Un momento del dibattito di stamattina |
Ceraulo, Fillea: “Avvieremo studio per recupero del complesso architettonico del centro Arcobaleno 3 P”.
Palermo 7 luglio 2023 – Domani a Palermo si ricordano i morti degli scontri dedll’8 luglio 1960 a Palermo. Una corona di fiori sarà deposta alle 8,30 all’angolo tra via Maqueda via del Celso dove c’è la lapide che ricorda i tragici fatti di quella giornata. Sarà presente una delegazione di sindacalisti, di giovani, di militanti.
Oggi intanto è stato il quartiere della Guadagna al centro dell’evento che la Fillea Cgil ha voluto realizzare, nella ricorrenza dell’8 luglio del 1960, per porre il tema delle trasformazioni urbanistiche e delle diseguaglianze sociali. Un confronto per mettere in campo un’azione popolare di rigenerazione urbana e sociale di un territorio che rappresenta l’altra faccia di Palermo, quella emarginata e abbandonata dalle istituzioni.
“Anche quest’anno abbiamo voluto presidiare una periferia di Palermo. Due anni fa è stato scelto lo Zen, dove abbiamo lanciato l’idea di una comunità energetica e quest’anno il territorio della Guadagna e la prossima tappa sarà lo Sperone – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Siamo partiti in questi mesi dal confronto con le esigenze degli abitanti e con i desideri dei ragazzi, per capire le criticità e come improntare la nostra azione”.
In linea con il manifesto elaborato dalla Fillea Cgil nazionale, e con le sue tre azioni mirate, rigenerare le città, rigenerare il lavoro, rigenerare la democrazia, la Fillea Cgil Palermo intende elaborare un progetto per il quartiere che parta dal basso e che vedrà il coinvolgimento di tecnici e professionisti del settore delle costruzioni e dell’Università.
“Predisporremo uno studio di fattibilità per un percorso che prevede l’utilizzo degli incentivi del 110 per cento che il governo ha messo a disposizione delle onlus per un intervento di rigenerazione e di recupero edilizio del complesso architettonico che ospita il centro Arcobaleno – aggiunge Ceraulo - Vogliamo far emergere il potenziale custodito in questo complesso di 14 mila metri quadri all’interno di un quartiere che oggi ha delle potenzialità inespresse, dovute anche alla presenza di una fermata del passante. Avremmo gradito di poterci confrontare anche con l’assessore Maurizio Carta ma l’amministrazione comunale non era presente alla nostra iniziativa”.
Ha concluso il segretario generale Fillea Cgil nazionale Alessandro Genovesi, che ha illustrato le cinque azioni per la sfida verso la giusta transizione e lo sviluppo sostenibile del settore delle costruzioni. “Serve costituire – ha detto Genovesi - vere e proprie consulte urbane, sostenute da competenze tecniche , da facilitatori sociali, in grado di coprogettare la riqualificazione dei quartieri, promuovere forme di gestione pubblica degli spazi comuni e alimentare nuova occupazione di prossimità. Il sindacato dentro queste consulte urbane deve partecipare come soggetto animatore di confronto e di promozione di reti tra lavoratori, cittadini, pensionati, inquilini mettendo a disposizione le proprie competenze”.
Sono intervenuti all’incontro, moderato dal regista Alberto Castiglione: l’architetto Sabrina Padrut, il dottore in Scienze Storiche Fabrizio Pedone, la docente del dipartimento di Architettura Giulia Bonafede, il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, , il consigliere comunale di Progetto Palermo Alberto Mangano, il docente di Diritto del Lavoro Alessandro Bellavista, Tiziana Calabrese del Laboratorio sociale Malaspina, l’architetto Ramon La Torre.
Domani sarà ricordata una storia palermitana e italiana, di dimensioni nazionali che oggi risuona come familiare, rispetto a un contesto storico politico in cui forme di governo liberale di destra e con una cultura di impronta fascista (ieri governo Tambroni, oggi governo Meloni), gettarono migliaia di persone in una condizione di precarietà e di disagio sociale”.
L’8 luglio di 63 anni fa, durante quegli scontri a Palermo in occasione dello sciopero nazionale indetto dalla Cgil dopo i fatti di Genova, a Palermo morirono, Giuseppe Malleo di 16 anni, raggiunto al torace da una pallottola di moschetto. Caddero poco dopo a terra privi di vita Andrea Gangitano di 14 anni, ucciso a colpi di mitra e Francesco Vella operaio di 42 anni. La quarta vittima fu Rosa La Barbera di 53 anni raggiunta da uno dei tanti colpi sparati all'impazzata dalla polizia mentre si apprestava a chiudere la finestra di casa sua.
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