DINO PATERNOSTRO
Leggendo il comunicato stampa del primo luglio dell’Asp di Palermo, si capisce che il direttore generale d.ssa Faraoni racconta solo ciò che le sembra utile per difendersi dagli attacchi dei comitati civici. Non dice tanto altro. Bastava, per esempio, con la normativa vigente, fare un ordine di servizio ai tanti pediatri in servizio all’Ingrassia disponendo che a turno venissero a Corleone. Si sarebbe risolto il problema in attesa dei concorsi, che per essere attrattivi però devono essere a tempo indeterminato. La signora manager, invece, non l’ha fatto per esasperare gli animi e far digerire adesso anche il ricorso agli operatori economici del mercato, cioè a spalancare le porte alla privatizzazione (senza qualità) della sanità.
Un metodo che ha sperimentato anche con gli ex contrattisti: in base ad una presunta riorganizzazione dei servizi li ha spostati tutti dai loro posti di lavoro quasi tutti a Palermo, per poi consentire il ritorno in sede, dopo una corsa spasmodica alla raccomandazione (più o meno fruttuosa).
Adesso (lo vediamo dai commenti di tanti medici) si dice che la soluzione per farli venire a Corleone sarebbe riempirli di soldi. Un ragionamento che malcela la trasformazione di una onorata professione in un modo per far soldi. Così i medici pèrdono ogni residuo apprezzamento da parte dei cittadini, che ormai hanno capito che il “giuramento di Ippocrate” è roba del passato. L’unica strada per arrivare a Corleone non è la SP 4 S. Cipirello-Corleone. Esiste la SS118 Bolognetta-Marineo-Corleone. Quando questa strada era peggio di com’è adesso, che in parte è stata ammodernata, ed è regolarmente manutenuta dall’Anas, tanti bravissimi medici venivano e restavano una vita a Corleone, facendo scuola, come il prof. Brighina ed altri (Lanzarone, Rizzo, Levantino ecc.). Adesso che succede? È la strada o sono i medici? È la strada o sono i manager (o presunti tanti)? Se fossi al posto dell’assessore regionale alla salute avrei rimosso mille volte la Faraoni per incapacità gestionale (o per attività contraria agli interessi dell’Asp)!
Dino Paternostro
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