Ricercato per truffa da due anni. Arrestato il genero di Totò Riina. Antonino Ciavarello è stato rintracciato sull’isola di Malta
Umberto Lucentini
Palermo - Era ricercato dal 2022 per scontare una condanna per frode e violazione della cauzione: Antonino Ciavarello, genero del boss Totò Riina - ha sposato la figlia Maria Concetta-, è stato arrestato a La Valletta, sull’isola di Malta. La Procura di Brindisi ha emesso contro di lui un mandato di arresto europeo il 24 gennaio: deve scontare la pena in carcere, e Tony Ciavarello - che si era trasferito da anni con la moglie a San Pancrazio, in Puglia, dove aveva aperto anche due attività legate alle riparazioni meccaniche- dopo la condanna a due anni e al pagamento di una multa di 100 mila euro e di altri otto mesi di reclusione, si era spostato a Malta.
La notizia dell’arresto di Ciavarello l’ha pubblicata il sito internet del Times of Malta, che ha sentito l’avvocato Thomas Barbara Sant, legale di Ciavarello. L’avvocato ha detto al giudice del tribunale di La Valletta che il suo cliente era a conoscenza delle sentenze ma che non sapeva di essere stato condannato alla reclusione.
I reati che hanno portato alla condanna di Ciavarello e all’arresto - eseguito il giorno dopo il cinquantesimo compleanno - pare siano legati ad una truffa messa a segno quando il genero di Riina viveva a Termini Imerese, era il 2009. A dare la sua versione sulla vicenda era stata la moglie, Maria Concetta, che su Facebook aveva scritto: «Nel 2008-2009 migliaia di italiani sono stati coinvolti in una serie di truffe di falsi bonifici e riciclaggio degli stessi, mio marito Antonino Tony Ciavarello è stato uno dei coinvolti, vittima dei truffatori che lo hanno usato per i loro sporchi affari». Nel 2017 Ciavarello era stato già arrestato, sempre in Puglia, per scontare sei mesi agli arresti domiciliari per frode.
Sta di fatto che a La Valletta il magistrato Giannella Camilleri Busuttil ha confermato che Ciavarello non ha procedimenti giudiziari pendenti a Malta e, dopo aver avuto il suo consenso, lo ha rimesso in custodia in attesa della sua estradizione in Italia.
Ciavarello ha detto ai giudici di essere residente a Mosta, una città nel centro di Malta, a circa 17 chilometri da La Valletta. Ha aggiunto di essere impiegato come autista in una società di costruzioni con sede a San Gwann. L'ispettore di polizia Roderick Spiteri ha confermato che Ciavarello è stato arrestato sulla base di due mandati di arresto europei emessi dalla Procura di Brindisi e ha esibito copie del mandato d’arresto originale e della relativa segnalazione del Sistema d’informazione Schengen. L'ispettore Spiteri ha spiegato che i due mandati d’arresto europei sono stati emessi in relazione a due sentenze distinte.
A Ciavarello, negli anni scorsi, sono state confiscate le quote di una società del settore delle riparazioni meccaniche, la «Clawstek srl» con sede a San Pancrazio Salentino, l'intero capitale sociale della «Rigenertek srl» (in liquidazione) e il capitale sociale della «Ac Service srl» con sede a Lecce, specializzata nel commercio all'ingrosso e al dettaglio di componenti automobilistiche. Il ricorso di Ciavarello contro la confisca dei beni che erano - secondo l’accusa- riconducibili a Totò Riina- è stato respinto nel 2021, dalla Corte di Cassazione. Nella sentenza, la
Cassazione sottolineava come la misura di prevenzione per la pericolosità sociale di Riina risaliva al 7 luglio del 1969, ma che non è mai stata espiata, prima per la lunga latitanza del boss e poi per la sua detenzione, durata dal 1993 fino alla morte. Per i giudici, il ricorso di Ciavarello è inammissibile perché con il decesso di Riina diversi «terzi interessati» sono diventati suoi eredi a tutti gli effetti. E il «terzo interessato» può contestare la confisca dimostrando che il bene ritenuto riconducibile ad altri è in realtà di sua esclusiva proprietà. Ciavarello era salito alla ribalta della cronaca anche per la vendita on line di cialde per il caffè «Zù Totò», con tanto di sondaggio su Facebook: «Se facciamo produrre le cialde di caffè Zù Totò le comprate?» aveva scritto nei social. La pagina on line fu bloccata e il sindaco di San Pancrazio Salentino, Salvatore Ripa, le definì una «provocazione intollerabile». In un altro post su Facebook, Ciavarello aveva lanciato un appello per un sostegno dopo un sequestro di beni alla moglie: «Chi mi può aiutare mi aiuti. Ho tre bambini, cerco lavoro ma nessuno me ne dà».
GdS, 9 febbraio 2024
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