giovedì, maggio 04, 2023

Si è svolta ieri alla Cgil la quinta Giornata della memoria dei sindacalisti uccisi, in occasione della presentazione del libro di Adelmo Cervi, con Arci e Anpi



Si è svolta ieri 3 maggio la quinta Giornata della Memoria dei dirigenti e attivisti sindacali caduti nella lotta contro la mafia e per la libertà e la giustizia sociale in Sicilia. L’iniziativa, organizzata dalla Cgil Palermo in collaborazione con Arci e Anpi, si è tenuta nella sala “Rosario Garibaldi Bosco” della Camera del Lavoro di Palermo, contestualmente all’incontro con Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli Cervi, trucidati dai nazisti nel 1943.

La giornata della memoria giunge dopo un percorso che ha visto la Cgil   impegnata in un lavoro di ricostruzione storica, che ha consentito di individuare in maniera dettagliata il lungo elenco di  sindacalisti, braccianti e capilega uccisi dalla mafia, con il “Calendario della memoria e dell’impegno 2023” e con l’intitolazione negli anni scorsi delle “Vie dei diritti”. GUARDA LALBUM FOTOGRAFICO

“Quest’anno abbiamo voluto unire idealmente la lotta contro la mafia e la lotta contro il fascismo, entrambe portate avanti e animate dal movimento dei lavoratori – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e memoria storica - Siamo onorati di ricordare i nostri martiri insieme ad Adelmo Cervi, erede di una grande famiglia antifascista, che in questi giorni è in Sicilia. La lotta contro la mafia in Sicilia è strettamente legata alla lotta antifascista. Tanti dirigenti politici, tanti capilega e tanti attivisti sindacali erano stati protagonisti della lotta partigiana, come Pompeo Colajanni, e Placido Rizzotto”.  

“La memoria di chi ha pagato con la vita lottando per il diritto al lavoro e l’emancipazione sociale, contro latifondisti e mafiosi, serve – aggiungono Ridulfo e Paternostro - per portare avanti le iniziative contro le nuove forme di schiavitù, contro i continui attacchi al diritto del lavoro, contro la mancanza di iniziativa politica per il lavoro e lo sviluppo della nostra terra. In questa maniera la Cgil rimarca la sua identità antimafiosa, fortemente incentrata sui valori della democrazia, della libertà e della giustizia sociale”.














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