domenica, novembre 26, 2023

Vittime della mafia, 12 statuette dello scultore Giovanni Santacolomba saranno esposte al Cidma di Corleone


Sarà presentata oggi pomeriggio alle 17,30 nei locali del Centro di documentazione antimafia, il Cidma di Corleone, una particolare opera dello scultore Giovanni Santacolomba, corleonese trapiantato a Bisacquino.

Lo farà – dopo i saluti del sindaco e del vice presidente del Cidma, Claudio Di Palermo – il giornalista Giulio Francese, particolarmente e tragicamente legato al tema dell’opera: la mafia e le vittime eccellenti. Sono dodici statuette che rappresentano dodici dei caduti sotto il piombo dei killer della mafia a partire dagli anni Settanta.

Così sfilano le statuette del politico Piersanti Mattarella, del prete Pino Puglisi, dei giornalisti Mario Francese e Pippo Fava, del conduttore di Radio Aut Peppino Impastato, del prefetto generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, del poliziotto Boris Giuliano, di Pio La Torre e dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Cesare Terranova e Rocco Chinnici. Dodici statuette che fanno parte di una particolare storia, e che di per sé sembra essere solo il primo step di un discorso più ampio.

Giovanni Santacolomba, non è nuovo a impennate particolari. Lui fa lo scultore, bellissime statuette con una vena caricaturale modellando creta e passando colori. Cominciò come un hobby quand’era ragazzo per diventare cosa seria, pressoché professionale, nell’età adulta.

Ha «colpito» centinaia di soggetti, della vita quotidiana locale, del cinema, del teatro, ma soprattutto dello sport, non potendo prescindere questa vocazione da quell’altra che di colori ne ha solo due: il rosso e il nero. E siccome trattasi di confraternita, degli idoli milanisti di oggi, di ieri e dell’altro ieri ha riempito l’Italia a tutte le latitudini.

Poi, ogni tanto, si è ricordato del territorio riproducendo scorci e tradizioni dei due paesi che l’hanno accolto. Adesso ha affronto uno dei temi più complessi e gravi che riguardano la Sicilia: una collezione di statuine che ha un dono particolare: mostra con un solo colpo d’occhio, quanti servitori dello Stato – e certamente tutti non sono – hanno lottato e sono morti per sconfiggere e ferire a morte il terribile cancro che ha colpito da tempo l’Isola.

GdS 26/11/2023

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