di Miriam Di Peri
Monsignor Giuseppe Marciante punta il dito contro l’amministrazione dell’Isola: “Occorre organizzare una protesta generale”
Mentre la Sicilia brucia, dalle Madonie alla bomba ecologica di Bellolampo, a insorgere contro il governo regionale è la Chiesa. Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù, manda un messaggio di vicinanza al sindaco di Gratteri Giuseppe Muffoletto e al parroco don Nicola Crapa per i roghi che hanno flagellato il paese madonita, ma il suo messaggio è anche un chiaro attacco all’amministrazione regionale del governatore Renato Schifani:
“Ormai il fenomeno degli incendi è diventato insopportabile e occorre organizzare una protesta generale davanti all'inerzia colpevole dei vari governi regionali. Mi dispiace tanto. Tra incendi e calo demografico avanza la desertificazione della Sicilia”.Dalla tarda serata di ieri – sottolinea l’amministrazione regionale – operano su tutto il territorio siciliano 250 squadre composte complessivamente da 1.550 persone, con l’intervento di 276 autobotti. Sono impegnati 6 canadair della flotta nazionale e 11 elicotteri del Corpo forestale regionale che hanno effettuato 323 interventi complessivi. Le province maggiormente colpite sono quelle di Palermo, Catania e Messina.
“Stupiscono – sbotta Schifani – le parole del vescovo di Cefalù, che rischiano solo di alimentare proteste e fomentare la sommossa popolare. Comprendo e condivido la rabbia e l'indignazione per questo ennesimo scempio ai danni del nostro territorio e delle nostre comunità, ma riteniamo ingiustificabili gli attacchi a questo governo regionale che fin dal suo insediamento ha lavorato e continua a lavorare per risolvere in maniera strutturale i problemi della Sicilia, tra i quali gli incendi, operando strategicamente per la tutela del territorio e la prevenzione”.
“Ricordo al vescovo che abbiamo dovuto pagare un duro prezzo in termini di vite umane – prosegue Schifani – nel contrasto ai roghi causati spesso da criminali senza scrupoli. Tutte le istituzioni dovrebbero unire le forze per una trasformazione culturale improntata alla cura e al rispetto del creato”.
La Repubblica Palermo, 22/9/2023
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