lunedì, maggio 08, 2023

Ancora a proposito della tragedia Ucraina. Noi sappiamo, ma pur avendo le prove, non le riconosciamo


GIUSEPPE CARLO MARINO 

(Ancora proposito della tragedia ucraina, con speranza per l'annunciata mediazione di pace di papa Francesco) 

"Io So, ma non ho le prove": è una frase celebre di Pierpaolo Pasolini nella quale il noto scrittore compendiava amaramente la sua denunzia delle responsabilità  del potere negli eventi oscuri, tragici e criminali del suo tempo. Oggi,  di fronte a quanto sta accadendo con la guerra in corso -  a partire dalla trappola adoperata dai grandi interessi e poteri del "neocapitalismo ecodigitale(?)" nella quale è scriteriatamente caduto il neozarismo fascistoide di Putin cedendo alle provocazioni e aggredendo quell'Ucraina pseudo-democratica di Zelensky - delle oscure forze alle quali vanno addebitate  le responsabilità della tragedia abbiamo le prove che sono almeno tre: 

1. l'inflazione che sta falcidiando i redditi da lavoro e i risparmi delle masse popolari determinando l'aumento delle povertà e accentuando la divaricazione sociale tra ricchi e poveri;

2. la scandalosa crescita dei profitti per i produttori di armi e di ogni altro genere di prodotti funzionali alla guerra che ne consegue anche sul solco delle trasformazioni indotte nel sistema di produzione dal nuovo modello "postmoderno" dell'economia eco-tecnologico-finanziaria che sta sostituendo quella della vecchia "economia finanziario-industriale";

3. la  "grande operazione" di affarismo internazionale, a totale ed esclusivo vantaggio degli interessi dei potentati neocapitalistici eco-tecnologico-finanziari  che si è già organizzata con il recente Convegno di Roma per la ricostruzione dell'Ucraina dopo averla cinicamente condannata alla distruzione e alla morte, delineandone le alleanze e le spartizioni  e facendone già anticipatamente pagare il prezzo (appunto con l'inflazione) ai ceti popolari.

QUINDI, ABBIAMO LE PROVE MA NON LE RICONOSCIAMO! Almeno, facciamo fatica a riconoscerle, perché 'l'attuale egemonia dei governi guerrafondai, accampando ipocritamente le istanze dei valori della "democrazia" in pericolo da salvare, coinvolge nei suoi spregiudicati interessi le stesse vittime della guerra (ovvero i ceti popolari sia dell'Ucraina che dell'intero Occidente rappresentato dalla Nato) con il martellante slogan retorico "c'è un aggredito e c'è un aggressore"! E, al fine,  utilizza a fondo, con penetrante successo, i suoi media e tutti i suoi strumenti (in specie il web, come vado costatando anche qui in FB)  di manipolazione delle opinioni. 

L'unico, tra i "grandi" del mondo, a capire subito come stanno in realtà le cose è papa Francesco. Ma rischia ancora persino di sembrare un....putiniano!  Speriamo che il suo annunziato tentativo di mediazione per la pace abbia successo. Ma è difficile, terribilmente difficile. proprio perché l'attuale leadership eco-tecnologico-finanziaria non lo vuole e non lo vorrà finché non avrà ottenuto i suoi auspicati risultati che,  per l'Ucraina e per l'Occidente, riassume in una parola di acido e angosciante significato militare:  "vittoria"!

Giuseppe Carlo Marino

7/5/2023

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