GIUSEPPE CARLO MARINO
(Ancora proposito della tragedia ucraina, con speranza per l'annunciata mediazione di pace di papa Francesco)
"Io So, ma non ho le prove": è una frase celebre di Pierpaolo Pasolini nella quale il noto scrittore compendiava amaramente la sua denunzia delle responsabilità del potere negli eventi oscuri, tragici e criminali del suo tempo. Oggi, di fronte a quanto sta accadendo con la guerra in corso - a partire dalla trappola adoperata dai grandi interessi e poteri del "neocapitalismo ecodigitale(?)" nella quale è scriteriatamente caduto il neozarismo fascistoide di Putin cedendo alle provocazioni e aggredendo quell'Ucraina pseudo-democratica di Zelensky - delle oscure forze alle quali vanno addebitate le responsabilità della tragedia abbiamo le prove che sono almeno tre:
1. l'inflazione che sta falcidiando i redditi da lavoro e i risparmi delle masse popolari determinando l'aumento delle povertà e accentuando la divaricazione sociale tra ricchi e poveri;
2. la scandalosa crescita dei profitti per i produttori di armi e di ogni altro genere di prodotti funzionali alla guerra che ne consegue anche sul solco delle trasformazioni indotte nel sistema di produzione dal nuovo modello "postmoderno" dell'economia eco-tecnologico-finanziaria che sta sostituendo quella della vecchia "economia finanziario-industriale";
3. la "grande operazione" di affarismo internazionale, a totale ed esclusivo vantaggio degli interessi dei potentati neocapitalistici eco-tecnologico-finanziari che si è già organizzata con il recente Convegno di Roma per la ricostruzione dell'Ucraina dopo averla cinicamente condannata alla distruzione e alla morte, delineandone le alleanze e le spartizioni e facendone già anticipatamente pagare il prezzo (appunto con l'inflazione) ai ceti popolari.
QUINDI, ABBIAMO LE PROVE MA NON LE RICONOSCIAMO! Almeno, facciamo fatica a riconoscerle, perché 'l'attuale egemonia dei governi guerrafondai, accampando ipocritamente le istanze dei valori della "democrazia" in pericolo da salvare, coinvolge nei suoi spregiudicati interessi le stesse vittime della guerra (ovvero i ceti popolari sia dell'Ucraina che dell'intero Occidente rappresentato dalla Nato) con il martellante slogan retorico "c'è un aggredito e c'è un aggressore"! E, al fine, utilizza a fondo, con penetrante successo, i suoi media e tutti i suoi strumenti (in specie il web, come vado costatando anche qui in FB) di manipolazione delle opinioni.
L'unico, tra i "grandi" del mondo, a capire subito come stanno in realtà le cose è papa Francesco. Ma rischia ancora persino di sembrare un....putiniano! Speriamo che il suo annunziato tentativo di mediazione per la pace abbia successo. Ma è difficile, terribilmente difficile. proprio perché l'attuale leadership eco-tecnologico-finanziaria non lo vuole e non lo vorrà finché non avrà ottenuto i suoi auspicati risultati che, per l'Ucraina e per l'Occidente, riassume in una parola di acido e angosciante significato militare: "vittoria"!
Giuseppe Carlo Marino
7/5/2023
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