Palermo 22 giugno 2023 - La Cgil vince a Palermo un ricorso contro Glovo per il rifiuto della società di comunicare all’organizzazione sindacale che organizza i rider informazioni sul funzionamento della sua attività attraverso l’algoritmo.
Con un’innovativa decisione il giudice Paola Marino, del Tribunale di Palermo, sezione lavoro, a conclusione di un processo per condotta antisindacale promosso dalle tre categorie del sindacato Nidil Cgil Palermo, Filt Cgil Palermo e Filcams Cgil Palermo, ha costretto la multinazionale del food delivery a spiegare il sistema di assegnazione delle consegne dei rider. Glovo è stata costretta a svelare la logica e i meccanismi di selezione con i quali opera Jarvis, l’algoritmo che distribuisce le consegne nella rete dei rider della piattaforma.
Una sentenza che sancisce un nuovo importante diritto nel percorso da tempo intrapreso per il pieno riconoscimento del valore del lavoro dei rider. Grazie alle azioni di Nidil, Filcams e Filt, i rider hanno oggi diritto a conoscere i criteri che determinano il conferimento degli ordini, la disconnessione e la perdita delle possibilità di lavoro.
La sentenza consolida un precedente pronunciamento, sempre del Tribunale di Palermo, nei confronti di Uber Eats, integrandolo.
A presentare il ricorso, il 22 dicembre scorso, sono stati i segretari generali di Nidil Cgil Palermo, Francesco Brugnone, di Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e della Filt Cgil Palermo Fabio Lo Monaco, assistiti dagli i avvocati Giorgia Lo Monaco, Sergio Vacirca, Maria Matilde Bidetti e Carlo De Marchis Gomez.
"Un risultato storico che promuove ancor di più Palermo come la base giudiziale delle vertenze rider per tutta l'Italia - dichiarano i segretari di Nidil Palermo Francesco Brugnone, Filcams Palermo Giuseppe Aiello e di Filt Palermo Fabio Lo Monaco – E che condanna Glovo a rendere tutte le informazioni necessarie, secondo il decreto legge 104 del 2022 sulla trasparenza, a capire e a spiegare il funzionamento del sopra citato algoritmo e la natura, quindi, della distribuzione dell'attività lavorativa”.
“Il tentativo di rigetto del nostro ricorso da parte di Glovo – aggiungono i segretari generali Brugnone, Aiello e Lo Monaco - viene totalmente rispedito al mittente. Questo apre nuovi e futuri scenari, che possono portare finalmente a una maggiore tutela dei rider su tutto il territorio palermitano e non solo. Solo la piena conoscenza dei sistemi automatizzati e delle piattaforme informatiche consente di comprendere a pieno e contrastare la logica di precarizzazione del lavoro che comprime i diritti dei rider relegandoli in una sorta di cottimo digitale”.
"E’ una decisione fondamentale - commentano gli avvocati Giorgia Lo Monaco, Carlo de Marchis, Matilde Bidetti e Sergio Vacirca - che costringe le piattaforme a disvelare la vera natura dell’algoritmo senza trincerarsi dietro il segreto industriale. Il provvedimento di Palermo condanna Glovo a fornire, a pena di rilevanti sanzioni pecuniarie per ogni giorno di ritardo, una dettagliata informativa con la quale rendere trasparente e chiara la logica di funzionamento dei loro sistemi e i parametri utilizzati per scegliere i rider più performanti ai quali assegnare le consegne”.
“Il sindacato – esprimono soddisfazione le sigle nazionali di Nidil, Filcams e Filt Cgil - da sempre afferma che solo una vera contrattazione dell’algoritmo, delle nuove tecnologie applicate al lavoro consenta forme di occupazione stabili, trasparenti e dignitose. E’ una vittoria di civiltà giuridica che premia gli sforzi per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori del nuovo capitalismo digitale”.
Il Tribunale del lavoro di Palermo dà inoltre oramai per scontato che i rapporti fra i rider e la società vanno qualificati se non proprio come rapporto di lavoro subordinato almeno come rapporto di collaborazione (ex art 2 del decreto legislativo 81 del 15 giugno 2015).
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