non sono la maggiore strage nazifascista in Italia (pensiamo a Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema) e in Europa occidentale (a Oradour, in Francia, le vittime furono quasi il doppio). A Roma, la deportazione degli ebrei, dei carabinieri, degli abitanti di Testaccio ha causato un numero impressionante e ancora non ben definito di morti — senza dimenticare i bombardamenti Alleati, la maggior causa singola di morte durante la guerra. Ma la storia e la memoria non sono fatte solo di numeri; per capire il significato di un evento storico bisogna andare oltre. Perciò il significato della strage nazifascista del 24 marzo 1944 si fonda su tre fattori: il luogo; le modalità; le memorie. 

Corleone, inaugurata un’aula per le denunce delle donne vittime di violenza


Inaugurata, nella sede della compagnia dei carabinieri di Corleone, un'aula per le audizioni protette di donne, nell'ambito del Progetto "Una stanza tutta per sé". Alla cerimonia presente il generale di brigata Luciano Magrini, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, di Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone, di Ada Florena, program director della Soroptimist International, e dei rappresentanti delle altre forze di polizia.

Il generale Magrini nel suo intervento ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa, nell'ottica della cultura della legalità, avuto anche riguardo alla fondamentale testimonianza dei ragazzi delle scolaresche presenti.

A Campobello di Licata, Silvio Benedetto e Silvia Lotti presentano: Giovanni Caruana, la sua narrativa, il suo canto


Oggi sabato al Minerva la chitarra di Mario Ferrara e il canto di Giovanna Caruana e Silvio dipinge. Ore 18 piazza Marconi 1.

CRUX FIDELIS. A Buscemi (Sr) molteplicità sicula nei riti pasquali tra sacro e folk


Buscemi, borgo posto tra gli Iblei, in provincia di Siracusa, con la sua Bellezza e la sua Storia ci racconterà la molteplicità sicula nei riti pasquali tra sacro e folk. 

Il 23 marzo 2024 alle ore 17.30, presso l’Auditorium Chiesa di San Giacomo in Buscemi (Sr), sarà inaugurato l’allestimento fotografico e oggettistico “CRUX FIDELIS“.

L’allestimento, promosso dall’Assessorato alla cultura del Comune di Buscemi e curato da Laura Liistrorimarrà aperta al pubblico dal 23 marzo al 13 aprile 2024 ad ingresso libero (orario dalle 10.00/12.00 - 17.00/19.00).

23 marzo 2002: Noi, tre milioni a difesa dell’art. 18 contro i licenziamenti facili

Roma, 23 marzo 2002, manifestazione della Cgil per la difesa dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori, che impediva i licenziamenti facili. Io c’ero, insieme ad altri 50 corleonesi partiti in pulman, Corleone-Palermo e ritorno e non sentire stanchezza! Insieme a noi 3 milioni di lavoratrici, lavoratori, giovani… (dp)


di ILARIA ROMEO

Quel 23 marzo 2002 il Circo Massimo si è colorato di rosso. Le bandiere della Cgil e uno slogan "Tu sì, tu no. Io non ci sto". Il sindacato, guidato da Sergio Cofferati, dimostra tutta la sua forza e respinge l'attacco all'articolo 18

Dalla primavera del 2001 la crisi delle relazioni industriali è facilitata dall’involuzione politica dovuta alla nuova affermazione del centrodestra di Silvio Berlusconi. Nel 2002 giunge a compimento l’offensiva di governo e Confindustria contro l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che stabilisce il diritto al reintegro sul posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa.

Medici stranieri, altri 37 reclutamenti in Sicilia: ecco dove

Salvatore Iacolino

Prosegue l'iniziativa dell'assessorato alla Salute per fronteggiare l’eccezionale carenza stimata in 1.500 unità in sole 12 specialità.
PALERMO. Prosegue senza soste l’attività di selezione dell’assessorato salute di medici provenienti da Paesi terzi per fronteggiare l’eccezionale carenza stimata in 1.500 unità in sole 12 specialità . Altri 37 medici sono stati reclutati dal Dipartimento di pianificazione strategica diretto da Salvatore Iacolino (nella foto di Insanitas) ed assegnati alle aziende sanitarie ed ospedaliere siciliane: ortopedici, chirurghi, anestesisti, psichiatri, pediatri, ginecologi, gastroenterologi, cardiologi ed ancora medici di pronto soccorso.

venerdì, marzo 22, 2024

Anche a Terrasini la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia”


SALVO VITALE

Anche il Comune di Terrasini ha voluto dare il suo contributo alla giornata della  memoria e di lotta contro le mafie. L’evento, organizzato dall’assessore alle attività culturali Nunzio Maniaci  nel salone di Palazzo D’Aumale ha visto coinvolte rappresentanze di tutte le istituzioni scolastiche del Comune, soprattutto degli alunni delle scuole medie e del Liceo Linguistico. 

