mercoledì, maggio 10, 2023

L’INTERVISTA. Nicolò Nicolosi: “Salvo Riina è pericoloso, cacciatelo da Corleone”


di Salvo Palazzolo

È preoccupato Nicolò Nicolosi, il sindaco di Corleone: «Mi raccontano che in paese qualcuno ha sorriso a Salvo Riina e a sua madre, incrociandoli per strada. Forse per timore, forse per reverenza». 
Cosa ha deciso di fare? 
«Ho proposto al Consiglio comunale un ordine del giorno. Si dice che “la presenza di Salvo Riina viene ritenuta inopportuna e non gradita, in quanto personaggio pericoloso e mai distaccatosi da Cosa nostra”. Auspichiamo pure che “le autorità che ne hanno i poteri — c’è scritto anche questo nell’ordine del giorno approvato — lo obblighino a lasciare la città e a vivere lontano da essa”». 
Intanto, però il Comune di Corleone ha dato la residenza al giovane Riina. Come la mettiamo? 


«Io ho appreso che Salvo Riina era tornato leggendo Repubblica, il 12 aprile. Nessuno mi aveva informato. Né il dirigente dell’Anagrafe, né il comandante della polizia municipale». 
Com’è stato possibile? 
«Ho subito avviato un’indagine interna. Con il segretario generale abbiamo ricostruito che il signor Riina si è presentato all’ufficio anagrafe il 4 aprile. Il dipendente ha informato il suo capo ufficio, che non ha ritenuto di parlarne con il sindaco. È stata invece trasmessa la pratica al comandante della polizia municipale, per le verifiche del caso». 
Cosa le ha detto il dirigente dell’Anagrafe? 
«Pensava che io già sapessi di Salvo Riina». 
E il comandante della polizia municipale? 
«Mi ha risposto: “Pensavo fosse un fatto di routine”». 
Ha ritenuto soddisfacenti queste risposte? 
«Mi sono molto arrabbiato. A volte, mi chiamano perché c’è una buca in mezzo alla strada. E per un fatto così importante per la comunità sono stato tenuto all’oscuro». 
Alla fine, il Comune l’ha data la residenza al giovane Riina. E pure a tempo record. 
«L’iscrizione della residenza era un atto dovuto, la polizia municipale è andata a fare un controllo ed effettivamente Riina Giuseppe Salvatore è residente a casa della madre, in via Cesare Terranova. Mi è stato spiegato che i 14 giorni per l’esecuzione della pratica sono comunque normali». 
Perché adesso è preoccupato? 
«Corleone sta facendo un percorso importante di rinnovamento. E l’amministrazione comunale è in prima linea: grazie a un lavoro attento di programmazione coordinato dall’eccellente segretario generale Antonio Le Donne, Corleone avrà 36 milioni di euro dei fondi del Pnrr. Più di Agrigento, di Caltanissetta, di Enna. E quei fondi, quei progetti dobbiamo tutelare». 
Come pensa che potrebbe incidere la presenza di Salvo Riina su questo progetto di rinnovamento? 
«Io so che nel precedente decreto di scioglimento del Comune, intervenuto sei anni fa, si faceva riferimento ai rapporti fra alcuni personaggi della città e il giovane Riina. E allora il rampollo del boss non era residente a Corleone. Mi chiedo cosa potrebbe succedere oggi, a sei mesi dal voto. Di sicuro, alcuni personaggi politici di quella stagione stanno tentando di tornare in auge. Per questo dobbiamo tenere i riflettori accesi su Corleone e sul cambiamento. Sono comunque fiducioso: indietro non si torna». 

La Repubblica Palermo, 10/5/2023

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