Leandro Salvia
Piana degli albanesi - Operai forestali a lavoro per ripulire dalle erbacce il Memoriale di Portella della Ginestra. Il caso era stato sollevato sulle pagine del nostro giornale. A renderlo noto ieri è stato il sindaco Rosario Petta: «A seguito di accordo con l’assessorato regionale Agricoltura diamo corso agli interventi di pulizia e decoro del sito storico del memoriale di Portella della Ginestra, luogo simbolo della lotta per i diritti dei lavoratori, di contrasto alla mafia ed a breve sito di interesse culturale».
A sollecitare la pulizia dell’area di circa un ettaro era stato nei giorni scorsi Francesco Petrotta, portavoce dell’associazione Portella della Ginestra, formata dai sopravvissuti e dai familiari delle vittime e dei testimoni della strage del primo maggio del 1947. In una nota dell’associazione veniva evidenziato lo stato di incuria e la presenza di rovi e sterpaglie in tutta l’area attorno al Sasso di Barbato, ritenuta sito di interesse storico e culturale.
Nei mesi scorsi, infatti, la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali ha avviato l’iter per il riconoscimento ufficiale dell’area che si trova lungo la strada che collega Piana degli Albanesi con San Giuseppe Jato e San Cipirello. La procedura è stata attivata sia per il suo riferimento con la storia, sia quale testimonianza unica dell’identità e della storia delle istituzioni collettive. A Portella, a partire dal 1864, si riunivano infatti i contadini e i braccianti, socialisti e comunisti, dei tre comuni limitrofi. Una tradizione che, dopo i divieti imposti dal regime fascista, venne ripresa nel dopoguerra.
Un luogo identitario dunque su cui, nel 1947, si riversò il fuoco criminale della banda di Salvatore Giuliano per volontà degli agrari e dei mafiosi della zona. Da allora il pianoro di Portella è diventato il «sacrario» delle battaglie per i diritti civili e sindacali. Ed è meta di visitatori provenienti da diverse parti del mondo. Di qui la protesta per la presenza di erbacce lanciata da Petrotta, autore di diverse ricerche e pubblicazioni sulla strage di Portella e sulle lotte contadine. Una protesta che però non è andata giù al sindaco Petta: «Negli anni precedenti alla mia amministrazione – racconta – non mi risulta che il sito di Portella venisse sempre ripulito d’estate, eppure non ricordo polemiche». Tra i motivi dei ritardi ci sarebbero anche le difficoltà economiche di un Comune da anni in pre-dissesto. Per questo Petta ha voluto ringraziare il Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale. In particolare «il direttore provinciale Vincenzo Lo Meo, il direttore dei lavori Franco Dugo e gli operai per l’eccellente lavoro e per la fattiva collaborazione con l’Amministrazione comunale». Alle operazioni di pulizia, fa sapere il sindaco, era presente anche Ornella Salerno, familiare di una delle vittime della strage. (*LEAS*)
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