Nel suo rituale saluto il sindaco ha ricordato l’attivo utilizzo che è stato fatto nel Comune di Terrasini di alcuni beni confiscati ai mafiosi locali ed ha invitato i ragazzi a coltivare la memoria dei caduti nella lotta contro la mafia. Dino Paternostro, a nome della CGIL ha parlato delle lotte contadine degli anni 1946.48, nel corso delle quali è stato ucciso un sindacalista di Terrasini, Giuseppe Maniaci, interamente dimenticato per 75 anni e ricordato solo nel marzo di quest’anno, quando gli è stata intitolata una strada.

giovedì, marzo 21, 2024

L'ultima lezione di de Waal. L'etica non è solo degli umani


Gianfranco Pellegrino e Leonardo Ursillo filosofi

Chissà che cosa avrebbe pensato delle elezioni farsa in Russia il primatologo Frans de Waal, morto giovedì scorso ad Atlanta. In uno dei suoi libri più belli ( Primati e filosofi, Garzanti, 2008), scriveva: «Ai biologi piace tanto un giocattolo come la matrioska. 

Possiedo una bambola che all'esterno raffigura il presidente russo Vladimir Putin e al cui interno si scoprono nell'ordine Eltsin, Gorbaciov, Breznev, Krusciov, Stalin e Lenin. Scoprire dentro Putin un piccolo Stalin difficilmente stupirà la maggior parte degli analisti politici. La stessa cosa succede per i tratti biologici: il vecchio rimane sempre presente nel nuovo» (p. 44).

MAFIA: MATTARELLA: L’INDIFFERENZA E LA RASSEGNAZIONE GIOVANO SEMPRE AI GRUPPI CRIMINALI”

Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica nella Giornata della memoria delle vittime, “pesante zavorra, la lotta alle mafie è compito e dovere di chi ama la Repubblica”

Roma, 21 mar. - (Adnkronos) - "Nata nella società civile, cresciuta grazie ai valori di cui è portatrice, la “Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie” è ricorrenza significativa per la comunità nazionale. Un giorno che sottolinea l'impegno per liberare le popolazioni e i territori dalle mafie, per vincere l'indifferenza e la rassegnazione che giovano sempre ai gruppi criminali. Quando difendiamo la dignità di essere cittadini liberi, quando ci ribelliamo alle violenze e alle

Troppi contratti a termine, condannato il Comune di Palermo: 50 lavoratori vincono la causa


Per 14 anni sono stati dipendenti a tempo determinato, il giudice del tribunale ha riconosciuto loro il danno subito e il diritto al risarcimento di 12 mensilità

Per 14 anni sono stati lavoratori dipendenti a tempo determinato del Comune di Palermo. Cinquanta lavoratori, dipendenti "precari", sparsi nei vari uffici dell’amministrazione, con contratti quinquennali, di volta in volta prorogati. Fino all’agognata stabilizzazione. Adesso il giudice del lavoro del Tribunale di Palermo, che ha condannato il Comune, ha riconosciuto loro il danno subito e il diritto al risarcimento di 12 mensilità. I 50 lavoratori si sono rivolti alla Fp Cgil Palermo e attraverso l’ufficio legale del sindacato, rappresentato dagli avvocati Pietro Vizzini e Giovanna Corrao, hanno deciso di presentare ricorso. La causa contro il Comune di Palermo è stata vinta oggi dai lavoratori ex precari, da qualche anno ormai diventati dipendenti a tempo indeterminato.

Mafia, Landini al corteo di Libera: “Lottare contro la mafia è una battaglia di civiltà, bisogna affermare il diritto al lavoro. La logica degli appalti e dei subappalti ha favorito la malavita organizzata”. Solidarietà al sindaco di Bari Decaro

Maurizio Landini 

Roma, 21 mar. (askanews) - Quella contro le mafie è "una battaglia di civiltà da fare" e "per le organizzazioni sindacali il tema di fondo è affermare il diritto al lavoro". Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, al corteo per ricordare le vittime di Mafia promosso da Libera e Avviso Pubblico. 

"Il primo elemento di battaglia contro la Mafia è rendere le persone libere e non ricattabili - ha proseguito - per poterlo fare serve un lavoro garantito, dignitoso e non precario. I salari devono essere adeguati. Bisogna combattere la logica degli appalti e subappalti che sta non solo peggiorando e facendo morire le persone, ma ha favorito in questi anni l'ingresso della malavita organizzata nel controllo di pezzi interi dell'economia reale. È un danno per tutto il Paese. 

Mons. Corrado Lorefice: “Mai perdere la memoria dei martiri civili delle mafie, mantenere vivi gli esempi del Beato Giuseppe Puglisi e di Don Peppe Diana”

Mons. Corrado Lorefice con don Luigi Ciotti

21 marzo 2024 – XXIX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Intervento dell'Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice

Nella XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata da Libera, l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice ricorda le parole di Papa Francesco pronunciate durante l’omelia della S. Messa da lui presieduta sul prato del Foro Italico il 15 settembre del 2018 nel ricordo del Beato Puglisi: «Oggi siamo chiamati a scegliere da che parte stare: vivere per sé o donare la vita. Solo dando la vita si sconfigge il male. Un prezzo alto, ma solo così [si sconfigge il male].

