domenica, agosto 13, 2023

Esami impossibili, agende chiuse: le liste d’attesa sotto indagine. Ad Agrigento senza risposta 1.388 richieste di visite, a Palermo 83mila, a Trapani 36mila


GIACINTO PIPITONE

Nelle sette pagine che riassumono i risultati dell’ispezione condotta nella Asp di Agrigento i Nas hanno messo in fila una lunga serie di presunte irregolarità nella gestione delle liste d’attesa. È, questo, il primo atto di una indagine a tappeto che il Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri sta conducendo dopo che dal ministero della Salute è partito, in primavera, l’allarme sui tempi biblici che si registrano in alcune aree del Paese per prestazioni ambulatoriali, interventi e ricoveri. 

L’indagine dei Nas coinvolgerà tutte le Asp e gli ospedali della Sicilia. Visto che proprio qui, nell’Isola, si registrano numeri record sulle liste d’attesa: 237.512 richieste ancora pendenti di visite ambulatoriali, secondo l’ultimo rilevamento della Regione, e poco meno di 40 mila prenotazioni di ricovero rimaste senza risposta. Ciò comporta che c’è chi attende una prestazione sanitaria da oltre sei mesi, in qualche caso da un anno, e chi si è visto fissare l’intervento o la visita anche a distanza di più di sei mesi dalla richiesta.

La Asp di Agrigento non è quella con i numeri più elevati: le richieste a cui non è seguita una prestazione sono 1.388. E tuttavia nelle sette pagine che i Nas hanno inviato agli organi competenti, e che riguardano in particolare le ispezioni negli ospedali San Giovanni di Dio di Agrigento e Giovanni Paolo II di Sciacca, sarebbero state rilevate agende chiuse in svariati settori cruciali dell’attività ospedaliera pubblica: dalla chirurgia vascolare alla gastroenterologia passando per allergologia, neurologia, medicina nucleare. Un dossier definito «molto severo» che mette in guardia dalle agende chiuse, cioè dall’impossibilità di prenotare altre prestazioni: una scelta che, sebbene dipenda dai tempi lunghissimi che si stanno determinando nella fase post pandemia, il sistema pubblico non dovrebbe prendere in considerazione perché indurrebbe il paziente a optare esclusivamente per l’attività (a pagamento) libero professionale dei medici e per i privati.

Ovviamente l’indagine è alle prime battute. E non si fermerà alla Asp di Agrigento. I Nas proseguiranno le ispezioni almeno nelle principali Asp e nei più grandi ospedali. Che sono, tra l’altro, quelli in cui la stessa Regione ha monitorato i ritardi principali. Solo per fare qualche esempio: alla Asp di Palermo le prenotazioni in attesa di risposta sono ancora 83.736, in quella di Messina 26.271, in quella di Siracusa 22.744, in quella di Trapani 36.006. E anche gli ospedali fanno registrare numeri record nelle liste d’attesa: il Papardo di Messina ha 33.872 richieste pendenti di visite o ricoveri, e il Policlinico della città dello Stretto arriva fino a 11.801. Al Garibaldi di Catania le richieste pendenti sono 13.235 e al Cannizzaro 3.306 mentre nel Policlinico etneo si arriva a 5.098. Numeri che hanno destato in primis l’attenzione del ministro Schillaci e che hanno dato il via all’indagine sulla gestione delle liste d’attesa. Che muove anche da un sospetto di fondo: l’allungamento dei tempi di ricovero o visita, e ancora di più l’eventuale rifiuto di accettare nuove prenotazioni, potrebbe favorire l’attività libero professionale dei medici. Anche su questo vertono le verifiche in corso.

GdS, 13 agosto 2023

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