Agostino Genova, il medico legale arrestato |
Le microspie della finanza hanno captato quella che viene definita "una confessione"
di RICCARDO LO VERSO
PALERMO – Di soldi ne giravano parecchi. C’era la fila per ricevere i servigi del medico Agostino Genova, coordinatore dell’ufficio “Invalidi civili” dell’Asp di Palermo, nonché presidente della prima commissione che dà il via libera alle pratiche. Medico legale con la passione per la politica, candidato al consiglio comunale di Palermo con la Dc di Totò Cuffaro e assessore in carica a Partinico.
I lingotti d’oro
Aprile 2022 negli uffici dell’Asp di via Gaetano La loggia arrivò un imprenditore del settore dei preziosi. Genova lo stava aiutando per il riconoscimento dell’invalidità alla madre. Sono in confidenza visto che il medico gli spiegava di volere investire “almeno 100.000… si devono muovere… cinquanta” in lingotti d’oro. Voleva mettere i soldi al riparo e “la finanza te la può sucare… nel senso tu prendi i soldi… la finanza ti può venire a dire ma lei come fa a comprare? Te lo può venire a chiedere?”. In queste ore la finanza è a casa di Genova finito agli arresti domiciliari assieme ad altre cinque persone. E presto il commerciante di preziosi potrebbe essere convocato per spiegare il senso di quelle frasi e ricostruire gli investimenti del medico.
“Il medico vuole la metà”
“Sono 35.000 gli ho detto a metà perché il dottore ne vuole la metà… sono bei soldi”, diceva Pietra Di Fiore, fidata collaboratrice di un Caf a San Giuseppe Jato parlando di un “cliente”. Il patto sarebbe stato chiaro: ottenuto il via libera della pratica la persona che aveva chiesto il favore avrebbe consegnato una parte dei soldi al medico. Genova aveva trovato il modo per forzare il sistema informatico: “Ora me la inserisco nella commissione di oggi come se fosse assente la metto oggi l’agganciamo… non mi dare più pratica quando riprende il sistema poi me lo dici”. In un anno e mezzo di indagini di pratiche ne sono state trattate 20 a settimana. Bisognerà valutarle una per una.
“Accompagnamento per tutta la vita”
“L’accompagnamento è per tutta la vita”, diceva Di Fiore ad ana falsa invalida. E aggiungeva: “Vedi che il dottore te lo fa togliere l’accompagnamento”. Bisognava mantenere un basso profilo. Erano i giorni della campagna elettorale. “Siamo in una fase molto attenzionata, super attenzionata, anzi enormemente attenzionata… dopodiché si tornerà alla normalità”, diceva Genova. E nel frattempo il virus Trojan piazzato nel cellulare di Genova registrava le sue indicafazioni: “Metti retinopatia proliferante… lì un sacco di piccioli, lo sai quanto gli danno?”. Si tratterebbe di una finta cieca, che sbrigava regolarmente le faccende domestiche.
Le pratiche arretrate
E poi c’è l’arretrato. Il 20 luglio 2022 le microspie hanno captato quella che viene definita “una confessione” all’interno di una tavola calda. Genova e Di Fiore si vantavano della loro lunga esperienza. “Ma che vuoi dalla mia vita, io mi devo cautelare pure capisci perché oggi fottono te, fottono tizio e fottono l’altro”, diceva Genova. Di Fiore rispondeva: “… ma vedi che dal 2004 ancora non mi hanno fottuto”. Ed è ora che Genova rivendicava il suo imbattibile primato: “… forse non hai capito a me mai mi hanno fottuto è dal 1990… io ho fatto 40 anni che faccio… che ammuogghio (falsifico ndr) centomila verbali non mi hanno fottuto mai”.
Adesso si indaga sul tenore di vita di Genova. Si parla di Porsche e Lamborghini. Auto di lusso. Tutto lecito? Il medico dell’Asp e altri cinque indagati sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Clelia Maltese.
LiveSicilia.it, 20/6/2023
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