INTERVISTA ALL’ESPONENTE DI ADDIOPIZZO. Daniele Marannano: “Non si paga per paura, ma per convenienza”


Chiedono a chi li taglieggia di scalzare concorrenti di recuperare crediti e refurtive o di dirimere controversie con i dipendenti. Abbiamo portato questi temi all’attenzione della politica, ma al di là di una condivisione di forma non è seguito alcun atto concreto 

«Sono ancora molti a pagare le estorsioni e a non denunciare», dice Daniele Marannano, storico animatore di Addiopizzo, una delle tre associazioni antiracket che chiederà di essere ammessa come parte civile nel processo ai 31 commercianti che hanno negato di pagare il pizzo. «Ma c’è un equivoco di fondo – chiarisce Marannano – su questo versante è necessario aggiornare l’analisi. Oggi a differenza di quanto avveniva in passato non è per paura che la maggior parte paga, ma per convenienza e connivenza». Della diminuzione delle denunce di commercianti e imprenditori parlano anche i magistrati. Oggi viviamo oggettivamente una situazione diversa rispetto al passato. 
Come si è arrivati a questa nuova fase? 

mercoledì, marzo 20, 2024

Michela Buscemi, 85 anni, testimonial della giornata contro le mafie. “I boss mi dicevano spiona, fui la prima a ribellarmi e ancora oggi li combatto”


“Ho fatto i nomi di chi uccise i miei fratelli. La mia famiglia mi allontanò, disse a tutti che ero pazza”

dalla nostra inviata Alessandra Ziniti

BALESTRATE — «Ogni volta che entravo nell’aula bunker ero costretta a passare davanti alle gabbie piene di mafiosi. Mi gridavano dietro “spiona, puttana”. Ma non ho mai abbassato la testa. C’era unvecchiereddu con il bastone in una gabbia e mi dicevo: ma guarda questo, che avrà mai potuto fare di male? Solo dopo scoprii che era Luciano Liggio». Nel 1986, quando da sola e contro tutta la sua famiglia, decise di costituirsi parte civile al maxiprocesso, Michela Buscemi, seppure nata e cresciuta in un quartiere popolare di Palermo dove l’unica legge era quella della mafia, di boss e cosche sapeva poco o nulla. Meno che mai aveva idea di essere diventata la prima donna a schierarsi contro le cosche, ruolo che ancora oggi, a 85 anni, sostiene con fierezza, in prima fila anche domani a Roma tra i familiari chiamati da Libera di Don Luigi Ciotti sul palco della giornata nazionale per le vittime di mafia al Circo Massimo. 
Signora Buscemi, perché decise di costituirsi parte civile? 

Domani a Roma la XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie


La Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge alla sua ventinovesima edizione: un periodo lungo che ha reso protagonista una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali, enti locali, in un percorso di continuo cambiamento dei nostri territori, nel segno del noi, nel segno di Libera. La Giornata è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.

martedì, marzo 19, 2024

Scomunica ai mafiosi addio: il Vaticano se ne lava le mani


FABIO BERETTA

Il Dicastero “declassa” la Commissione e scarica tutto alla Cei. Ma i vescovi italiani ne sono all’oscuro

Città del Vaticano. “Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!”. Sono passati dieci anni da quando Papa Francesco, sotto il sole della piana di Sibari, in un’afosa domenica di giugno, pose fine a quell’ossimoro che da decenni aleggiava in molte città del Sud Italia: mafiosi che si professano cristiani cattolici. Parole che non restarono tali: il Pontefice si attivò per dare vita a un Commissione speciale in Vaticano per studiare il fenomeno e mettere nero su bianco una definizione univoca del peccato di mafia.

domenica, marzo 17, 2024

San Giuseppe, l'uomo dei sogni. Storia di una lunga devozione


GIOVANNI MARIA VIAN

Una delle figure più evanescenti dei vangeli è quella di Giuseppe, che si riteneva fosse il padre di Gesù, come annota Luca nella genealogia di Cristo. Si tratta dunque di un genitore apparente, il cui profilo è appena accennato. Ma proprio per questo è anche un personaggio affascinante, come suggerisce già il titolo del romanzo – L'ombra del padre – dedicatogli quasi mezzo secolo fa dal polacco Jan Dobraczyński.

Marginale, la figura di Giuseppe è però forte nell'immaginario collettivo, al punto da attrarre nella sua data liturgica del 19 marzo – in paesi di tradizione cattolica come l'Italia e la Spagna – la «festa del papà», relativamente recente e di origine profana.

La ricorrenza laica si celebra infatti negli Stati Uniti dal 1910 per bilanciare la «festa della mamma», che era nata due anni prima. Festeggiato la terza domenica di giugno e diffuso poi in molti paesi, il Father's Day con una legge firmata da Nixon nel 1972 diventa una festività ufficiale.