Palermo 1 maggio 2023 – In 3 mila oggi a Portella della Ginestra per la Festa dei Lavoratori organizzata dalla Cgil Palermo, quest’anno assieme alla Flc Cgil nazionale. Dopo gli anni della pandemia, l’affluenza, nonostante la fitta pioggia e la nebbia, è tornata quella di un tempo. In tantissimi hanno partecipato al corteo che da Piana degli Albanesi ha raggiunto Portella e decine i pullman giunti da tutta Italia con le delegazioni della Flc sul pianoro della strage per il comizio, dove 76 anni fa la banda Giuliano sparò contro la folla di contadini riuniti per la festa, provocando 11 morti e tantissimi feriti.
Dopo la deposizione di una corona e l’omaggio al cimitero, con la partecipazione dell’amministrazione comunale e dell’eparchia di Piana, appuntamento alle 9 alla Casa del Popolo. Il corteo, aperto dalla banda comunale di Mezzojuso con le note di Bella Ciao e Bandiera Rossa, è partito intorno alle 10. Alle 11 il comizio sul luogo della strage, accanto al Sasso di Barbato. Ha quindi preso la parola Maria Modica, responsabile della Camera del Lavoro di Piana degli Albanesi, che ha introdotto il comizio con la lettura dei nomi delle vittime. Per portare un breve saluto è intervenuto Adelmo Cervi, eccezionalmente a Portella, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli fucilati dai fascisti a Reggio Emilia nel dicembre di 80 anni fa.
“Il 1° maggio a Portella della Ginestra si ricordano le vittime del 1947, è un luogo della memoria e del ricordo. Ma Portella della Ginestra è anche luogo di lotta, di rivendicazione, di libertà, di lotta alla mafia – ha detto Maria Modica - Il mondo del lavoro è cambiato,diverse e nuove sono le esigenze. Pertanto occorre immaginare un sistema di tutela adeguato e attento ai nuovi bisogni del mondo del lavoro. L’obiettivo deve essere il superamento del precariato, un lavoro dignitoso che dia stabilità economica. Sempre più spesso si sente parlare di un lavoro che non sia il centro della vita di ogni donna e ogni uomo ma lasci la possibilità di cercare la felicità e di godere del tempo libero”.
Salari, fisco, sanità, lotta alla precarietà, giovani: su questi temi anche a Palermo continua la mobilitazione della Cgil.
“La Festa dei Lavoratori non è il nostro punto di arrivo, 76 anni dopo la strage la nostra lotta di liberazione continua. Per lo sviluppo della Sicilia, per la legalità, per i diritti, per i più giovani - ha detto nel suo intervento il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Siamo nel pieno di una crisi di sistema e le forze politiche tutte hanno difficoltà a rappresentare le istanze del mondo del lavoro e a indicare un progetto di cambiamento credibile e soprattutto condiviso con le lavoratrici ed i lavoratori. Nei giorni scorsi le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso la ripresa di una mobilitazione unitaria, dopo oltre due anni di iniziative separate. E siamo tutti impegnati in una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori che precede le tre manifestazioni programmate nei prossimi giorni a Milano, Bologna e Napoli”.
Anche dalla piazza di Palermo è stata ribadita la necessità di cambiare le politiche economiche e sociali del governo, che non rispondono alle esigenze del mondo del lavoro. “Il governo con una mano dà e con l’altra prende – aggiunge Ridulfo - Da un lato, per tentare di fermare il malcontento e la nostra mobilitazione,
“Per questi motivi – ha concluso Ridulfo - la nostra mobilitazione è stata continua e ininterrotta,
Ha concluso la manifestazione, l’intervento del segretario generale Flc Cgil nazionale Francesco Sinopoli.
“La Flc Cgil è oggi a Portella della Ginestra, nella Piana dove mafiosi e forze reazionarie trucidarono donne, uomini e bambini, perché ricordare quell’eccidio non è né rituale, né banale – ha detto Sinopoli - Portella rappresenta il simbolo mai sconfitto della lotta del nostro sindacato e del mondo del lavoro contro ogni aggressione alla libertà, alla democrazia, ai diritti. Con quella strage, la prima di Stato, si volle contrastare ogni possibilità di cambiamento e fermare il movimento dei lavoratori. Per questo, tenerne viva la memoria significa trarre una lezione sempre attuale di antifascismo, di lotta per la democrazia e contro la mafia”.
“Oggi più che mai – ha aggiunto Sinopoli - la partecipazione democratica, la capacità di prendere la parola e mobilitarsi sono indispensabili. In questo senso coltivare la memoria è fondamentale a maggior ragione per chi, come noi, rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dell’educazione, dell’istruzione, della ricerca dell’alta formazione artistica e musicale che la memoria consegnano alle nuove generazioni”.
“La memoria – ha concluso Sinopoli - è un ponte per costruire il futuro e l’obiettivo principale del grande movimento di popolo che la Cgil incarna fin dagli albori delle prime camere del lavoro, non può che essere costruire una Terra che non lasci indietro nessuno. Una Terra dove giustizia economica, giustizia climatica e Pace, siano considerati gli obiettivi più importanti per la sopravvivenza dell’umanità”.
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